Aumento alla tassa di soggiorno, fino a 25 euro per tutti i Comuni

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

Cambia la tassa di soggiorno, con aumento che la porterà fino a 25 euro: ecco cosa prevede la bozza del decreto d'agosto.

Aumento alla tassa di soggiorno, fino a 25 euro per tutti i Comuni

Ormai da tempo si discute in merito alle nuove regole sugli affitti brevi 2024, ma c’è un’altra novità in arrivo nel settore turistico. La tassa di soggiorno, ossia l’imposta che i villeggianti devono pagare su ciascuna notte di pernottamento, potrebbe subire un aumento.

In particolare, si parla di una maggiorazione che potrebbe raggiungere addirittura i 25 euro per notte. E, a differenza di quanto accade oggi, la tassa e questo importo massimo non saranno riservati solamente ad alcuni Comuni, ma potrebbero essere estesi a tutti. Scopriamo insieme le possibili novità in arrivo.

Aumento alla tassa di soggiorno, fino a 25 euro per tutti i Comuni

Un nuovo tributo verrà probabilmente maggiorato: secondo la bozza del cosiddetto decreto d’agosto 2024, la tassa di soggiorno subirà un aumento.

In sostanza, gli importi dell’imposta verranno rimodulati, e potranno raggiungere un massimo di 25 euro, contro i 10 euro massimi ad oggi previsti.

L’importo massimo potrà essere imposto da tutti i Comuni, e dipenderà dalla tipologia di struttura e dal costo della camera. I nuovi importi potrebbero infatti essere i seguenti:

  • 5 euro massimi per stanza con costo inferiore ai 100 euro a notte;

  • 10 euro massimi per stanze con costo tra i 100 e i 400 euro a notte;

  • 15 euro se la stanza ha importo tra 400 e 750 euro a notte;

  • fino a 25 euro in caso di stanze in hotel di lusso, il cui importo a notte è superiore a 750 euro.

Altra grande novità in merito alla tassa di soggiorno è che tale imposta, se la bozza dovesse divenire legge, potrà essere applicata da tutti i Comuni. Al momento, invece, si tratta di un tributo riservato a Comuni turistici, Capoluoghi e Unioni di Comuni.

Aumento alla tassa di soggiorno: le reazioni degli albergatori

La notizia del possibile aumento alla tassa di soggiorno, comunque, ha scontentato gli albergatori e l’intero settore. Infatti, secondo quanto previsto nella bozza del decreto, i proventi che deriveranno dall’imposta non saranno destinati solo al turismo, come avviene ad oggi.

Parte dei nuovi introiti verranno infatti destinati a raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Tutte queste novità hanno causato la reazione delle associazioni di categoria. Prima fra tutti Federalberghi, che ha espresso il sui disappunto notando come, per stanze da 100 euro a notte, i turisti potrebbero dover pagare fino a 10 euro in più per ogni notte del soggiorno.

Un dettaglio che potrebbe scoraggiare i viaggiatori.

Dura anche la risposta di Confindustria Alberghi: l’associazione non sembra aver accolto bene la notizia che i nuovi proventi potrebbero essere destinati alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, invece che al turismo.

Importi e regole attuali

Finché il possibile aumento alla tassa di soggiorno non verrà ufficializzato con apposito decreto, continueranno a valere le regole attuali.

L’imposta di soggiorno può variare da uno a 10 euro e viene applicata in Comuni turistici e Capoluoghi, previa delibera.

Sono tenuti a saldare l’imposta gli ospiti delle strutture ricettive: non solo alberghi, ma anche b&b, stanze vacanze e agriturismi.

Argomenti

Fisco & Tasse