Gas e petrolio dagli USA, la minaccia di Trump
pubblicato:Il presidente eletto accusa la UE di vendere troppi prodotti agli americani e pretende una compensazione con acquisti di combustibili fossili
Donald Trump fa gli auguri di Natale all'Europa a modo suo, ovvero con quello che ha tutta l'aria di essere un ricatto. Il presidente eletto stamattina ha "twittato" su Truth - il social network creato dalla Trump Media & Technology Group a inizio 2022- il seguente messaggio: "Ho detto all'Unione Europea che deve colmare il suo enorme deficit con gli Stati Uniti tramite acquisti su larga scala dei nostri petrolio e gas. Altrimenti, saranno DAZI dall'inizio alla fine!!!". La traduzione è letterale, compresi i tre punti esclamativi finali.
Il crollo delle importazioni dalla Russia
Non esattamente il modo migliore per avviare una trattativa, peraltro già anticipata dalla Commissione Europea, per rafforzare rapporti già consolidati, ivi includendo il settore dell'energia. Le fonti di approvvigionamento di petrolio e gas del Vecchio Continente sono cambiate in modo radicale a partire dal 2022, ovvero dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Prima di allora circa il 40% delle importazioni di gas verso l'Europa arrivavano dalla Russia - oggi siamo sotto il 20% - quelle di petrolio erano il 20% circa - oggi appena l'1%.
UE propensa ma al momento gli USA non hanno capacità sufficiente
L'intenzione di Bruxelles è quella di ridurre ulteriormente i rapporti commerciali con Mosca, almeno per quanto riguarda le fonti di energia. Ci sarebbero quindi i margini per assecondare l'"invito" di Trump. Purtroppo c'è un piccolo problema. Gli USA, che già forniscono alla UE il 47% del gas liquefatto e il 17% del petrolio, non hanno al momento altra materia prima da esportare. Le spedizioni di petrolio e gas coprono già tutta la capacità estrattiva americana.
Vero è che Trump in campagna elettorale ha promesso investimenti per aumentare la produzione di combustibili fossili a stelle e strisce ma è impossibile farlo dall'oggi al domani. Probabile quindi che il prossimo inquilino della Casa Bianca - il giuramento è in programma il 20 gennaio - stia preparando il terreno per ottenere un impegno formale da parte di Bruxelles nel momento in cui gli USA potranno fornire più gas e petrolio.