Pioggia di dividendi in arrivo, ecco le società più generose a Piazza Affari
pubblicato:Cedole generose, ecco i migliori, a partire da banche e utility, ma non solo. Sono da considerare però molte cose, dalle tasse alle performance della società, al timing dell'investimento
La prossima distribuzione di circa 34 miliardi di euro agli azionisti di Piazza Affari nella prossima stagione dei dividendi (calcolo del Sole 24 Ore).
Dividendi, ma la cedola è ricca, ma poi l'azione dovrà recuperare...
Sarà un maggio ricco per i cassettisti, visto che la maggior parte delle date ex dividendo si pongono nel mese in cui storicamente molti investitori ragionano sul disimpegno dai mercati azionari in vista della fiacca tipica della stagione estiva sulle stock.
Il detto “Sell in May and go away”, nasce da questo tipico approccio statunitense, ma come noto negli ultimi anni è stato messo a dura prova. Oltretutto si tratta di un approccio speculativo che in molti casi lascerebbe agli amanti del dividendo l’amaro in bocca, visto che allo stacco della cedola le azioni perdono in capitalizzazione l’ammontare di utili distribuiti e quindi bisognerà dare al titolo il tempo di recuperare il valore, senza peraltro alcuna garanzia che questo avvenga. Anche se in genere questo accade nel tempo, con differenze specifiche.
Le migliori cedole del FTSE MIB
Abbiamo calcolato nella tabella qui sotto il rendimento del dividendo delle società del Ftse MIB, ossia il loro dividend yield al prezzo di oggi alle 12:00 AM circa. La data di stacco indica il giorno in cui lo "stacco" della cedola si sente sull'azione, che perde esattamente lo stesso valore (è quasi sempre un lunedì). Il pagamento è quasi sempre 2 giorni dopo, tranne che nel caso di Stellantis che pagherà il dividendo il 3 maggio 2024. In quasi tutti i casi la cedola allo stato attuale è stata proposta dal cda all'assemblea (che in genere poi l'approva).
Nel caso di Tenaris abbiamo trasposto la cedola in dollari in euro per consentire il calcolo (EUR/USD 1,0859). Mancano le società che hanno già distribuito la cedola o hanno una frequenza maggiore di distribuzione (semestrale o trimestrale per esempio), come Eni o STM, per le altre non si è tenuto conto nei calcoli dell'eventuale anticipo sul dividendo già versato.
Azione | Prezzo | Div (€) | Dividend yield (%) | Stacco |
Banco Bpm | 6,136 | 0,56 | 9,13 | 22/04/2024 |
Pop Sondrio | 7,02 | 0,56 | 7,98 | 20/05/2024 |
Bper | 4,405 | 0,3 | 6,81 | 20/05/2024 |
Italgas | 5,36 | 0,352 | 6,57 | 20/05/2024 |
Banca Mps | 4,228 | 0,25 | 5,91 | 20/05/2024 |
A2a | 1,6425 | 0,0958 | 5,83 | 20/05/2024 |
Stellantis | 26,925 | 1,55 | 5,76 | 20/05/2024 |
Generali | 23,56 | 1,28 | 5,43 | 20/05/2024 |
Unicredit | 34,33 | 1,8029 | 5,25 | 22/04/2024 |
Finecobank | 13,935 | 0,69 | 4,95 | 20/05/2024 |
Unipol | 7,736 | 0,38 | 4,91 | 20/05/2024 |
Poste Italiane | 11,53 | 0,563 | 4,88 | 24/06/2024 |
Intesa Sanpaolo | 3,3305 | 0,152 | 4,56 | 20/05/2024 |
Inwit | 10,635 | 0,48 | 4,51 | 20/05/2024 |
Erg | 23,28 | 1 | 4,30 | 20/05/2024 |
Banca Mediolanum | 10,325 | 0,42 | 4,07 | 22/04/2024 |
Azimut Holding | 24,9 | 1 | 4,02 | 20/05/2024 |
Snam | 4,414 | 0,1692 | 3,83 | 24/06/2024 |
Hera | 3,322 | 0,125 | 3,76 | 19/06/2024 |
Pirelli | 5,622 | 0,198 | 3,52 | 24/06/2024 |
Enel | 6,143 | 0,215 | 3,50 | 22/07/2024 |
Terna | 7,778 | 0,225 | 2,89 | 24/06/2024 |
Tenaris | 18,43 | 0,43436 | 2,36 | 20/05/2024 |
Moncler | 68,28 | 1,15 | 1,68 | 20/05/2024 |
Iveco | 13,95 | 0,22 | 1,58 | 22/04/2024 |
Prysmian | 49,72 | 0,7 | 1,41 | 22/04/2024 |
Diasorin | 86,76 | 1,15 | 1,33 | 20/05/2024 |
Recordati | 51,6 | 0,63 | 1,22 | 20/05/2024 |
Leonardo | 23,1 | 0,28 | 1,21 | 24/06/2024 |
Brunello Cucinelli | 102,7 | 0,91 | 0,89 | 20/05/2024 |
Amplifon | 34,13 | 0,29 | 0,85 | 20/05/2024 |
Interpump Group | 44,61 | 0,32 | 0,72 | 20/05/2024 |
Campari | 9,182 | 0,065 | 0,71 | 22/04/2024 |
Ferrari | 407,4 | 2,443 | 0,60 | 22/04/2024 |
Dividendi, da guardare banche e utility
Inevitabile notare che la cedola delle banche quest'anno in molti casi particolarmente golosa. Nella classifica di cui sopra spiccano il 9,13% di Banco BPM, il 7,98% della Popolare di Sondrio e il 6,81% di Bper. Anche MPS regala un 5,91% e Unicredit un 5,25%.
