Russia-Ucraina ai ferri corti, chi sale in Borsa
pubblicato:Settore difesa sotto i riflettori con l'escalation militare tra Mosca, Kiev e Washington
Sale la tensione tra Mosca e Kiev. Putin ha paventato il ricorso ad armi nucleari qualora Zelensky decidesse di attaccare il suolo russo, come risposta all'ok di Biden all'utilizzo di missili di fabbricazione americana anche oltre i confini ucraini.
La decisione dell'attuale inquilino della Casa Bianca è apparsa invero alquanto sorprendente visto che a breve dovrà lasciare il posto al presidente eletto Trump, molto meno ostile allo "zar" rispetto al democratico.
Ma Zelensky evidentemente non aspettava altro e ha usato i missili a lungo raggio ATACMS proprio nel giorno numero mille dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. L'evento ha mandato in fibrillazione i mercati azionari, colpiti dalle vendite e dalla corsa verso investimenti più sicuri in queste fasi (obbligazioni, oro, valute forti come il dollaro o difensive come lo yen e il franco svizzero).
Sale Lockheed Martin, produce gli ATACMS
Ma non tutto l'azionario piange. I missili ATACMS sono prodotti da Lockheed Martin, il principale gruppo al mondo nel settore della difesa, e hanno una portata massima di circa 300 chilometri. Nonostante si tratti di missili datati (l'esercito USA ha avviato l'anno scorso un programma di sostituzione con modelli più avanzati) hanno un costo notevole, tra 0,85 e 1,7 milioni di dollari per unità a seconda delle versioni. Secondo il Kyiv Post l'Ucraina ne possiede meno di 50. Non deve quindi sorprendere se le azioni Lockheed Martin sono in rialzo dello 0,8% al NYSE.
Bene gli altri titoli del settore difesa, soprattutto europei
Performance positive anche per quasi tutti gli altri titoli dei gruppi del settore. In verde troviamo i colossi americani Raytheon Technologies +0,6% e Northrop Grumman +1,2%. Ma gli acquisti interessano anche le azioni europee, forse anche a maggior ragione per questioni geografiche. Molto bene la britannica BAE Systems +1,2%, le francesi Thales +1,9% e Dassault Aviation +2,0%, la tedesca Rheinmetall +3,5%. Non stonano Leonardo +1,5% e la sua controllata americana Leonardo DRS +2,4%.