Bper brilla con il nuovo piano industriale
pubblicato:Dal 2025 al 2027 la banca punta a pagare dividendi per ben 3,2 miliardi di euro con un pay out ratio al 75%. Come per le commissioni, sono stime superiori al consensus e alla guidance precedente. Nel 2027 attesi utili fino a 1,5 miliardi. Ma fanno parte del piano anche un taglio del 10% del personale e una crescita della raccolta gestita
Bper protagonista di seduta con il nuovo piano industriale. La compagnia alza i target su diversi fronti e convince il mercato che premia il titolo con un rally fino a 5,588 euro (+5,04%) a metà seduta dopo un massimo del titolo a 5,756, su livelli che non si vedevano dal 2015.
Bper, più utili e più dividendi nel nuovo piano
Uno dei dati che subito gli osservatori hanno sottolineato è il monte dividendi del piano 2025-2027, che prevede dividendi cumulati in contanti per ben 3,2 miliardi di euro con un pay-out ratio del 75% circa sugli utili cumulati attesi nel periodo a 4,3 miliardi.
Ci sarà una crescita graduale del risultato, ma già alla prima impressione c’è un sostanziale miglioramento delle stime, basti pensare gli obiettivi al 2025 del piano precedente prevedevano un utile di circa 800 milioni e che invece i 4,3 miliardi del triennio del nuovo piano implicano in media 1,4 miliardi di euro di utili l’anno. Per quest’anno il gruppo si attende già un utile di 1,4 miliardi di euro e nel 2027 punta a 1,5 miliardi di euro di utili con una crescita complessiva del 15% nel periodo.
Sono cifre impressionanti, il consensus degli analisti prevedeva un payout ratio del gruppo dell’ordine del 65% e 3,2 miliardi di dividendi cumulati sarebbero una distribuzione in tre anni del 42% circa della capitalizzazione ai prezzi della chiusura di ieri.
Migliora anche la solidità patrimoniale attesa: il vecchio piano indicava un CET 1 ratio superiore al 13% nel 2025, adesso nel 2027 si punta al 14,5% Ma per comprendere il significato della strategia illustrata in queste ore al mercato dall’amministratore delegato Gianni Franco Papa, bisogna dare uno sguardo complessivo alla strategia.
Bper, il margine di interesse dovrebbe flettere meno del consensus e le commissioni crescere più delle attese
Molti analisti hanno anche segnalato che le attese di un margine di interesse di 3,1 miliardi di euro nel 2027, con un calo del 5% in tre anni dai 3,3 miliardi attesi a fine 2024 sono migliori del consensus, con il ciclo di ribasso dei tassi molti analisti si aspettavano infatti una contrazione maggiore di questa fondamentale componente dei ricavi. Anci i ricavi complessivi sono attesi in crescita da 5,4 miliardi a fine 2024 (e secondo le stime ritoccati nel 2026) a 5,5 miliardi di euro nel 2027.
Le commissioni sono naturalmente la leva principale dello sviluppo del giro d’affari di Bper nella fase di ribasso del costo del denaro e infatti il gruppo punta su una crescita del 12% dagli oltre 2 miliardi attesi nel 2024 a 2,3 miliardi nel 2027. Il peso specifico delle commissioni dovrebbe aumentare quindi dal 38% al 42% dei ricavi complessivi. Come?
Bper, il wealth management, il retail, le imprese
Dopo le manovre degli ultimi anni, le acquisizioni e le partnership, il gruppo Bper si presenta oggi pronto per cogliere le opportunità di valore dei prossimi anni su più fronti. “Liberare il pieno valore dei nostri clienti” è infatti il titolo del primo pilastro del piano che sottolinea l’intenzione di fare leva sui tre segmenti principali della clientela di Bper: il retail, il private/wealth management, il corporate.
Su tutti questi fronti è attesa una crescita delle commissioni. Altri 100 milioni verranno dalle commissioni richieste al dettaglio nel corso del piano. Il gruppo Bper conta 4,3 milioni di clienti, è la terza banca d’Italia su questo fronte, intende accrescere ancora questo patrimonio di rapporti del 4%. Come?
Facendo leva sulla bancassurance (con il socio Unipol); sul credito al consumo; sul nuovo modello omnicanale; sulla tecnologia che con la sicurezza assorbirà 650 milioni di euro di investimenti nei tre anni.
Anche al nuovo assetto del private & wealth management si chiederanno 100 milioni di euro di commissioni in più: Bper ha annunciato che raddoppierà la rete dei consulenti, aiuteranno poi la collaborazione con Blackrock e la maggiore produttività attesa da Banca Cesare Ponti.
Né sarà trascurato il terzo settore della clientela, quello delle imprese, che con nuovi servizi e maggiore incidenza delle commissioni (fino al 42% dei ricavi nel 2027) saranno incoraggiate su più fronti, dalla finanza strutturata, al capital markets, all’offerta assicurativa.
Un’attenzione particolare sarà destinata al supporto alle esportazioni con una crescita della Global Transaction Banking che dovrebbe aumentare del 18% le commissioni a 220 milioni di euro a fine 2027.
Al contempo il gruppo chiederà a un numero decrescente di dipendenti una maggiore produttività, grazie alla fondamentale leva della digitalizzazione su tutti i fronti, insieme al potenziamento dei vari rami commissionali.
Fra riduzione del personale e aumento di redditività e produttività su più fronti si porranno quindi le basi per quello sviluppo delle economie di scala latenti che sono un altro pilastro del piano.
Bper, in tre anni taglio dell’organico del 10% e accento sul commerciale digitale
L’organizzazione e il personale di Bper registreranno infatti importanti evoluzioni nell’arco del piano. Il gruppo intende formare meglio le sue persone con un complessivo up-skilling che dovrebbe coinvolgere oltre il 30% dell’organico.
Contemporaneamente tra uscite volontarie ed esodi incentivati il gruppo prevede una riduzione dell’organico del 10% a 18.500 persone. Al contempo però Bper si aspetta una crescita importante della produttività.
Nel nuovo modello il 45% delle vendite non sarà più in filiale e le vendite digitali di prestiti personali dovrebbero quadruplicare. Si moltiplicheranno di 2,5 volte le vendite digitali di carte di credito e l’acquisizione in digitale di nuovi clienti dovrebbe passare dal 15 al 35%.
Bper, nel triennio aumenteranno le masse
Le economie di scala si tradurranno quindi complessivamente in una sensibile crescita delle attività di Bper.
Gli asset ponderati per il rischio, i famosi RWA, dovrebbero balzare da 55 a 61 miliardi di euro con prestiti alla clientela in crescita del 3% da 88 a 97 miliardi di euro. La disciplina del rischio però non verrà meno e il gruppo proietta al 2027 un livello di crediti deteriorati in termini di NPE ratio stabile all’1,4% con un coverage invariato al 52% nonostante il balzo atteso negli asset finanziari totali da 297 a 323 miliardi (+3% CAGR). In questo contesto va infine inserita la previsione di portare la raccolta gestita (asset under management AUM) da 67 miliardi nel 2024 a 81 miliardi circa nel 2027, un impressionante +7% l’anno.
Tutti obiettivi ambiziosi che il mercato però in queste ore giudica credibili premiando con gli acquisti il titolo e l’intero settore bancario.