Unicredit e Azimut in partnership, il mercato approva
pubblicato:Nuova fabbrica prodotto irlandese per l’apertura di un’offerta globale ai 7 milioni di clienti Unicredit. Il gestore di Pietro Giuliani innesca il rally in Borsa mentre Piazza Gae Aulenti recupera in controtendenza e mette a segno un altro punto del piano
Giornata scoppiettante per il risparmio italiano. La lettera di intenti per la partnership commerciale tra Azimut e Unicredit ha infatti scosso un mondo spesso anche troppo stabile in Borsa, almeno in termini di novità industriali.
Azimut e Unicredit, cosa accade
Sicuramente l’immobilismo non può essere imputato ad Azimut, che in queste ore segna un balzo del 6,96% a 20,66 euro dopo un allungo a quota 20,76: la società indipendente di asset management è forse il gestore italiano più attivo su scala globale e da anni esplora con successo i mercati di mezzo mondo, con acquisizioni e alleanze che hanno portato ormai nella clientela del gruppo un buon 50% di estero, caso forse più unico che raro nel nostro mercato per il settore.
In realtà neanche Unicredit, a cui in passato sono stati rimproverati diversi stop and go sull’asset management (caso Pioneer, ma non solo), ultimamente è stata ferma. E’ dello scorso ottobre appena infatti il lancio di onemarkets Fund, una nuova famiglia di fondi da subito resa disponibile in Italia, Germania e Austria, ossia nei mercati core del gruppo guidato da Andrea Orcel.
Niente di enorme, s’intende, tre fondi multi-asset e quattro azionari globali e tematici. Partnership d’eccellenza però, tutti stranieri: Amundi, BlackRock, Fidelity, JP Morgan e Pimco.
Il piano Unicredit Unlocked d’altronde l’aveva già annunciato: due fabbriche prodotto al servizio di tutte le 4 regioni di attività (sostanzialmente Italia, Germania, Austria e CEE), con servizi di asset management in crescita media del 5% l’anno fino al 2024 dai 2,2 miliardi di euro nel 2021.
Anzi questi dati potrebbero accelerare perché il grosso delle masse in gestione sui fondi (1,6 miliardi) prevede un incremento medio nel periodo del 2%, mentre portfolio management e servizi di brokerage e custodia sono previsti in crescita del 10% e del 14% rispettivamente (ma partono da 300 milioni ciascuno), ma con il nuovo accordo chissà.
Infatti sulla nuova fabbrica prodotto irlandese che Azimut metterà in piedi, Unicredit ha già apposto una call, che potrebbe dare a Piazza Gae Aulenti il diritto di rilevarla dal quinto anno in poi o addirittura prima in determinate circostanze.
Azimut ci mette l’esperienza globale e i risultati, Unicredit ci mette 7 milioni di clienti che potranno sfruttare le nuove possibilità di investimento, anche se non in esclusiva.
Le implicazioni dell'accordo tra Azimut e Unicredit
Per Unicredit è una buona notizia, d’altronde le commissioni sui servizi di investimento nella prima metà dell’anno avevano perso il 2% ossia circa 30 milioni di euro e in generale l’asset management non sembra uno dei punti di forza del gruppo, sebbene l’allargamento dell’offerta e dei servizi sia uno dei megatrend delle banche mondiali: il titolo guadagna lo 0,72% a Piazza Affari, muovendosi in controtendenza.
Per Azimut, in rally da stamane, la notizia è ottima. Il gruppo già opera in 18 paesi con oltre 170 persone e circa 250 strategie di investimento, ma la nuova partnership potrebbe essere un booster di crescita eccezionale.
Per il risparmiatore italiano, infine, potrebbe essere un’ulteriore apertura di nuove strategie di investimento globale, in un mercato, quello italiano del risparmio, che è ancora molto indietro su diversi fronti.