BCE Riduce i Tassi di 25 Punti Base: Nuove Previsioni di Crescita e Inflazione
pubblicato:Previsioni economiche BCE: rivedute al ribasso le stime di crescita e confermate le proiezioni sull’inflazione
Nuovo taglio dei tassi da parte della BCE
La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato oggi un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, come previsto dagli analisti.
Il tasso sui depositi presso la BCE è stato ridotto dal 3,75% al 3,50%, segnando il secondo taglio nel corso del 2024.
Parallelamente, il tasso sui rifinanziamenti principali è sceso dal 4,25% al 3,65%, mentre il tasso sui prestiti marginali è stato ridotto al 3,90% dal 4,50%.
Questi aggiustamenti sono stati motivati dal nuovo quadro operativo introdotto a marzo, che ha portato a una revisione tecnica dei tassi.
La BCE ha spiegato la decisione di ridurre i tassi
Nel comunicato ufficiale, la BCE ha spiegato che la decisione di ridurre i tassi è stata presa alla luce dell'analisi aggiornata delle prospettive di inflazione e della dinamica dell'inflazione di fondo.
In particolare, la moderazione del grado di restrizione della politica monetaria è vista come un passo necessario per gestire l'inflazione in linea con le aspettative.
La BCE ha aggiunto che i dati recenti sull'inflazione sono in linea con le previsioni e che le ultime proiezioni confermano le prospettive di inflazione già previste.
Il Consiglio direttivo della BCE resta prudente
Per quanto riguarda le future mosse, il Consiglio direttivo della BCE ha ribadito che continuerà a seguire un approccio basato sui dati economici, valutando di volta in volta le decisioni sui tassi in base alle nuove informazioni finanziarie ed economiche.
Non sarà vincolata a un percorso predeterminato di riduzione dei tassi, ma deciderà in base all'andamento dell'inflazione e alla trasmissione della politica monetaria.
Infine, è stato ricordato che, dopo il cambiamento del quadro operativo di marzo, il differenziale tra il tasso sui rifinanziamenti principali e il tasso sui depositi è stato fissato a 15 punti base, mentre il differenziale tra il tasso sui prestiti marginali e quello sui rifinanziamenti principali rimane invariato a 25 punti base.
La Banca Centrale Europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica
La Banca Centrale Europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica per i prossimi anni rispetto alle proiezioni di giugno.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della zona euro dovrebbe aumentare dello 0,8% nel 2024, dell'1,3% nel 2025 e dell'1,5% nel 2026. Il rallentamento è dovuto principalmente al calo della domanda interna nei prossimi trimestri.
La BCE ha inoltre evidenziato che le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e che l'attività economica resta contenuta, in parte a causa della debolezza dei consumi privati e degli investimenti.
La Banca Centrale Europea ha confermato le sue previsioni sull'inflazione
La Banca Centrale Europea ha confermato invece le sue previsioni sull'inflazione nell'area euro per i prossimi anni. Per il 2024, l'inflazione dovrebbe attestarsi al 2,5%, come indicato a giugno, mentre per il 2025 la stima resta invariata al 2,2%.
Anche per il 2026 la BCE prevede che l'inflazione si stabilizzerà all'1,9%, in linea con le proiezioni precedenti.
Nel suo comunicato, la BCE ha spiegato che l'inflazione potrebbe tornare a crescere nell'ultima parte del 2023, poiché l'impatto dei forti cali dei prezzi dell'energia registrati in precedenza non influenzerà più i tassi calcolati su base annua.
Tuttavia, l'inflazione dovrebbe poi diminuire gradualmente fino a raggiungere l'obiettivo del 2% entro la seconda metà del 2024.
Durante la conferenza stampa, la presidente della BCE Christine Lagarde ha ribadito l'impegno dell'istituto a riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%.
La Lagarde ha affermato che la BCE manterrà i tassi a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario per raggiungere questo scopo.
Gli investitori stanno già focalizzandosi sulla prossima mossa della Federal Reserve
Gli investitori stanno già focalizzandosi sulla prossima mossa della Federal Reserve, attesa per la settimana prossima, quando potrebbe avviare un ciclo di riduzione dei tassi d'interesse.
I dati sull'inflazione negli Stati Uniti pubblicati ieri hanno mostrato risultati contrastanti: sebbene l'indice generale sia sceso più del previsto al 2,5% su base annua, il dato "core" – che esclude alimentari ed energia – è risultato più alto delle aspettative.
La core inflation, che esclude i prezzi più volatili di alimenti ed energia, è aumentata infatti dello 0,3% nel mese, leggermente più del previsto.
Questo incremento inaspettato ha portato gli investitori a ridurre quasi del tutto le probabilità di un taglio dei tassi di 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria della Federal Reserve.
Alcuni analisti suggeriscono ancora che la Fed potrebbe considerare un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale, ma la maggior parte degli osservatori prevede a questo punto una riduzione più moderata di 25 punti base.
La reazione dei mercati all'annuncio del taglio dei tassi è stata modesta
La reazione dei mercati all'annuncio del taglio dei tassi è stata modesta: il cambio euro dollaro si muove oggi tra 1,10 e 1,1050 circa, all'interno del range percorso ieri dai prezzi tra 1,10 e 1,1060 circa.
Poco mosso anche l'Eurostoxx 50, arrivato fino a quota 4837 circa, poco oltre i massimi di ieri.
Gli operatori si aspettavano probabilmente una BCE più "dovish", più incline ad indicare un percorso preciso di discesa del costo del denaro, e sono rimasti un po' delusi.