Microsoft e AMD, le reazioni opposte ai dati e il nervosismo dei mercati
pubblicato:Wall Street fin troppo esigente vende Microsoft dopo dati da record. Più generose le reazioni ai dati di AMD grazie alla moltiplicazione degli utili
Tecnologici ancora all’attenzione mentre Wall Street ospita in numeri semestrali di altri big del settore. Gli ultimi dati di Microsoft e AMD hanno aiutato a mettere qualche riferimento nel panorama sempre più mobile della tecnologia e della finanza globali. In attesa ovviamente di Nvidia, che pubblicherà i dati del suo secondo trimestre il prossimo 28 agosto.
Microsoft, il mercato voleva ancora di più
Ieri però a mercato chiuso sono giunti i numeri di Microsoft che hanno detto tanto non solo sul big dell’intelligenza artificiale cui si deve in gran parte lo sviluppo di ChatGPT, ma anche del clima generale dei mercati che, con l’innalzamento costante dell’asticella negli ultimi trimestri, si sono fatti sempre più impazienti e nervosi.
Microsoft ha chiuso il trimestre al 30 giugno con un balzo dei ricavi del 15% a 64,7 miliardi di dollari e con un utile netto in crescita del 10% a 22 miliardi di dollari ed entrambi i dati sono risultati brillanti e superiori alle attese.
Le vendite hanno però agguantato presto il titolo nell’after-hours e continuano nel pre-market, dove il titolo passa di mano in queste ore a 412,6 dollari con un calo del 2,34% Certo parliamo di un’azione che ha praticamente raddoppiato il proprio valore in poco più di un anno e mezzo: dai minimi del novembre 2022 il titolo ha guadagnato più del 97% passando dai 213 dollari di allora agli oltre 400 di questa estate.
Quindi delle prese di beneficio, soprattutto in queste stagioni avrebbero delle ragioni, ma colpisce un poco notare, come ha fatto la maggior parte degli osservatori, che alla base delle vendite della società di Windows ci sarebbe il dato sul cloud di Azure.
In particolare i ricavi dei servizi cloud collegati ad Azure e strettamente connessi all’intelligenza artificiale sono balzati del 29%, mentre il consensus degli analisti era posto al 30% e il trimestre precedente aveva registrato una crescita del 31% Questo punto percentuale in difetto sarebbe uno dei motivi principali delle vendite sulla società più capitalizzata del mondo con circa tre trilioni di dollari di market cap.
Ma c’è anche dell’altro. Gli investitori infatti tornano a criticare i massicci investimenti che il gruppo Microsoft sta portando avanti per mantenersi alla guida dell’intelligenza artificiale globale e in prima posizione per il suo sfruttamento commerciale. Alla fine del periodo i clienti di Azure AI erano balzati di quasi il 60% a 60 mila unità, con soluzioni innovative, GPT-4o and GPT-4o mini compresi. I capex del gruppo, financial lease compresi, erano però balzati a 19 miliardi di dollari ed erano in gran parte rappresentati da spese per il cloud e l’AI. La cassa operativa in crescita del 29% a 37,2 miliardi di dollari aiuta, ma il gruppo ha anche annunciato che i capex nel prossimo esercizio al 2025 saranno superiori a quelli dell’esercizio appena concluso. In altre parole, come da attese, l’AI continua a essere molto costosa, e questo il mercato lo gradisce poco, anche se in pratica Microsoft cresce su tutti i fronti e macina record anche con Xbox e Linkedin.
Curioso assente dal dibattito di ieri il disastro dell’outage di CrowdStrike, eppure pochi giorni fa le compagnie di assicurazioni avrebbero valutato in circa 5,4 miliardi di dollari il danno per le sole compagnie US Fortune 500 (Microsoft esclusa ovviamente) a seguito del tilt globale.
AMD moltiplica gli utili
Nei server di Azure ci sono anche componenti di Nvidia e di AMD. Proprio quest’ultima è una delle maggiori candidate alla sfida con Nvidia per i chip impiegati dall’intelligenza artificiale. L’accoglienza per i dati della società di Santa Clara è stata però molto più calorosa e il titolo innesca un rally dell’7,53% in pre-market sul Nasdaq portando il valore dell’azione a 148,87 dollari. Il secondo trimestre di AMD si è chiuso con ricavi da 5,83 miliardi di dollari, in crescita del 9% sul dato di un anno fa (consensus LSEG a $ 5,72 miliardi di dollari). Balza del 17% a 2,86 miliardi di dollari l’utile lordo e l’utile netto si moltiplica con un +881% che porta il dato a 265 milioni di dollari. L’eps non-GAAP passa da 0,58 a 0,69 dollari (+19%) è in linea con il consensus, ma le performance restano impressionanti soprattutto sul fronte degli utili.
La presidente e CEO di AMD Lisa Su ha commentato: “Abbiamo registrato una forte crescita dei ricavi e degli utili nel secondo trimestre grazie a vendite record nel segmento dei Data Center. Il nostro business dell’AI ha continuato ad accelerare e siamo ben posizionati per raggiungere una forte crescita dei ricavi nella seconda metà dell’anno grazie alla domanda di processori Instinct, EPYC e Ryzen”. I ricavi del settore Data Center hanno registrato nel secondo trimestre di AMD un balzo del 115% a 2,8 miliardi di dollari.
Per il terzo trimestre AMD si attende ricavi totali di circa 6,7 miliardi di dollari (+/- $ 300 mln) che sconterebbero una crescita annuale del 16% (consensus LSEG per il terzo trimestre a $ 6,61 mld). Atteso anche un non-GAAP gross margin di circa il 53,5%
In queste ore in Europa si fanno i calcoli su queste cifre che dirigono il tech globale e il settore dei semiconduttori reagisce con le proprie misure alle indicazioni.
ASML, il gigante olandese delle attrezzature per la fabbricazione dei chip, balza del 5,62% a 851 euro. Ma sembra che l’impulso al titolo sia regalato da un articolo di Reuters che ipotizzava che la società possa essere risparmiata dalle prossime restrizioni USA alle esportazioni verso la Cina. Già in passato il tema per ASML è stato rovente e sicuramente rimane una patata bollente anche per operatori più grandi come la stessa Nvidia. Guadagnano terreno comunque anche la tedesca Infineon (+1,6%) e la franco-italiana STM (+1,38%) dopo le ultime brutte sedute seguite ai risultati semestrali e al taglio della guidance.