Buyback e Vendita di Naoc: Eni Prosegue con la Strategia di Ottimizzazione

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Vaar Energi, controllata da Eni, posticipa nuovamente l'avvio del progetto Balder X, causando un aumento dei costi ma mantenendo ambiziosi obiettivi di produzione per il 2025

Buyback e Vendita di Naoc: Eni Prosegue con la Strategia di Ottimizzazione

Eni in flessione ieri

Eni in flessione ieri: il titolo ha ceduto lo 0,79% a 14,402 euro.

Mediobanca Research ha comunque confermato il rating "outperform" su Eni, dopo che l'azienda ha acquistato 3.189.700 azioni proprie tra il 12 e il 16 agosto, pari allo 0,1% del capitale, al prezzo medio ponderato di 14,4175 euro per azione, per un totale di circa 45,99 milioni di euro.

Questo acquisto rientra nella seconda tranche del programma di buyback approvato dall'assemblea il 15 maggio scorso. Dall'inizio della seconda tranche il 13 giugno, Eni ha acquistato complessivamente 28.485.798 azioni proprie, pari allo 0,87% del capitale, per un controvalore di circa 405,8 milioni di euro.

Eni ha anche annunciato il completamento della vendita di Naoc

Eni ha anche annunciato il completamento della vendita di Nigerian Agip Oil Company Ltd ("Naoc"), una sua controllata attiva in Nigeria nel settore dell'esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica, a Oando PLC, la principale società energetica nigeriana quotata sia alla Borsa della Nigeria che a Johannesburg.

La transazione, approvata da tutte le autorità competenti, si inserisce nella strategia di Eni di ottimizzazione delle attività upstream, con un ribilanciamento del portafoglio e la cessione di asset non strategici. È importante notare che la quota del 5% detenuta da Naoc nella Shell Production Development Company Joint Venture non è inclusa nell'accordo e rimarrà parte del portafoglio di Eni. L'azienda continuerà a operare in Nigeria attraverso investimenti in progetti deepwater e in Nigeria LNG, esplorando anche nuove opportunità nel settore degli agri-feedstock.

Vaar Energi ha nuovamente posticipato l'avvio del progetto di petrolio e gas Balder X

A inizio settimana è stata comunicata la notizia che Vaar Energi, controllata a maggioranza da Eni, ha nuovamente posticipato l'avvio del progetto di petrolio e gas Balder X nel Mare del Nord, con l'inizio della produzione ora previsto per il secondo trimestre del 2025, invece che entro la fine di quest'anno.

Questo progetto, già ritardato rispetto alla data iniziale del 2023 e poi spostato al 2024, sta subendo un ulteriore sovraccarico di costi di circa 400 milioni di dollari, di cui il 75% sarà sostenuto nel 2025.

Nonostante i ritardi, Vaar Energi ha mantenuto l'obiettivo di una produzione di 280.000-300.000 barili di petrolio equivalente al giorno (boed) per quest'anno e prevede di aumentare la produzione a circa 400.000 boed entro la fine del 2025. Balder X è fondamentale per garantire la produzione nell'area di Balder fino al 2045, con una stima di 150 milioni di barili di petrolio equivalente e un picco di produzione di 80.000 boed.

Vaar Energi detiene una quota del 90% nel progetto Balder X, mentre la britannica Kistos possiede il restante 10%. L'azienda ha anche indicato che l'area ha un notevole potenziale di risorse aggiuntive, con ulteriori perforazioni e fasi di sviluppo già in pianificazione.

Eni ha tentato a fine luglio la rottura della resistenza di area 14,90 euro

Il titolo ha tentato a fine luglio la rottura della resistenza di area 14,90 euro, 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di aprile.

Il livello di ritracciamento del 61,8% è una delle percentuali chiave utilizzate nell'analisi tecnica, derivata dalla sequenza di Fibonacci.

Questo livello è considerato particolarmente importante per diversi motivi. Quando un mercato sta rimbalzando dopo un significativo ribasso, il livello di ritracciamento del 61,8% è spesso considerato un'importante resistenza.

Se il prezzo di un asset si avvicina a questo livello e lo incontra senza superarlo, potrebbe segnalare una potenziale fine del rimbalzo e una ripresa del trend ribassista precedente. Una rottura decisa al di sopra di questo livello potrebbe al contrario indicare il proseguimento del trend rialzista.

In sintesi, il livello di ritracciamento del 61,8% è considerato cruciale nell'analisi tecnica come possibile area di resistenza durante un rimbalzo di mercato dopo un trend ribassista. Esso è monitorato da molti trader come un punto chiave di decisione per determinare se la correzione si trasformerà in un'inversione o se il trend originale riprenderà.

Se i prezzi troveranno nel prossimo futuro la forza per salire al di sopra di area 14,90 aumenterà la possibilità di vedere estendere il rimbalzo verso la resistenza successiva critica, a 15,90 euro circa.

Senza la rottura di 14,90 e in caso di discese al di sotto di 14,10 le implicazioni negative derivanti dalla presenza di un pericoloso doppio massimo, disegnato dallo scorso ottobre in area 15,90 tornerebbero a farsi pesanti.

Primo supporto a 13,15 ma probabile anche il test dei 12,50 euro, riferimento critico anche di medio periodo.

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