Si tratta della distribuzione degli utili regalati dalla stretta dei tassi ai margini di interesse degli istituti di credito. Per gli azionisti delle banche è quindi un momento d'oro, ma bisognerà poi vedere se quando i tassi scenderanno (le attese sono per l'avvio dei tagli nella seconda metà dell'anno o da giugno), i margini del credito sapranno reggere.
Non sorprende che compaiano in classifica i rendimenti generosi delle utility, tipicamente note per la loro stabilità in Borsa e il business meno ciclico delle banche e più adatto a investimenti di lungo periodo. Nel loro caso il tipico indebitamento elevato potrebbe rivelarsi un vantaggio con il prossimo calo dei tassi, che potrebbe alleviare gli oneri finanziari e riflettersi anche in performance azionarie più generose. Si segnalano Italgas (6,57%), A2A (5,76%), Erg (4,3%) e Snam (3,83%). Il caso di Italgas è emblematico: i corsi non hanno ancora l'ultima cedola, ma nel lungo periodo l'investimento è redditizio e spiega alcune cose molto importanti da tenere in considerazione.
Dividendi, il fattore tempo e la tassazione
Il dividend yield, essendo calcolato con rapporto percentuale del dividendo sul prezzo di carico dell’azionista varia con il variare dei corsi in Borsa e se dopo lo stacco della cedola l’azione non ritorna sui valori precedenti in pratica si rischia una perdita alla liquidazione del titolo, cosa che invece riguarda meno il cassettista che aspetterà probabilmente mesi o anni e altre cedole.
Oltretutto, va ricordato, i dividendi sono tassati al 26%, per cui bisogna togliere dal rendimento lordo calcolato con il dividendo su prezzo (dividend yield appunto) più di un quarto del suo valore e ricalcolare quindi le performance dell’investimento con questa attenzione, il che significa che l’azione dovrà fare ancora di più e quindi che potrà rivelarsi più importante investire in una buona società dai dividendi non eccezionali, che nel dividendo eccezionale di una società poco affidabile.
Oltretutto le minusvalenze derivanti da dividendi non sono fiscalmente recuperabili, a differenza delle minusvalenze derivanti dalla compravendita di azioni e questo pone ancora di più le prospettive del cassettista alla ricerca di cedole nel medio e lungo periodo.
Tutto questo illumina bene quindi il fattore chiave del timing. I dividendi in genere a Piazza Affari vengono recuperati rapidamente, ma non è una certezza matematica ed essendo comunque indicati in valore assoluto, il loro peso l'investimento nell'azione dipende dal prezzo di acquisto dell'azione stessa.
La qualità della società, la sua capacità di dimostrare una crescita di lungo periodo, la stabilità del suo business e le sue prospettive di crescita sono dunque tutti fattori da tenere in considerazione, come sempre. In questo ambito può essere utile conoscere il pay-out ratio dei dividendi, ossia la quota di utili destinati alla cedola. In questo modo, con le stime sugli utili futuri si può immaginare in qualche modo la traiettoria delle future cedole. Ma anche così la fiducia nel business della società, nel suo settore nelle attuali condizioni di mercato e nelle sue specifiche potenzialità resta essenziale.
Andranno poi considerati anche il grafico del titolo, i suoi multipli come per esempio il rapporto prezzo/utili. Azioni che hanno corso molto in Borsa come Leonardo o Ferrari o Moncler o Brunello Cucinelli hanno distribuzioni generose in valore assoluto, ma limitate in valore relativo ai prezzi raggiunti.
Ci sono poi casi particolari, come la cedola mista: Azimut ha annunciato un dividendo in contanti da 1 euro cui però andranno aggiunti 0,4 euro per titolo in azioni.
Così come è da considerare l'altro tipico strumento di distribuzione di valore ai soci: il buyback.
Il riacquisto dei titoli propri promosso da molte società è in pratica una performance aggiuntiva promessa al mercato, si pensi ai casi di Unicredit e Intesa (che ha annunciato 1,7 miliardi di euro di riacquisto di titoli propri, pari a un potenziale 2,79% circa di riapprezzamento). L'investimento in azioni proprie del gruppo, spesso destinate all'annullamento tende infatti e fare salire il valore delle azioni stesse rimaste sul mercato. Se abbinato a un dividendo favorisce anche il ritorno dei corsi sui valori precedenti lo stacco della cedola e può sostenere i prezzi anche oltre.
Un altro fattore insomma da tenere in considerazione.