Olio extra vergine di oliva, città dove costa di più: lo scenario non è così scontato
pubblicato:Prezzi al rialzo ovunque ma in alcune regioni d’Italia risultano spropositati rispetto ad altre. Ecco le città dove l'olio EVO costa di più.
Che il prezzo dell’olio extra vergine di oliva sia pressoché raddoppiato è sotto gli occhi di tutti ma ci sono regioni d’Italia in cui risultano spropositati.
Avere un’idea di questa mappatura del territorio, dal punto di vista dei costi da sostenere per l'approvvigionamento di questa preziosa materia prima significa procedere all’acquisto in maniera più consapevole.
E magari monitorare i prezzi online, per fare scorta, o recarsi direttamente presso un frantoio locale.
Prezzo dell'olio EVO alle stelle, tra inflazione e speculazione
Gli italiani, di fronte a questo rincaro così pesante di uno dei loro prodotti più amati in assoluto, si sono divisi in due categorie.
Coloro che hanno abbandonato la sana abitudine di acquistare olio EVO (in favore di olio d’oliva o altri condimenti) e altri che invece lo reputano indispensabile e quindi piuttosto rinunciano ad altro, pur di continuare ad averlo in tavola.
L’olio extra vergine di oliva è non solo un’eccellenza di gusto tutta italiana ma ha proprietà benefiche per la salute ed è un alimento che ci invidiano in tutto il mondo.
Il punto però è che la stagione olearia iniziata proprio nello scorso mese di ottobre ha messo in evidenza quanto sia marcata la volatilità dei prezzi, tra l’altro con grandi differenze tra un territorio e l’altro.
Come difendersi dunque da possibili speculazioni che potrebbero sovrapporsi a un fisiologico aumento dei costi di produzione (e quindi di vendita al consumatore finale?).
Quanto costa un litro di olio extra vergine di oliva
Scenario dunque non scontato, come accennavamo in apertura di articolo, dal momento che tutti pensano -ragionevolmente- che in città come Milano i prezzi dei generi alimentari siano più elevati rispetto a quelli di città meridionali.
Ebbene, proprio la borsa di Milano mostra invece un sorprendente ribasso di questo bene di 0,50€ a litro. Mentre città come Bari, nel cuore dei territori di produzione olearia, registrano addirittura un aumento dei prezzi al di sopra della media.
Il fenomeno si spiega in parte con l’aumento delle importazioni di olio estero comunitario, che quindi hanno fatto sì che il prezzo in alcune zone iniziasse leggermente a scendere.
A ogni modo, va sottolineato che i rincari riguardano l’ultima spremitura 2022, dal momento che alle criticità a livello internazionale, si è affiancata anche la siccità che ha influito in maniera negativa sui raccolti.
Anche a livello governativo, si dovrà intervenire per far sì che l’olio EVO italiano resti un prodotto per tutti e non di lusso.
Olio extra vergine di oliva in Italia: il perché del crollo generalizzato dei prezzi
La strategia spagnola rischia di mettere in crisi il mercato italiano, provocando questo calo generalizzato dei prezzi.
La disponibilità di olio verde, proveniente soprattutto dalla zona di Arbequina, ha buttato giù i prezzi dei listini. A oggi l’olio Evo proveniente dal mercato spagnolo o greco si attesta sui 7,8-7,9€ a litro, mentre in Italia lo stesso quantitativo oscilla tra i 10€ e i 13€, considerando che non si tratta di un prodotto artigianale bensì di blend a marchio “Unione Europea”.
La Spagna valorizza dunque la produzione di qualità, iniziato a onor del vero già qualche anno fa a opera del governo di Madrid.
A oggi, stando alle cifre fornite da Assitol, l’associazione italiana delle industrie olearie, solo il 24% dell’olio EVO presente nel nostro Paese è italiano al 100%.
Secondo la presidente Anna Cane
vanno spiegate e valorizzate le qualità dell’olio extravergine. Le sue proprietà nutrizionali che ne fanno un alimento molto simile a un integratore alimentare. Ma mentre gli integratori vengono acquistati senza farsi troppe domande sul prezzo, quello dell’extravergine, chissà perché, sembra invece sempre troppo alto.