Eurozona: crescita del PIL al terzo trimestre e debolezza industriale
pubblicato:Alle 14:30 sono attesi i dati USA sui sussidi di disoccupazione e il PPI di ottobre, che potrebbero influenzare le decisioni della Fed sui tassi
Oggi, l'attenzione è sui dati macroeconomici con il PIL dell'Eurozona per il terzo trimestre uscito alle 11:00.
Gli analisti prevedevano che il dato confermasse la lettura preliminare del 30 ottobre, indicando una crescita dello 0,9% su base annua e dello 0,4% su base trimestrale.
Nei tre mesi precedenti, il PIL aveva segnato un incremento dello 0,6% su base annua e una crescita trimestrale rivista al ribasso a +0,2%.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della zona euro è aumentato dello 0,4%
Nel terzo trimestre del 2024, il Prodotto Interno Lordo (PIL) della zona euro è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, secondo una stima flash pubblicata dall'agenzia statistica dell'UE.
La produzione industriale ha subito un calo
Tuttavia, a settembre, la produzione industriale ha subito un calo del 2,0% rispetto al mese precedente, secondo i dati di Eurostat.
Questi indicatori segnalano una crescita economica moderata, ma con segnali di debolezza nel settore industriale che potrebbero influenzare il ritmo di ripresa della regione.
Dati chiave in uscita oggi negli Usa
Negli Stati Uniti, alle 14:30, verranno pubblicati i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione e i prezzi alla produzione di ottobre, che offriranno ulteriori indicazioni sull'andamento dei prezzi dopo i dati sul CPI di ieri.
Per ottobre, gli analisti prevedono un aumento su base annua del PPI al 2,3%, rispetto all'1,8% del mese precedente, segnalando possibili pressioni sui prezzi a monte della filiera produttiva.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono attese intorno a quota 223.000, pressoché in linea con il dato della settimana scorsa, suggerendo stabilità nel mercato del lavoro.
A ottobre, l'inflazione USA ha segnato un aumento del +2,6% su base annua e un'inflazione core al +3,3%, entrambi in linea con le aspettative.
La Fed taglierà i tassi a dicembre, poi basta
Attualmente, il mercato vede una probabilità dell'83% di un taglio dei tassi da parte della Fed nella riunione del 18 dicembre e del 65% di tassi invariati a fine gennaio, riflettendo un atteggiamento prudente nei confronti delle future mosse della banca centrale.
Inflazione presto al 2% in area euro
In area euro, l'inflazione sembra avvicinarsi all'obiettivo del 2% stabilito dalla Banca Centrale Europea, secondo le recenti rilevazioni. Luis de Guindos, vicepresidente della BCE, ha sottolineato che i dati attuali confermano questa traiettoria, rafforzando le prospettive di stabilità dei prezzi nell'Eurozona.
Gli investitori sono in attesa del resoconto dell'ultima riunione della BCE, durante la quale è stato attuato un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base, il terzo da giugno, motivato dalla necessità di gestire un'inflazione sotto controllo in un contesto economico peggiorativo per l'Eurozona.
Le minute, attese per le 13:30, risalgono a prima delle elezioni presidenziali statunitensi.
Per Villeroy la presidenza Trump potrebbe riaccendere l'inflazione
Recentemente, il consigliere della BCE Villeroy ha avvertito che l'agenda economica del nuovo presidente Trump potrebbe spingere nuovamente l’inflazione al rialzo, portando rischi per l'economia globale. Anche Rehn ha espresso preoccupazioni, suggerendo che l'Europa dovrebbe prepararsi a una possibile nuova guerra commerciale con gli Stati Uniti.
In questo clima, è previsto un intervento del vicepresidente De Guindos, seguito da quelli di Schnabel e della presidente Lagarde in serata.
Gli analisti ritengono che la BCE possa proseguire con tagli dei tassi di 25 punti base fino a metà 2025.
Tuttavia, le aspettative di un taglio più aggressivo di 50 punti base nel meeting di febbraio sono aumentate, con una probabilità stimata al 35%.
Il future Eurostoxx 50 è rimbalzato ieri
Il future Eurostoxx 50 è rimbalzato ieri dopo avere testato in area 4700 il 61,8% di ritracciamento del rialzo dal minimo di agosto.
La tenuta di questo supporto potrebbe portare a reazioni estese, tuttavia servirà la rottura in area 4835 della media mobile esponenziale a 200 giorni per permettere ai prezzi di puntare verso la resistenza dei 4950 punti.
Sarebbe il superamento anche di quell'ostacolo a rimettere il future in carreggiata per il ritorno sul massimo di fine settembre a 5106 punti. Senza la rottura di 4835 e con la violazione di area 4700 attese discese verso i 4620 punti circa.