Certificates: gli Equity Protection Certificates
pubblicato:Gli Equity Protection Certificates, come funzionano e cosa sono, il payoff. Ecco un esempio per chiarirne le caratteristiche.
Grafico Payoff di un Equity Protection Certificates
Il payoff tipico di un Equity Protection Certificate consente di comprendere rapidamente le maggiori caratteristiche di questi strumenti di investimento.
Come tutti i payoff, questo grafico ha alle ordinate i profitti (in positivo) o le perdite (in negativo) che l’investitore registra al variare dell’andamento del sottostante (in verde).
Alle ascisse i valori possibili del sottostante.
Il riferimento è lo strike price (indicato nel grafico con un punto nero che costituisce anche l’intersezione del prezzo del sottostante con l’asse delle ascisse).
A destra dello strike si hanno dunque valori del sottostante superiori a quello di rilevazione iniziale. A sinistra dello strike si hanno invece valori del sottostante in calo dalla prima rilevazione.
Il valore che l’investitore ottiene dal certificato è indicato in arancione.
Si può notare in particolare il livello barriera che in questo caso corrisponde al livello strike. Questo significa che la barriera di un certificato equity protection in pratica distingue l’area di profitto da quella della mera restituzione del capitale, infatti questi certificati sono per definizione a capitale garantito, per cui se il sottostante a scadenza si trova sullo strike o su prezzi inferiori, l’investitore riottiene il capitale investito.
Per prezzi maggiori del sottostante l’investitore riceve invece un profitto commisurato all’andamento del sottostante.
Esempio:
Supponiamo di avere un certificato sul titolo ABC che ha valore iniziale pari a 100 euro (strike).
Se a scadenza il titolo ABC si trova al di sopra del livello strike, ossia della barriera, viene riconosciuto all’investitore un profitto proporzionale all’andamento del sottostante. Per completezza si può ricordare che alcuni certificati prevedono moltiplicatori delle eventuali performance positive, in determinate condizioni, che possono portare a profitti superiori rispetto al semplice investimento diretto nel sottostante.
Se invece il valore del sottostante a scadenza scivola sotto il livello barriera (la linea tratteggiata arancione), allora l’investitore ottiene a scadenza 100 €, ossia il valore nominale dell’investimento iniziale e quindi non subisce le perdite registrate nel frattempo dal sottostante.