Stipendio di un neolaureato in Italia: ecco qual è e le città dove si guadagna di più
pubblicato:Qual è lo stipendio di un neolaureato in media? E quali le città dove si guadagna di più? Ecco perché tanti laureati lasciano l'Italia.
La “licealizzazione” batte le iscrizioni presso gli istituti tecnici, il numero dei neolaureati è in aumento ma gli stipendi non crescono.
Sono questi i nuovi trend in ambito formativo e accademico in Italia. Ma qual è lo stipendio di un neolaureato in media? E quali le città dove si guadagna di più e che offrono maggiori opportunità lavorative?
Perché se è vero che “chi ha volontà” il lavoro lo trova, spesso però si tratta di situazioni precarie, al limite dell’irregolarità, senza tutele e sottopagate.
Ecco le migliori chance per chi ha appena conseguito la laurea.
Quanto guadagna in media un neolaureato
Spesso a sentir parlare di “fuga di cervelli” si immaginano situazioni disastrose in cui il giovane non riesce a trovare un lavoro e rischia di morire di stenti, se non “emigra”. In Italia non è così.
La maggior parte dei ragazzi non lascia la casa dei genitori prima dei trent’anni e sono davvero rare le circostanze in cui la loro stessa sopravvivenza è messa in crisi dalla mancanza di occupazione.
Nella maggior parte dei casi invece si tratta di giovani che volontariamente scelgono di andare a vivere all’estero, perché conviene. È questa la verità.
Nessuna fuga disperata dunque ma una scelta consapevole e intelligente in favore del proprio futuro lavorativo ma anche personale e familiare, più sereno ed appagante.
In Italia oggigiorno, la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è pari in media a 1.332 euro per i laureati di primo livello e a 1.366 euro per quelli di secondo livello.
Considerando un affitto o un mutuo da pagare, come può pensare un giovane di creare un nucleo familiare a sé stante, magari con figli?
Proprio il Libro bianco sulle Scienze della vita in Italia, presentato a Milano da The European House-Ambrosetti alla nona edizione del Technology Life Sciences Forum 2023 ,ha messo in luce come il fenomeno delle fughe di cervelli all’estero sia ormai massiccio in Italia, con un +42% negli ultimi anni.
Quanti laureati lasciano l’Italia
I dati al riguardo sono davvero interessanti. Eccoun video di Investiamo che illustra il fenomeno.
La fascia di età maggiormente coinvolta nel fenomeno della fuga di cervelli all’estero è compresa tra 25 e 34 anni.
Sono all’incirca 337mila, di cui oltre 120mila (il 35,6%) freschi di laurea mentre, tra il 2013 e il 2021, sono stati in 94mila (della stessa fascia di età) a rimpatriare.
Tale scelta però risulta dettata in prevalenza di motivi personali o familiari, l’86% ma il 42% di loro si è pentito della decisione di rimpatriare e tornerebbe volentieri indietro per tentare una carriera all’estero.
Lavoro, over 40-50 in difficoltà nella ricerca e nel fare carriera.
A oggi la maggior parte degli italiani all’estero si dice soddisfatta della propria vita professionale e si sente realizzata. Ben 8 persone su 10 escludono a priori un eventuale rientro qui in Italia.
Tanti i ricercatori che hanno vinto il grant Erc nell’area delle Scienze della Vita negli ultimi cinque anni e che, stando a quanto emerso nel corso dell’indagine conoscitiva della Community Life Sciences di The European House – Ambrosetti, lamentano in particolare due aspetti dell’Italia:
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la mancanza di meritocrazia (ben l’80%)
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gli stipendi troppo bassi in confronto a quelli esteri (l’86%).
Trasferendosi all’estero, ben l’84% degli intervistati ha preso un finanziamento e il 56% ha avuto la possibilità di intraprendere la carriera accademica.
Stipendio neolaureato in Italia: le città dove si guadagna di più
Sicuramente, il neolaureato che aspira a uno stipendio decoroso in Italia trova a Milano le retribuzioni più elevate, a livello nazionale. Seguono Bolzano e Bologna.
Per quanto riguarda l’estero, le mete preferite dai neolaureati sono la Svizzera, la Francia e la Germania ma ci sono ottime opportunità di lavoro e qualità di vita anche in Lussemburgo, Danimarca e Irlanda.