Auto elettrica, è ufficialmente crisi

Se anche Tesla va in difficoltà la crisi dell'auto elettrica è conclamata. Il titolo del gruppo creato da Elon Musk cede quasi il 4% al NASDAQ (ma è arrivato a -6%) dopo la diffusione dei risultati del quarto trimestre. Nonostante il fatto che le consegne di auto abbiano segnato nel periodo luglio-settembre la prima crescita dell'anno (+6,4%) a quasi 463 mila unità, il dato è stato inferiore alle attese degli analisti, fissate a poco meno di 470 mila.

Tesla, il 2024 potrebbe essere il primo anno con il segno meno

Sommando le consegne dei primi nove mesi si arriva a stabilire che Tesla per pareggiare il dato del 2023 pari a 1,81 milioni di veicoli dovrebbe totalizzare nel quarto trimestre oltre 516 mila auto vendute: evento molto improbabile, quindi il 2024 molto facilmente finirà per essere ricordato come il primo anno con consegne inferiori rispetto al precedente.

Il crollo delle BEV nella UE

I risultati di Tesla confermano e consolidano il trend negativo dell'auto elettrica. Ad agosto nell'Unione Europea i veicoli BEV (Battery Electric Vehicle), ovvero totalmente elettrici (come quelli prodotti da Tesla) hanno accusato una flessione delle vendite di quasi il 44%, con un autentico crollo in Germania: -69%. Quest'ultimo dato ha indotto Volkswagen a prendere in considerazione la chiusura di alcune fabbriche sul suolo tedesco, evento mai accaduto prima.

Settembre confermerà il trend? l'ACEA ha già lanciato l'allarme

Agosto è un mese particolare quindi le indicazioni vanno prese con prudenza: meglio attendere conferme dai dati di settembre. Quelli italiani sono stati pubblicati ieri pomeriggio e vedono le immatricolazioni di auto elettriche (BEV e ibride plug-in) in crescita dell'1,5%, dopo il -41% e -21% di agosto di BEV e ibride plug-in rispettivamente. L'ACEA, l'associazione di produttori di auto europei, ha chiamato a raccolta le istituzioni UE al fine di adottare misure utili a centrare l'obiettivo 2025 di riduzione delle emissioni di CO2 di autoveicoli. Il problema principale messo in evidenza dall'ACEA è la concorrenza di produttori esteri.