Dazi, possibile pausa anche per le auto
pubblicato:Trump si prepara alla retromarcia sulle tariffe per auto e componenti, partono azioni legali delle imprese USA penalizzate dai dazi

Confusione è il termine che definisce meglio lo stato attuale delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e resto del mondo. Dopo l'annuncio shock delle tariffe reciproche verso tutti gli altri Paesi, la retromarcia con la sospensione per tre mesi, i dazi stellari sulle merci cinesi e l'ormai scontato dietrofront parziale sui prodotti elettronici, ieri Trump ha dichiarato che sta pensando di rivedere anche le tariffe sul settore auto.
Il presidente USA si è d'un tratto reso conto che anche le case produttrici americane sarebbero state penalizzate a causa del maggior costo delle parti importate, pertanto occorre loro tempo per riorganizzarsi e produrre le componenti sul suolo domestico.
Liberation Day boomerang per Trump
Intanto però sta emergendo chiaramente che il cosiddetto Liberation Day del 2 aprile, il giorno della liberazione in cui Trump ha annunciato i dazi reciproci per liberare gli USA dallo schiavismo commerciale di cui fino a quel momento sono stati vittime, si sta rivelando un boomerang per l'inquilino della Casa Bianca. Ieri un sondaggio realizzato da Ipsos per conto di Reuters ha indicato che il 57% degli americani si oppone alla guerra commerciale a suon di tariffe avviata da Trump.
Partono le azioni legali contro le tariffe
Di oggi la notizia che un gruppo di avvocati, il Liberty Justice Center, ieri ha avviato un'azione legale presso la U.S. Court of International Trade per conto di cinque piccole imprese importatrici per fermare i dazi, sostenendo che Trump ha abusato i suoi poteri in quanto non il presidente ma solo il Congresso ha la capacità di decidere le aliquote fiscali, ivi incluse le tariffe sulle merci in arrivo dall'estero.
Ma già il 3 aprile si era registrata un'iniziativa simile presso un tribunale federale della Florida, con le stesse argomentazioni, da parte della New Civil Liberties Alliance, gruppo legale conservativo (quindi in teoria vicino a Trump) che ha agito per conto di Simplified, un rivenditore di prodotti per la casa.