LVMH delude il mercato, trend sottostanti solidi
pubblicato:Ricavi in flessione nel primo trimestre per il colosso francese ma da un'analisi più approfondita il quadro non appare così negativo

Inizio di settimana contrastato per i titoli del settore lusso con l'affondo delle prime battute e poi il recupero con chiusura invariata per Moncler e addirittura in progresso dello 0,19% per Brunello Cucinelli. Molto male invece Salvatore Ferragamo che fa segnare -4,73% a 4,94 euro, riavvicinandosi al minimo storico del 7 aprile a 4,72 e confermando la propria fragilità. Le vendite sui titoli del comparto sono scattate a seguito della pubblicazione dei risultati delle vendite nel primo trimestre dell'anno di LVMH.
Ricavi sotto il consensus, male soprattutto Wine & Spirits, Fashion & Leather Goods e domanda cinese
Il colosso francese - prima società del lusso al mondo in termini di capitalizzazione di mercato, 255 miliardi di euro, di poco sopra l'altra big transalpina Hermes, 251 miliardi - ha realizzato ricavi pari a 20,3 miliardi di euro, contro i 20,7 dello stesso periodo del 2024, con un calo su base organica del 3% a/a. Il dato ha deluso il mercato poiché il consensus Bloomberg indicava +1%.
Le performance peggiori delle varie divisioni LVMH sono state quelle del Wine & Spirits con -9% contro il -4% del consensus e soprattutto quella del Fashion & Leather Goods (-5% contro -1%) in quanto rappresenta circa la metà dei ricavi del gruppo. Probabilmente è questo il motivo della marcata sottoperformance di Salvatore Ferragamo, che ha nei settori moda e pelletteria il proprio DNA.
Dalla call emergono segnali di solidità
Come già accennato però nel corso della seduta si è assistito a un recupero, probabilmente frutto delle analisi più approfondite rispetto al semplice comunicato svolte dal management durante la conferenza di presentazioni dei risultati. Da quest'ultima è emerso che gran parte della flessione delle vendite - e in particolare proprio della divisione FLG - è stata determinata dalla domanda cinese, e non tanto quella domestica ma quella estera, dato che il flusso turistico verso il Giappone è stato consistente in termini assoluti ma debole al confronto con quello molto consistente registrato un anno fa.
Buoni trend in USA ed Europa
Quindi il dato è negativo ma più per una sfavorevole base di confronto - elemento che sarà presente anche nel secondo trimestre - che per debolezza intrinseca degli affari. Inoltre il trend sia in USA che in Europa ha evidenziato una certa solidità. I margini reddituali nel primo semestre sono attesi non superiori rispetto a quelli elevati del 2024. Per quanto riguarda la questione dazi il management ha indicato che non verrà adottato una strategia di gruppo ma ogni brand deciderà le opportune contromisure in base alle proprie specificità a livello di domanda.