Biden sgambetta i dazi di Trump sui chip cinesi, gli effetti sui titoli europei

di Simone Ferradini pubblicato:
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STM e Infineon penalizzati dall'ipotesi rivelata da Bloomberg

Biden sgambetta i dazi di Trump sui chip cinesi, gli effetti sui titoli europei

Il battibecco tra il presidente uscente Biden e quello eletto Trump continua. Dopo l'ok dell'attuale inquilino della Casa Bianca all'utilizzo di missili a stelle e strisce da parte dell'Ucraina contro obiettivi sul territorio russo, all'orizzonte si profila una provvedimento capace di depotenziare in qualche misura l'effetto dei dazi contro i prodotti cinesi annunciati pochi giorni fa da Trump.

Ricordiamo infatti che il repubblicano ha detto che il primo provvedimento una volta entrato in possesso dei pieni poteri (il 20 gennaio prossimo) imporrà tariffe aggiuntive (rispetto a quelle esistenti) del 10% sulle importazioni dalla Cina nuovi dazi del 25% per quelle da Canada e Messico.

Biden salva i produttori cinesi di chip

Secondo indiscrezioni raccolte da Bloomberg l'amministrazione Biden potrebbe invece alleggerire alcune restrizioni su aziende cinesi produttrici di microchip, citando in particolare ChangXin Memory Technologies, attiva nei chip di memoria e impegnata nello sviluppo di tecnologia per l'AI. Ad essere inserite nella black list sarebbero solo i gruppi che realizzano i macchinari per la produzione dei microprocessori.

Gli effetti sui titoli europei

Questa diversità di trattamento si riflette nelle dinamiche visibili oggi sui mercati europei, non su Wall Street che oggi è chiusa per il Thanksgiving Day. In rialzo troviamo infatti ASML +1,9% e BE Semiconductor +2,2%, entrambe attive nella produzione di strumenti e macchinari per la realizzazione di microchip, che potrebbero erodere quote di mercato alle concorrenti cinesi. Sottotono invece STMicroelectronics -0,7% e Infineon -0,4%, produttori microprocessori come ChangXin Memory Technologies e le altre società cinesi non colpite dalle iniziative USA.