Generali sui massimi dal 2008, ecco perché

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Le indiscrezioni spingono il titolo verso l'alto nonostante la giornata difficile per l'azionario europeo

Generali sui massimi dal 2008, ecco perché

Seduta decisamente positiva per Generali, soprattutto alla luce della debolezza generalizzata dei mercati azionari europei dopo il post di Trump che ha annunciato l'istituzione di dazi sulle importazioni da Messico, Canada e Cina subito dopo il suo insediamento ufficiale il 20 gennaio prossimo. Il titolo del gruppo assicurativo ha esteso la tendenza rialzista di fondo toccando i massimi da da maggio 2008, favorito da alcune indiscrezioni.

CDP in Generali per diminuire le turbolenze tra i soci?

In primis quella de La Stampa secondo cui CDP (controllata dal MEF) sta valutando l'ipotesi di acquisire una quota in Generali per consolidarne e stabilizzarne l'azionariato. Ricordiamo che al momento, in base ai dati del sito Consob, Mediobanca è il primo azionista con il 12,8% circa, seguito dalla Delfin (holding della famiglia Del Vecchio) con il 9,8%, Francesco Gaetano Caltagirone con il 6,5% e Edizione (holding della famiglia Benetton) con il 3% circa.

Il prossimo 8 maggio si terrà l'assemblea per il rinnovo del cda della compagnia triestina e le grandi manovre sono ovviamente già iniziate. Secondo le ultime indiscrezioni un accordo tra i tre azionisti principali sembra difficile dopo lo scontro del 2023 per il controllo di Mediobanca e il "no show" di Delfin e Caltagirone all'assemblea di Piazzetta Cuccia un mese fa.

L'"affaire" Natixis, buono secondo Equita

Ma il rumor principale sembra essere quello riferito dal Financial Times (poi confermato a Reuters da una fonte vicina alla situazione) secondo cui Generali ha avviato i contatti con Natixis per l'integrazione delle rispettive attività di asset management. Natixis fa parte della francese BPCE, secondo gruppo bancario d'oltralpe, ha in gestione 1,166 miliardi di euro con utile operativo di 614 milioni e profitti per 419 (dati 2023).

Non è chiaro se l'operazione avverrebbe attraverso una joint venture o con un'acquisizione da parte di Generali. Equita la considera positiva in quanto aumenterebbe il contributo della divisione Asset and Wealth Management all'utile operativo 2025 del gruppo triestino dal 15 a oltre il 20 per cento senza contare le sinergie.