Giugno: un mese difficile a causa delle tante scadenze fiscali

di Carla Tastini pubblicato:
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Giugno è un mese pieno zeppo di scadenze fiscali; ce ne sono infatti ben 141, senza contare le scadenze riguardanti i tributi locali. Un mese difficile, dunque, non solo per i contribuenti, ma anche per i commercialisti alle prese con tutti questi adempimenti. Scopriamo i dettagli.

Giugno: un mese difficile a causa delle tante scadenze fiscali

Giugno si prospetta un mese di lacrime e sangue (in senso metaforico) perché è pieno zeppo di scadenze fiscali. I contribuenti italiani dovranno far fronte a 141 scadenze fiscali a cui si andranno ad aggiungere anche le imposte locali.

Si sarà tenuti ad autocertificare gli aiuti Covid, a versare il primo acconto Irap 2020, poi sarà il momento delle imposte e della dichiarazione dei redditi, il saldo del 2021 e l'acconto del 2022 per le partite Iva. Insomma quelli di giugno rappresentano quasi l'87% di tutti gli appuntamenti fiscali annuali di un cittadino italiano.

Scendiamo nei dettagli e scopriamo quali sono queste scadenze che rendono giugno un mese "scottante".

Ecco alcune scadenze fiscali di giugno

Fine giugno è la data che manda in crisi molti commercialisti. Il 30 del mese prossimo, infatti, scade l'autocertificazione degli aiuti Covid per i quali era stata richiesta una proroga.

Ma a fine giugno c'è anche il tax day, ovvero l'ultimo giorno utile in cui più di 4 milioni di partite Iva dovranno versare il saldo del 2021 e il primo acconto del 2022, sulla dichiarazione dei redditi.

Nello stesso giorno scade anche il termine per restituire senza sanzioni e interessi l’Irap 2019-2020. E queste sono solo alcune delle 141 scadenze riguardanti l'Agenzia delle Entrate a cui andranno in contro i contribuenti, per non parlare delle tasse locali come la TARI e l'IMU, in scadenza il 16 giugno.

Giugno sarà uno scoglio davvero duro da superare per contribuenti e per commercialisti, alle prese con scadenze ma anche con cambi repentini di normative.

La scadenza che più preoccupa cittadini e commercialisti è l'autocertificazione degli aiuti Covid

Il 30 giugno bisognerà presentare la tanto temuta autocertificazione degli aiuti Covid. I commercialisti dovranno fare i doppi salti mortali per compilare ben otto pagine in cui scrivere tutti gli itinerari fatti dagli aiuti, dai fondi, dai crediti d'imposta, dagli esoneri, che il governo mise a disposizione dei contribuenti nel 2020/2021 e che ora vuole controllare fino all'ultimo centesimo. Il tutto rispettando, ovviamente, i tempi del Temporary framework dell’Unione Europea.

Proprio per le difficoltà oggettive nel compilare questa autocertificazione, i professionisti stanno chiedendo a gran voce una proroga al 30 settembre. Fino ad ora, però, il Ministero dell'Economia non ha accettato questa proposta, adducendo la motivazione che questi dati sono estremamente importanti per l'Agenzia delle Entrate che deve proseguire con la registrazione degli aiuti concessi ai contribuenti nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato.

Il 30 giugno, però, resta la data meno adatta ad una tale incombenza, perché coincide con altre scadenze e il lavoro dei commercialisti rischia di diventare davvero troppo stressante. Con tutta probabilità all'avvicinarsi della data di scadenza, i rappresentanti di categorie torneranno alla carica per richiedere ancora una volta un rinvio.

Lo stesso giorno della compilazione dell'autocertificazione aiuti Covid, scade la restituzione dell’Irap 2019-2020

Il 30 giugno scade anche il termine per restituire senza sanzioni e interessi il saldo 2019 e il primo acconto 2020 dell’Irap, per tutti coloro che erano stati esonerati dal Decreto Rilancio.

Improbabile che questa scadenza venga rinviata ancora, dopo ben 5 rinvii! Il 30 giugno più di 4 milioni di partite Iva dovranno adempiere a questo pagamento, senza alcuna maggiorazione sulle imposte.

Come mai circa l'87% di tutte le scadenze fiscali si concentrano nel periodo pre-estivo, mettendo in difficoltà seria professionisti e famiglie e impedendo loro anche di prenotare una vacanza? Trovare una risposta a questa domanda è un rebus, perché le norme tributarie cambiano in continuazione e quindi stabilire come ci sia trovati a dover rispettare tutte queste scadenze a giugno, è pressoché impossibile.

Un esempio su tutti: l'IMU che scade il 30 giugno. Se l'anno scorso ci sono state delle variazioni e/o delle esenzioni di cui hanno goduto attività particolarmente colpite dall'emergenza, la dichiarazione IMU dovrà essere modificata.

La modifica effettuata successivamente dovrà essere approvata e, solo dopo, potrà essere trasmessa. Tutto questo ad un mese dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione.

Intanto a fine Giugno nelle casse dello Stato entreranno oltre 50 miliardi di euro.