Trump e i dazi, arma a doppio taglio: ecco il motivo

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Sfida all'ultimo voto tra i due candidati, la rimonta di Trump ha sfruttato anche i temi di economia ma i dazi potrebbero penalizzare i consumatori USA

Trump e i dazi, arma a doppio taglio: ecco il motivo

I cittadini USA in questo momento stanno votando per eleggere il successore di Joe Biden alla Casa Bianca. Sarà un testa a testa fin quasi all'ultima scheda elettorale con esito che potrebbe essere dichiarato a molti giorni dall'election day. Ricordiamo che quattro anni fa la vittoria di Biden venne sancita quattro giorni dopo a causa dei ritardi dello scrutinio in Pennsylvania.

Nel 2000 addirittura l'esito arrivò 5 settimane dopo le votazioni e solo perché la Corte Suprema decise di interrompere i riconteggi in Florida e confermare la vittoria di George W Bush. Nel 2016 la conferma del successo di Trump arrivò nella notte intorno alle 3, mentre la vittoria di Obama del 2012 venne dichiarata addirittura prima della mezzanotte del giorno delle votazioni.

Testa a testa, sprint della Harris nelle ultime ore

I due contendenti, Trump e la Harris, come detto sono molto vicini nei sondaggi anche se nelle ultime ore la candidata democratica ha recuperato leggermente terreno, dallo 0,9% di domenica all'1,2% di ieri in base al sito 538 che calcola una media di tutti i sondaggi realizzati. Ricordiamo che la Harris il 23 agosto era avanti a Trump di ben 3,7 punti, un vantaggio notevole (probabilmente sulla scia dell'impulso dato dal ritiro di Biden dalla corsa) che aveva poi progressivamente perso quasi del tutto.

Trump più efficace sull'economia ma i consumatori USA potrebbero pentirsene

Sfida aperta quindi con i candidati che durante la campagna elettorale si sono affrontati senza esclusione di colpi su vari temi. I principali sono stati quelli dell'immigrazione (soprattutto Trump), dei diritti, dell'economia. Sull'ultimo gli osservatori hanno rilevato che il repubblicano sembra più affidabile agli occhi degli americani.

Uno studio della NRF (National Retail Federation, associazione dei commercianti al dettaglio) pubblicato ieri ha però messo in evidenza che le politiche protezionistiche trumpiane potrebbero costare care ai consumatori USA, specie quelli meno abbienti. Trump ha spesso parlato di dazi sulle importazioni per favorire le imprese domestiche.

Se applicati, i dazi permetterebbero probabilmente di raggiungere l'obiettivo ma famiglie e singoli si troverebbero a pagare di più i prodotti in arrivo dall'estero in quanto gravati dalle tariffe. NRF stima che tali politiche potrebbero ridurre di ben 78 miliardi il potere di acquisto dei consumatori in un contesto già difficile. L'associazione prevede per il periodo delle festività ormai alle porte una spesa complessiva di 898 miliardi di dollari, +3,5% rispetto all'anno scorso ovvero la crescita più bassa degli ultimi 6 anni.