Assegno sociale e maggiorazione: i casi in cui arriva l'aumento e a chi spetta di diritto

di Valentina Zappalà pubblicato:
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La misura nota come Assegno sociale, concessa dall'INPS ai cittadini in particolare condizione di disagio, prevede una maggiorazione per alcuni contribuenti, nel rispetto di requisiti che hanno a che fare con l'età e con il reddito del richiedente. Ecco in quali casi scatta l'aumento dell'importo mensile.

Assegno sociale e maggiorazione: i casi in cui arriva l'aumento e a chi spetta di diritto

In alcune situazioni specifiche, i percettori dell’assegno sociale possono accedere di diritto ad una maggiorazione. L’aumento, infatti, spetta di diritto in determinati casi, in cui il requisito relativo al limite di età diventa di fondamentale importanza.

Tuttavia, la maggiorazione dipende anche da altri requisiti, che hanno a che fare non solo con l’età del percettore, ma anche con la sua situazione reddituale. Si tiene poi conto dello stato del cittadino titolare di assegno sociale. C’è infatti differenza tra un percettore single ed uno coniugato.

Analizziamo, dunque, i casi in cui l’assegno viene maggiorato e quali sono i requisiti richiesti per ottenere tale aumento.

Assegno sociale e maggiorazione: i casi in cui arriva l'aumento e a chi spetta di diritto

La misura nota come assegno sociale, di solito, viene incrementata nel momento in cui il titolare dell’agevolazione raggiunge il settantesimo anno di età.

Dunque, un primo requisito per ottenere la maggiorazione è aver compiuto 70 anni.

Questo limite di età riguarda solo ed esclusivamente chi non ha cumulato anni di regolare contribuzione. Nel caso in cui il percettore abbia cumulato dei contributi, avrà diritto all’aumento anche prima dei 70 anni.

Cinque anni di regolare contribuzione danno diritto all’abbassamento del limite di età di un anno.

Per fare qualche esempio pratico, un titolare di assegno sociale che abbia versato cinque anni di contributi ha diritto all’aumento già a partire dai 69 anni.

Chi, invece, ha cumulato dieci anni di contributi accederà alla maggiorazione a 68 anni invece che a 70.

Tuttavia, il requisito anagrafico, da solo, non è sufficiente per aver diritto alla maggiorazione dell’assegno. L’aumento è possibile solo nel caso in cui vengano rispettati anche dei requisiti che hanno a che fare col reddito.

Questo secondo requisito dipende anche dalla presenza o meno di un coniuge. Infatti:

  • per i percettori dell’assegno sociale single, il limite reddituale è fissato a 8.590 euro;

  • chi, invece, è regolarmente coniugato, potrà presentare un reddito complessivo pari a 14.675 euro annui.

Per le coppie di coniugi, infatti, si considerano i redditi di entrambi i componenti del nucleo familiare. Se la somma di entrambi i redditi dovesse superare l’importo appena indicato, il diritto all’assegno sociale decadrebbe.

Assegno sociale: requisiti, funzionamento, importo base e maggiorazioni

Ricordiamo agli interessati che l’assegno sociale è una misura di tipo assistenziale erogata dall’INPS ai soggetti in condizione di particolare disagio economico.

Si tratta dell’evoluzione della vecchia pensione sociale, che è stata sostituita dall’assegno in questione già dal 1996.

Possono accedere alla prestazione sia gli italiani che gli stranieri, purché regolarmente residenti in Italia. La misura è rigorosamente riservata ai residenti e, sottolinea l’INPS, “non è esportabile”. In caso di residenza all’estero, l’assegno sociale non spetta.

La prestazione, di carattere temporaneo, viene concessa al compimento dei 67 anni di età. Chi non percepisce alcun reddito, in questo caso, ha diritto ad accedere ad un assegno di importo, per tredici mensilità, pari a 468,28 euro.

Nel caso in cui si abbia diritto ad accedere alla maggiorazione di cui abbiamo discusso al paragrafo precedente, l’importo mensile (confermato con l'attuale Legge di Bilancio 2022) aumenta a 660,78 euro.

Resta inteso che, nel caso in cui il richiedente possieda reddito, l’importo base dell’assegno sociale verrà ridotto. Si effettuerà una differenza tra gli importi annuali dell’assegno ed il reddito dichiarato.