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STM, oggi pesano i dati di NXP, ma la vera attesa è per la trimestrale

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
5 min

Il 25 luglio sono attesi utili ancora in forte calo, ma il calo dei prezzi comincia comunque a rendere interessanti i multipli e per il resto dell'anno è prevista una ripresa.

STM, oggi pesano i dati di NXP, ma la vera attesa è per la trimestrale

 

Anche oggi STM registra una brutta seduta, un -1,27% a 37,36 euro dopo un affondo a 36,95 euro. Si salva la trendline rialzista di breve dai minimi del 25 giugno, ma non è detto che tenga.

Dall’altro lato infatti c’è un solido trend ribassista in forza ormai da un anno.

Il colosso franco-italiano dei chip insomma non è Nvidia e negli ultimi tempi prende batoste in Borsa anche di suo: basti pensare che dai top del 27 luglio a 50,48 euro ha perso circa il 25%, un quarto del suo valore e non è solo questione di Borsa, ma anche di fondamentali, con le revisioni al ribasso anche recenti.

STM, cattive indicazioni da NXP su business molto affini

Ma la vulgata di oggi è un’altra e fa riferimento a NXP semiconductors, colosso di Eindhoven del chip (l’Olanda si candida non troppo silenziosamente a essere la centrale europea dei microprocessori anche grazie al gigante ASML) che ha perso nel secondo trimestre il 5% dei ricavi a 3,13 miliardi di dollari contro i 3,36 miliardi del consensus LSEG.

Meno delle attese, insomma, come la guidance, le previsioni sul terzo trimestre comprese in un range tra 3,15 e 3,35 miliardi (quindi 3,25 miliardi di euro in media) contro il consensus LSEG a 3,35 miliardi. La società ha ridotto l’utile ordinario trimestrale da 896 a 829 milioni di dollari e l’utile netto ordinario per azione da 3,43 a 3,20 dollari e si aspetta un eps medio di 3,42 dollari nel terzo trimestre contro un consensus LSEG di 3,61.

Pur essendo olandese NXP è quotata a New York sul Nasdaq e quindi bisogna vedere il pre-market per capirne le performance: -9% a 283,81 dollari per azioni, decisamente una bocciatura di mercato. Ed è questo soprattutto che pesa in queste ore su titoli europei come Infineon (-2,46%) ed STM (-1,15%).

E dire che NXP ha restituito fra dividendi e buyback 570 milioni di dollari agli azionisti soltanto nel secondo trimestre, circa il 99% del cashflow! Parliamo comunque di un colosso da circa 71 miliardi di dollari di capitalizzazione, più o meno il doppio di STM che opera in settori simili come quello dei chip in carburo di silicio per le auto, come appunto la componentistica elettronica e sensoristica per l’automotive e diversi settori consumer. Al riguardo NXP e VIS hanno annunciato un impianto da semiconduttori a 300 nanometri a Singapore, supporterà anche le taglie da 130 a 40 nanometri e assorbirà le licenze tecnologiche della jointventure con TSMC. Il mondo insomma è affamato di chip, ma il reshoring non è un processo lineare.

STM, le attese sui risultati di dopodomani e sul resto dell'anno

Ma su STM l’attesa che cresce è per i dati secondo trimestre. Sono in calendario per dopodomani, il 25 luglio 2024 e sono attesi in calo. Il consensus LSEG per i ricavi è per 3,2 miliardi di dollari, meno dei 3,46 miliardi del primo trimestre e molto meno dei 4,32 miliardi di dollari del secondo trimestre del 2023. Anche gli utili di conseguenza dovrebbero calare l’utile per azione ordinario è atteso dal consensus raccolto tra 8 analisti da LSEG a 0,36 dollari, quindi il 66% i meno di un anno fa e il 33% in meno dello scorso trimestre. Nel secondo trimestre del 2024 l’utile per azione di STM era di ben 1,06 dollari, nel primo era già sceso a 0,54 dollari!

Il tutto è stato accompagnato dalla revisione della guidance del gruppo, dal rallentamento dell’automotive europeo che si è tradotto in taglio delle stime sul fatturato e a catena sui risultati. Quando lo scorso 25 aprile 2024 STM ha tagliato la guidance a 14-15 miliardi di euro di fatturato quest’anno sono stati rivisti i calcoli e anche la previsione di una prima parte dell’anno debole e di un recupero verso la fine del 2024 è ora incorporata nelle stime che vedono salire l’utile per azione a 53 centesimi nel terzo trimestre e a 71 centesimi nel quarto trimestre con una successiva stabilizzazione oltre i 70 centesimi (il consensus 2024 è solo a 2,14 dollari e quello 2025 a 3,01 dollari con la conseguenza che in media l’anno prossimo prevede eps trimestrali oltre i 75 centesimi).

STM, multipli interessanti?

La fase più brutta insomma è ora e se si guarda il grafico il titolo di STM lo dimostra ampiamente con i cali di oltre il 26% di cui si accennava. Il rischio è che si vada ancora più giù, sui minimi in area 36,2 euro che ospitano il 61,8% di ritracciamento dai citati massimi di un anno fa e oltre che cedano anche gli importanti supporti di area 35,1-35,2 euro che hanno respinto i ribassi a fine giugno 2024 e alla fine dello scorso ottobre. Sotto quei livelli le aree di 33,7 e 32,7 euro sarebbero obiettivi ribassisti non del tutto fuori mano.

Ma maturerebbero intanto anche opportunità di acquisto perché già oggi il prezzo/utili a 10,44 circa (lo calcoliamo sugli ultimi quattro trimestri consecutivi e su un cambio euro/dollaro da 1,09) comincia a essere interessante. Se saranno confermati gli 0,36 dollari di utile per azione, il P/E TTM balzerà a 12,60 gli utili degli ultimi 12 mesi, ma potrebbe essere un abbaglio a 12,69.

Se poi davvero le azioni scivolassero a 35,1 euro o anche a 33,7 euro il P/E TTM corrispondente sarebbe di 11,95 e di 11,47. Molto meno del PE FWD che è ancora quasi 16x e più o meno sui livelli che sul consensus 2025 indicano un P/E rispettivamente a 12,7x sui prezzi di oggi, a 11,95x sui supporti di 35,1 euro e a 11,47x su quelli di quota 33,7 euro.

Se però si considera che attualmente la stessa NXP tratta a New York su un P/E degli ultimi quattro trimestri di 25,79 e su un Forward P/E di 19,34x si comprende che probabilmente, qualunque sia il ritmo del recupero del business di STM (e il consolidamento del mercato dell’auto UE lascia ben sperare), a questi prezzi l’azione della società guidata da Jean-Marc Chery comincia a essere davvero interessante.