Dividendi ricchi in arrivo a Piazza Affari

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

Dividend day il prossimo 19 maggio. Diversi titoli finanziari confermano una dividend policy generosa, nonostante il versamento di acconti. Energia e utility naturalmente fanno la loro parte

Dividendi ricchi in arrivo a Piazza Affari

Dividendi al vaglio delle prossime assemblee, ma di certo quest’anno Piazza Affari sarà molto generosa con i suoi cassettisti, nonostante le distribuzioni di dividendi siano già state molto ricche nel 2024.

In molti casi anche società che hanno già versato un acconto nei mesi, scorsi, in genere a novembre, offrono un rendimento del saldo della cedola, sui corsi attuali assai interessanti.

Dividendi, a Milano i titoli finanziari si mettono ancora in prima fila

Per esempio Banca Mediolanum ha già versato un acconto da 0,37 euro a novembre, ma anche il dividendo a saldo da 0,67 euro in stacco il prossimo 22 aprile 2025 ai corsi della chiusura implica un rendimento del 4,36% (la cedola complessiva sconta un teorico 6,7% di dividend yield).

La Banca Popolare di Sondrio prevede un dividendo da 0,8 euro in stacco il prossimo 19 maggio, che sulla chiusura di ieri implica un dividend yield del 7,19%

Per BPER il dividendo, anch’esso da sottoporre ai soci, da € 0,7 implica un dividend yield dell’8,32% addirittura. La data di stacco prevista è per il 19 maggio 2025.

Incoraggiano un impegno di lungo periodo anche altri grandi gruppi bancari.

Per esempio Unicredit ha già versato un acconto da 0,9621 euro il 18 novembre e il prossimo 22 aprile staccherà un altro dividendo da 1,4764 euro che da solo vale il 2,86% dei prezzi di ieri e unito all’acconto implica una cedola da 2,4025 euro pari a un dividend yield del 4,66% circa. Senza considerare gli impulsi alle quotazioni dei titoli dati dai buyback.

Intesa staccherà il 19 maggio (dopo il via libera dell’assemblea) un saldo dal dividendo da 0,171 euro pari al 3,61% delle quotazioni di ieri. Ha già versato ai soci un acconto da 0,17 euro il 18 novembre scorso (quindi il dividend yield effettivo è molto più alto).

I finanziari trascinano la classifica dei dividendi di Milano. Anche Azimut, con il suo dividendo da 1,75 euro mostra un ricco dividend yield del 6,79%

Generali è al 4,41% con una cedola di 1,43 euro in stacco previsto il 19 maggio prossimo, dopo l’attesa assemblea sul rinnovo del consiglio di amministrazione. La sua Banca Generali ha dividendo previsto di 2,15 euro in stacco il 19 maggio con un dividend yield del 4,15% sui prezzi di ieri.

Per Unipol il dividendo da 0,85 euro implica un rendimento sui prezzi di ieri del 5,77% (il titolo si è apprezzato dalla data dell'annuncio a febbraio). Dovrebbe andare anch'esso il pagamento nel dividend day del 19 maggio che, già si vede, sarà una seduta con lo stacco di importanti dividendi a Piazza Affari, un vero e proprio dividend day.

Anche Poste Italiane mostra una cedola interessante, nonostante i recenti apprezzamenti: € 0,75 in stacco il 23 giugno con un rendimento sui prezzi di ieri del 4,56% circa.

Dividendi, non possono mancare i titoli dell’energia

Il cda di Enel propone ai soci una cedola a saldo da 0,255 euro in stacco il 21 luglio, pari al 3,4% dei valori di ieri, ma ha già versato un acconto da € 0,215 il 20 gennaio scorso.

Eni lavora ormai su dividendi trimestrali da 0,25 euro circa, a tanto ammonterà la cedola del prossimo 25 maggio, dopo quella di 25 centesimi il 24 marzo e quell’altra di 25 centesimi lo scorso 18 novembre. Un euro di dividendo annuale implica un dividend yield sui prezzi di ieri di quasi il 7%, ma chiaramente l'esposizione sul titolo deve essere costante.

Per Hera invece una cedola piena da 0,15 euro in stacco il 23 maggio 2025 implica ai prezzi di ieri un dividend yield del 3,75%

Per A2A il dividendo da 10 centesimi implica un rendimento sul prezzo di ieri del 4,49%

Per chi non si fa problemi a rinunciare al diritto di voto le Edison Risparmio hanno un dividendo da 9 centesimi il cui stacco è previsto il 28 aprile 2025 e che implica un dividend yield del 4,83% sui prezzi di ieri.

Né si può dimenticare nel settore energetico il titolo Saipem che con il suoi 0,17 euro in stacco previsto il 19 maggio ha un dividend yield del 7,94% sui prezzi di ieri. È un titolo che si si è dimostrato molto rischioso negli ultimi mesi e che è molto shortato da diversi istituzionali (ossia diversi fondi hanno aperto posizioni ribassiste). Il timing potrebbe essere quindi prezioso.

Decisamente più stabile il 3,63% di Snam: questo sui prezzi di ieri il dividend yield della cedola da 0,1743 euro in stacco il 23 giugno 2025.

Si fa notare invece nel Ftse MIB Italgas per il suo dividendo da 0,406 euro che implica un dividend yield del 6,12% sui prezzi di ieri.

Dividendi, altri titoli del Ftse MIB sono meno generosi, ma i motivi possono essere molto diversi

Meno generosi altri titoli del Ftse MIB in termini di dividend yield: Leonardo (1,16%), Buzzi (1,58%), Campari (1,2%), Amplifon (1,55%), Diasorin (1,31%), Brunello Cucinelli (0,89%).

In qualche caso è il titolo che si è molto apprezzato e ha diluito il peso percentuale della cedola, in altre evenienze il dividendo ha seguito una fase di ristagno o di contrazione del business.

In tutti i casi invece sarà sempre meglio dare un’occhiata anche ai fondamentali e alle prospettive della società, perché il dividendo alla data di stacco viene sottratto dal valore di Borsa del titolo e quindi bisogna credere che la società possa riprendere a fare utili adeguati e quindi recuperare terreno a Piazza Affari per garantirsi un rendimento effettivo da cedola.

In alcuni casi in pochi giorni o settimane i titoli recuperano la cedola, ma in altre circostanze possono passare mesi o anche periodi più lunghi, prima di un recupero dei valori precedenti lo stacco. Un investimento in titoli da dividendo è anche per questo un tipico investimento di lungo periodo e per questo motivo presuppone una buona conoscenza della società e una fiducia sulle sue prospettive future.