BP Sondrio: vade retro BPER

di Simone Ferradini pubblicato:
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L'istituto valtellinese sottolinea i punti critici dell'offerta di scambio promossa da BPER

BP Sondrio: vade retro BPER

BP Sondrio esorcizza - o almeno ci prova - l'offerta di BPER Banca. Ieri il cda della banca valtellinese ha esaminato l'OPS arrivata da Modena il 6 febbraio con un esito perentorio. Per prima cosa si tratta di un'offerta ostile in quanto "non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata".

Niente premio ma sconto

Secondariamente si fa notare che il corrispettivo - pari a 1,45 nuove azioni BPER per ogni azione BPSO - incorporava un premio del 6,6% (di per sé tutt'altro che attraente, ndr) ma, alla luce della recente evoluzione dei prezzi, lo stesso presenta ora uno sconto di circa il 4%: in altre parole aderendo all'OPS gli azionisti BPSO ci rimettono il 4% (sulla base del prezzo ufficiale del 10 febbraio). Al momento attuale BPER quota 6,45 euro circa che moltiplicati per 1,45 danno 9,35 euro (ovvero quanto l'offerta BPER valorizza BPSO), contro i 9,67 circa della quotazione di BPSO.

Perplessità su tempi e modi

Il cda di BP Sondrio sottolinea anche che l'offerta è maliziosamente arrivata quasi in contemporanea con la pubblicazione dei dati preliminari 2024 - esercizio chiuso con utili record a 574,9 milioni di euro (+24,7% a/a) e dividendo in crescita di oltre il 40% a 0,80 euro per azione - con l'effetto di far passare in secondo piano gli eccellenti risultati conseguiti nello scorso esercizio.

Dubbi sulla valenza industriale dell'operazione

Passando ad esaminare la valenza industriale dell'OPS, il board di BP Sondrio esprime perplessità su tempi e modi della stessa in quanto non riflettono "il percorso di creazione di valore della Banca in ottica stand alone, espressione di una crescita caratterizzata da sostenibilità e risultati costanti nel tempo che mette in evidenza la resilienza del modello di business di BP Sondrio".

Dubbi anche su alcuni numeri esposti da BPER come le sinergie da 190 milioni di euro risultanti dalla combinazione delle due banche. Il cda di BPSO fa notare che la cifra è pari a circa un terzo dei suoi costi operativi, destando preoccupazioni per le "potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale".

Le preoccupazioni aumentano con il riferimento alle sinergie lorde da ricavi fino a circa 100 milioni generate anche dalla "condivisione di alcune fabbriche prodotto (i.e., asset management, bancassurance e leasing), che sono però già oggi condivise dalle due banche (il principale azionista di entrambe è Unipol con il 20% circa)".

In sintesi a Sondrio si teme per l'autonomia, l'occupazione e il numero di sportelli a servizio del territorio, come indicato nel comunicato del Comitato per l'Autonomia e l'Indipendenza della Banca Popolare di Sondrio.