Stellantis accenna una reazione su prospettive dazi, STM ancora sotto pressione
pubblicato:L'ipotesi di sospensione delle tariffe USA sull'automotive dà un pò di respiro al gruppo italofrancese che stringe sulla nomina dell'a.d., la guerra commerciale USA Cina sui semiconduttori pesa su STM

Accenno di reazione nelle ultime due sedute da parte di Stellantis dopo che Trump ha paventato la possibilità di una sospensione dei dazi alle importazioni di auto e componenti, evento che avrebbe impatto soprattutto sulle tariffe verso Messico e Canada. Il gruppo italofrancese ha stabilimenti sia in Canada che in Messico dai quali esporta negli USA (secondo Equita il 25% del venduto).
Short list per nuovo a.d.
Procede intanto il processo di selezione del nuovo a.d., nomina che stando a quanto affermato dal presidente John Elkann dovrebbe arrivare entro giugno. La selezione è arrivata a stringere il cerchio su cinque soggetti: due fonti hanno rivelato che tre dei candidati sono esterni al gruppo mentre gli altri due sono Antonio Filosa - responsabile della qualità e delle attività in Nord America - e Maxime Picat - responsabile qualità acquisti e fornitori e direttore generale Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa.
La tendenza resta negativa
Il titolo intanto arranca nei bassifondi degli ultimi 4 anni, massacrato dall'ondata di vendite che in un solo anno, ovvero dai massimi di marzo 2024 a 27,35 euro, ha perso ben 70 punti percentuali. E non è detto che ora le cose possano andare meglio, il trend ribassista appare solido e per quanto nel breve sia atteso quanto meno un rimbalzo che possa allentare temporaneamente le tensioni, il rischio di un nuovo affondo resta elevato e troverebbe conferma sotto ai minimi di settimana scorsa in area 7,50. Via libera in tal caso verso i bottom del 2020 a 4,4437 euro, che dai livelli attuali vorrebbe dire un altro 40% circa di ribasso.
Primi segnali di ripresa nel breve oltre 9,15 per il test a 10,00 euro ma lo scenario grafico di medio lungo periodo inizierebbe a farsi meno preoccupante soltanto con il ritorno al di sopra di area 11,00/11,50, che in termini percentuali può apparire ancora molto distante ma che nella realtà rappresenta il valore del titolo di appena qualche settimana fa.
STM in balìa dei dazi
Stm termina la seduta sotto la parità. Il titolo ha ceduto l'1,38% a 18,052 euro. I prezzi hanno oscillato tra 17,754 e 18,098 euro.
La nuova ondata di restrizioni USA sull’export di chip verso la Cina e le stime deboli di ASML hanno innescato una forte pressione sui titoli del comparto semiconduttori in Europa, che hanno segnato ribassi estesi. Il calo riflette il timore per un ampliamento delle tariffe e per le difficoltà di un settore già sotto scacco dalla guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina.
Nvidia ha annunciato che registrerà un onere di 5,5 miliardi di dollari nei prossimi trimestri, a seguito delle restrizioni USA alle esportazioni dei suoi processori AI H20 verso la Cina e altri mercati. AMD ha avvertito di dover sostenere danno fino a 800 milioni per analoghe restrizioni sul suo processore MI308.
L'incertezza del quadro grafico
Stm ha disegnato le ultime 4 candele giornaliere all'interno della candela del 10 aprile, quando i prezzi si erano mossi tra 16,90 e 19,29. Solo la rottura di 18,50, 61,8% di ritracciamento del ribasso della singola candela del 10 aprile, potrebbe anticipare un nuovo test di area 19,30. La rottura di quei livelli sarebbe un segnale di forza, seppure limitatamente al breve termine. Solo movimenti oltre i 20,80 euro potrebbero fare sperare in una correzione estesa del ribasso subito dal massimo di febbraio a 27,07 euro.
La violazione di 16,90, supporto raggiungibile a seguito di discese al di sotto di are 17,50, potrebbe anticipare non solo un nuovo test dei minimi di aprile a 15,76 ma anche il raggiungimento di 13,70, minimo di marzo 2020.