La scure di Trump si abbatte sulla Cina, petrolio sui minimi da febbraio 2021

di Simone Ferradini pubblicato:
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Pechino è il maggior importatore di greggio al mondo, un rallentamento del PIL ridurrebbe fortemente la domanda

La scure di Trump si abbatte sulla Cina, petrolio sui minimi da febbraio 2021

Un elemento positivo per consumatori e imprese nella guerra commerciale contro il resto del mondo avviata da Donald Trump c'è: il crollo del prezzo del petrolio. Le quotazioni del barile di greggio sono crollate sui minimi da febbraio 2021 a causa delle prospettive di rallentamento dell'economia globale che accompagnano l'istituzione dei dazi sulle merci in arrivo negli USA e delle tariffe di rappresaglia minacciate dai partner commerciali.

I danni all'economia globale

La BCE stima un calo del PIL eurozona dello 0,4% a causa dei dazi americani, che potrebbe salire a 0,5% se venisse decisa una rappresaglia. L'OCSE a marzo prevedeva per il PIL globale un calo della crescita da +3,3% a +3,1% nel 2025 e da +3,3% a +3,0% nel 2026. Gli economisti di Allianz stimano un -1% sulla crescita economica globale.

Il rallentamento della congiuntura porta ovviamente con sé, tra le altre cose, anche una flessione della domanda di petrolio, materia prima fondamentale non tanto per la produzione di energia quanto per la realizzazione di carburanti per autotrazione e altri prodotti derivati. E infatti da inizio mese il greggio ha perso quasi il 20%.

Dazi Cina al 104%, PIL e domanda di greggio a rischio

Ieri abbiamo assistito a un'ulteriore accelerazione ribassista in concomitanza con la decisione di Donald Trump di alzare al 104% i dazi sulle importazioni dalla Cina a partire dalla mezzanotte, come misura di ritorsione contro l'iniziativa di Pechino di introdurre tariffe del 34% sulle merci in arrivo dagli States. Questo comporta un ulteriore peggioramento dello scenario macro della Cina: di qui il nuovo affondo delle quotazioni del greggio.

Il Paese asiatico è infatti di gran lunga il maggior importatore di greggio al mondo con oltre 11 milioni di barili al giorno nel 2024, quasi il doppio del secondo in classifica ovvero gli USA con circa 6,5 milioni di barili al giorno. L'economia cinese rischia grosso in caso di guerra commerciale senza quartiere con gli USA - le premesse ci sono tutto, il ministro del commercio cinese ha dichiarato che "la Cina combatterà fino alla fine" - e di conseguenza anche la domanda di greggio subirebbe un netto contraccolpo.

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