TARI 2025, cosa succede se non pago? Multe e rischi per i contribuenti
pubblicato:Cosa succede in caso di mancato pagamento della TARI 2025? Le novità su multe, rischi e possibili pignoramenti per i contribuenti insolventi.

Si torna a parlare di TARI 2025 a seguito della proroga per l’approvazione delle tariffe. Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno infatti disposto con un emendamento il rinvio di tale approvazione: ci sarà ora tempo fino al 30 giugno 2025. La proroga non modifica però gli obblighi per i contribuenti. Per questo, in molti si pongono una domanda: cosa succede se non pago la TARI 2025? Cerchiamo di capire quali sono i rischi e, soprattutto, le eventuali sanzioni che vengono irrogate ai cittadini in caso di mancato pagamento della tassa sui rifiuti.
TARI 2025 non pagata: le sanzioni previste per i contribuenti
Per analizzare le eventuali multe in caso di mancato pagamento della TARI 2025 bisogna far riferimento al DL n. 87/2024. Tale decreto ha infatti disposto delle modifiche, che si applicano non solo alla TARI, ma a tutti i tributi locali gestiti dai Comuni.
Il decreto è stato applicato per conformare le norme italiane a quelle europee e per evitare lo squilibrio tra le tasse non pagate e le multe che vengono irrogate in caso di mancato pagamento delle imposte.
Innanzitutto, è stato modificato l’importo della sanzione, che dal 30% dell’importo dovuto è passato al 25%. Dunque, in caso di mancato pagamento della TARI 2025, si dovrò saldare una sanzione pari al 25% della TARI stessa.
Tuttavia, per i contribuenti che non pagano la TARI le conseguenze vanno oltre la semplice multa da pagare. Infatti, le nuove modifiche hanno introdotto, tra le novità, anche quella dell’esecuzione forzata per il soddisfacimento coatto del diritto del creditore.
In sostanza, dopo aver ricevuto la notifica del mancato pagamento, il contribuente avrà 60 giorni per pagare quanto dovuto. Trascorso questo periodo di tempo, verranno innanzitutto applicate sanzioni, con oneri e interessi in aggiunta.
Inoltre, il Comune potrà disporre l’esecuzione forzata: questo significa che, qualora il Tribunale lo decida, potranno scattare i pignoramenti.
Tra i beni che possono essere soggetti a pignoramento abbiamo i mezzi di trasporto e gli immobili.
TARI 2025: i rischi in caso di pagamento in ritardo
Oltre alle nuove disposizioni relative alla TARI 2025 non pagata, il decreto n. 87/2024 prevede inoltre delle novità per i contribuenti che pagano la tassa sui rifiuti in ritardo.
Le nuove regole prevedono che, nel caso in cui il cittadino provveda a saldare la TARI 2025 in ritardo, possa fruire di una sanzione ridotta. Se il pagamento avviene entro 90 giorni, infatti, non si dovrà saldare una multa del 25%: l’imposta è ridotta al 12,5%.
Se, invece, si ricorre al ravvedimento operoso con ritardi brevi, ossia entro i 15 giorni, la multa viene ulteriormente ridotta.
Il contribuente dovrà saldare una sanzione pari allo 0,083% dell’importo per ciascun giorno di ritardo.
La mancata ricezione del bollettino
Diverso è il caso del mancato pagamento della TARI 2025 (o dell’eventuale ritardo nel saldo) qualora il contribuente non abbia ricevuto il bollettino da parte del Comune di riferimento.
Ricordiamo che, qualora il bollettino non sia stato ricevuto, non significa che il contribuente sia esonerato dal pagamento. L’esenzione dal pagamento della TARI, infatti, scatta solo in specifici casi.
Se il bollettino non arriva, il cittadino è tenuto a contattare il Comune per avere delucidazioni.
In ogni caso, qualora il Comune, per cinque anni, non abbia inviato comunicazioni o bollettini al cittadino, la TARI potrebbe essere caduta in prescrizione.