Energia: ERG sceglie la prudenza e si affida al prezzo fisso per mitigare la volatilità
pubblicato:Prezzi dell'energia ancora in calo, lo scenario operativo resa quindi sfidante anche per la società dell'eolico dei Garrone. Così ERG affida il piano al 2026 a un'attenta gestione del rischio: la strategia diventa "Value over Volume"
La vera sfida in questa fase è l’estrema volatilità dei prezzi del gas e dell’energia elettrica. Il colosso del vento ERG per questo nel nuovo piano industriale sceglie soprattutto la sicurezza in un contesto già carico di incertezze.
C’è stato un forte calo del pricing in tutti i maggiori mercati in cui ERG opera e anche i primi mesi del 2024 confermano questa traiettoria calante dei valori. La reazione della società dei Garrone che è un protagonista europeo dell’energia eolica è stata decisa e prospettica: l’obiettivo è assicurare l’85%-90% dell’ebitda tramite attività quasi regolate, ossia con contratti CFD e PPA che assicurino visibilità in questo contesto difficile.
I PPA sono dei contratti di lungo periodo a prezzo fisso, si perdono i margini più elevati dei periodi migliori, ma si garantisce visibilità alle prospettive economiche del gruppo.
Un’alternativa sono i contratti per differenza (CFD) che sono in pratica dei contratti a termine mediante strumenti finanziari derivati.
La filosofia è la stessa: garanzie.
Delle coperture dalle oscillazioni dei prezzi sul mercato, in altre parole, per mitigare i rischi elevati percepiti in questa fase e in prospettiva.
ERG, gli obiettivi per il 2024
In questo contesto il gruppo ha confermato comunque la guidance per il 2024 e stima quindi un margine operativo lordo a fine esercizio tra i 520 e i 580 milioni di euro, con un midpoint quindi a 550 milioni di euro che garantisce una crescita di quasi tre punti percentuali sui 534 milioni di euro del 2023.
Previsti investimenti tra 550 e 600 milioni quest’anno, in crescita notevole sui 489 mln del 2023 (compresi recenti acquisti USA e francesi).
A fine 2024 ERG si aspetta un indebitamento finanziario netto tra 1,75 e 1,85 miliardi di euro: il punto medio della forchetta incorpora una crescita di quasi il 25% sugli 1,445 mld di PFN a fine 2023, ma incorpora il dividendo da 1 € per azione.
ERG, i piani al 2026
Guardando più lontano con l’aiuto del Piano 2024-2026, ERG prevede tra due anni un ebitda di 600-650 milioni di euro. Secondo Equita c’è una lieve riduzione sulle indicazioni precedenti, così come per la capacità installata di 4,5 GW nel 2026 che era appena superiore nella guidance fornita finora. Ma non si tratta di grosse revisioni. Il segnale che invece ERG invia chiaramente al mercato con la presentazione di oggi è quello di una reazione a un contesto generale in deterioramento.
La società deve fronteggiare prezzi del suo prodotto, l’energia, in calo e deve portare avanti i grandi piani di investimento che ha in mente in un contesto di maggiore intensità e costo del capitale.
In un grafico odierno si evidenzia che in Italia tra il 2016 e il 2023 si è registrato un incremento medio dei capex di solare ed eolico (in €mn/MW) del 60% circa ed ERG reagisce con un approccio ancor più selettivo agli investimenti, con l’obiettivo di un ritorno di 200-400 punti base sul costo medio ponderato del capitale (WACC). In altre parole la redditività dei progetti farà da setaccio e anche i tassi d’interesse elevati mettono pressione sui margini e per questo ERG ha deciso di finanziare in maniera autonoma il business plan mantenendo un bilancio solido.
Il leverage (debito netto su EBITDA) non dovrà superare mai superare nell'arco del piano quota 4x.
ERG, migliora il dividendo
Al contempo il gruppo ha deciso di aumentare la fidelizzazione dei soci alzando la politica della cedola al range tra 1 e 1,3 euro nell’arco del piano, rendendo più attraente il dividend yield, ma senza escludere redistribuzioni di valore tramite buyback.
Parte della sicurezza che il gruppo vuole dare al mercato passa dalla forza della capacità installata e dalla solidità della pipeline di commesse.
La capacità installata è di oltre 3,67 GW, all’83% eolico, in gran parte in Italia (1,54 GW), in Europa (1,81 GW) e negli Stati Uniti (317 MW).
La pipeline, ossia le commesse, è di circa 5 GW, al 47% solare e al 46% eolico, che sono a metà europee e per il resto divise tra Italia e Stati Uniti.
Nel breve termine c’è piena visibilità su 700 MW di progetti da qua al 2025 e il gruppo sta ampliando e consolidando il portafoglio di commesse europee.
Per arrivare ai 5 GW di pipeline dichiarati si compongono strategie di sviluppo organico, greenfield, repowering e accordi di co-sviluppo, senza escludere acquisizioni mirate.
Le manovre di bilanciamento prevedono lo stimolo alla diversificazione tecnologica (per esempio con progetti di accumulo). Gli Stati Uniti saranno un mercato di primaria attenzione: c’è l’obiettivo di raggiungere fino a 0,7 GW di potenza installata.
La testa d’ariete è il portafoglio misto solare-eolico da 317 MW di capacità rilevato a fine aprile da Apex Clean Energy. Un altro fil rouge sarà il repowering di vari parchi sia solari che eolici in Italia che è un imperativo industriale per il gruppo e ha già visto operazioni su 177 MW in Italia sugli impianti di Mineo-Militello-Vizzini e Salemi–Castelvetrano nel primo trimestre di quest’anno. Sono però previsti interventi anche in Francia e le manovre si incroceranno con i piani greenfield (ossia da zero).
ERG, i dati trimestrali
I dati del primo trimestre del 2024 si sono sostanzialmente confermati in linea con le attese e stabili sul primo questo del 2023.
I Ricavi trimestrali sono leggermente cresciuti nei tre mesi portandosi a € 218 mln e compensando con maggiori volumi (è stato un periodo ventoso) i prezzi sostanzialmente più bassi di un anno fa.
Stabile il MOL Adjusted a € 165 mln (ebitda margin al 76%), con spunti al rialzo in Italia che hanno compensato performance minori all’estero.
Il risultato netto adjusted a 78 mln è rimasto sui valori di un anno fa. Un patrimonio da 2,21 miliardi di euro a fronte di un indebitamento finanziario netto (ante IFRS16) passato da 1,206 mld a 1,5 miliardi di euro in un anno. Investimenti nel periodo di 154 milioni contro i 66 milioni di euro del primo trimestre del 2023. Come visto il gruppo intende crescere ancora, ma chiaramente le sfide del contesto gli impongono alcune manovre, anche importanti, di gestione del rischio.
Come accennato a fine marzo ERG ha 3,35 GW di capacita installata, 1,54 GW sono in Italia, 545 MW in Francia, 327 MW in Germania e poi UK, Spagna e altri mercati ancora. I dipendenti a fine periodo sono cresciuti a quota 643.
In attesa della cedola di lunedì prossimo, da 1 euro appunto con un rendimento di quasi il 3,7% sui prezzi di queste ore, l’azione in queste ore segna un leggero calo dello 0,22% a 27,08 euro.