Busta paga, importi ridotti a novembre 2023: per quali lavoratori e quanto si perde
pubblicato:Busta paga, cattive notizie per i lavoratori: a novembre 2023, gli stipendi verranno ridotti. Ecco per chi e a quanto ammonta il taglio.
Pessime notizie per i lavoratori dipendenti: per alcuni di loro, la busta paga del mese di novembre 2023 potrebbe essere più bassa. Il motivo per cui l’importo dello stipendio potrebbe essere tagliato riguarda il secondo acconto dell’IRPEF.
Il mese attualmente in corso è infatti quello in cui il datore di lavoro agisce in qualità di sostituto d’imposta. Deve cioè procedere a detrarre il secondo acconto IRPEF, il che causerà riduzioni dell’importo in busta paga.
L'entità della detrazione dipende da diversi fattori, tra cui il reddito del lavoratore, le detrazioni e i crediti d'imposta a cui ha diritto.
Busta paga novembre 2023: cos’è e come funziona l’accordo IRPEF
Dunque, la busta paga di novembre 2023 potrebbe essere più bassa a causa della detrazione della seconda rata dell’acconto IRPEF.
Si tratta di una somma che tutti i contribuenti sono tenuti a versare come anticipo relativo all’anno in corso. Tutti i contribuenti con un reddito che, l’anno precedente, hanno dichiarato un reddito che superava i 51,65 euro, dovranno versare l’acconto.
La somma da versare, di norma, corrisponde al 100% dell’imposta dichiarata durante l’anno precedente.
Si può decidere di versare l’acconto IRPEF in un’unica soluzione o in due rate. In questo secondo caso, entro il 30 giugno dell’anno si dovrà versare il 40% di quanto dovuto.
Il restante 60% dovrà invece essere versato entro il 30 novembre in forma di seconda rata. Ed è quella che verrà detratta dalla busta paga di novembre 2023.
Busta paga, importi ridotti a novembre 2023: per quali lavoratori
Gli stipendi relativi al mese corrente saranno ridotti, in particolare, per i contribuenti che hanno provveduto alla compilazione del Modello 730 o del Modello Redditi.
Nello specifico caso dei lavoratori dipendenti, la busta paga di novembre 2023 verrà ridotta in quanto il datore di lavoro agisce come sostituto d’imposta.
Sarà dunque il datore di lavoro stesso a provvedere al versamento della seconda rata dell’acconto IRPEF, versamento che deve avvenire direttamente trattenendo dalla busta paga l’importo che il lavoratore deve allo Stato.
Questa tipologia di meccanismo consente di fatto allo Stato di ottenere l’imposta dovuta in anticipo, prima della presentazione della Dichiarazione dei Redditi da parte del contribuente. Si tratta quindi di un sistema che, di fatto, consente in un certo qual modo di ridurre ogni rischio di evasione fiscale da parte dei lavoratori.
Acconto IRPEF: quanto si perde in busta paga a novembre 2023?
In base a quello che abbiamo detto, non è possibile quantificare un taglio alla busta paga di novembre 2023 che sia uguale per tutti i lavoratori.
L’importo della seconda rata dell’acconto IRPEF dipende infatti dal reddito dichiarato durante l’anno precedente. In ogni caso, i lavoratori interessati possono stimare agevolmente l’importo che verrà trattenuto dal prossimo stipendio.
Abbiamo infatti detto che questa seconda rata è pari al 60% di quanto dovuto.
Per scoprire l’entità della riduzione, quindi, basterà calcolare il 60% del debito dichiarato.