Pensioni, annunciati nuovi aumenti grazie alla rivalutazione, a quanto ammontano

di Alessia Seminara pubblicato:
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Pensioni 2026, grazie alla rivalutazione all'inflazione sono in arrivo nuovi aumenti. Ecco a quanto ammonteranno esattamente le maggiorazioni.

Pensioni, annunciati nuovi aumenti grazie alla rivalutazione, a quanto ammontano

Il Dfp, Documento di finanza pubblica, un tempo noto come DEF, è stato finalmente approvato. E, con la sua approvazione, inizia a cambiare il volto delle pensioni, che dal prossimo anno sembrano destinate ad aumentare. Le nuove maggiorazioni, che deriveranno dalla rivalutazione dovuta all’inflazione, non sono ovviamente ancora operative. Gli aumenti dovrebbero infatti scattare dal prossimo 1° gennaio 2026. Tuttavia, i pensionati si domandano fin da ora a quanto ammonteranno i nuovi cedolini pensione. Cerchiamo di scoprirlo.

Nuovi aumenti alle pensioni: l’effetto della rivalutazione

Gli aumenti alle pensioni, che diventeranno operativi a partire dal 1° gennaio 2026, avranno origine grazie alla rivalutazione.

Tale maggiorazione, che viene definita anche perequazione, dipende strettamente dall’inflazione. In sostanza, l’ISTAT provvede a certificare l’inflazione per l’anno precedente. Sulla base di questo dato, vengono adeguati gli assegni pensionistici, in modo da renderli idonei a sostenere l’attuale costo della vita.

A febbraio 2025, l’ISTAT aveva segnalato un tasso di inflazione dell’1,6%. Il dato, tuttavia, è stato successivamente modificato a marzo, attestandosi al 2%.

Ne consegue una rivalutazione che, secondo le prime stime, sarà pari allo 0,8% rispetto all’anno in corso.

Tuttavia, non è escluso che gli aumenti possano essere anche più consistenti. Infatti, stando alle previsioni future ad opera degli esperti, le pensioni potrebbero aumentare di una percentuale che varia dall’1,6% all’1,8%.

A quanto ammontano gli aumenti alle pensioni 2026

Ribadiamo, dunque, che si tratta ancora di stime e non di dati ufficiali. È certo, infatti, che le pensioni 2026 verranno interessate da aumenti grazie alla rivalutazione, ma non è ancora chiaro, come anticipavamo, a quanto ammonterà la percentuale della perequazione.

È confermato, però, che verrà applicata la rivalutazione su tre livelli:

  • del 100%, nel caso in cui la pensione non superi di 4 volte l’importo del trattamento minimo;

  • del 90% se la pensione rientra entro la soglia delle 5 volte rispetto all’importo del trattamento minimo;

  • del 75% per importi pensionistici superiori.

Sulla base di questi dati, è già possibile effettuare alcune ipotesi sulle possibili maggiorazioni che interesseranno le pensioni 2026.

Nel caso di pensioni pari a 1.000 euro, che rientrano tra i trattamenti che possono godere della rivalutazione al 100%, l’aumento sarà compreso tra i 16 e i 18 euro se la rivalutazione sarà pari a 1,6-1,8%.

Qualora, invece, la rivalutazione si attesti allo 0,8%, l’aumento sarà pari a 8 euro mensili.

Coefficienti di trasformazione: come cambiano nel 2026

C’è poi un’ulteriore novità che diventerà operativa a partire dal 2026: verranno infatti attivati i nuovi coefficienti di trasformazione sulle pensioni.

Tali coefficienti, necessari per calcolare i contributi e il relativo importo della pensione, penalizzeranno coloro che accederanno al trattamento pensionistico nel 2025 e nel 2026.

Stando alle stime, con montante contributivo pari a 400.000 euro, accedere alla pensione nel 2026 costerà circa 460 euro in più rispetto a chi, invece, ha deciso di ritirarsi dal mondo del lavoro nel 2024.

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