Richemont fa brillare il lusso

Settore lusso protagonista oggi sui mercati finanziari. A dare il via agli acquisti è stato il report sui ricavi del terzo trimestre dell'esercizio 2024-2025 terminato il 31 dicembre scorso di Richemont, gruppo svizzero proprietario di molti brand di riferimento del comparto come Cartier, Baume & Mercier, Piaget, Roger Dubuis, Vacheron Constantin, Montblanc, Buccellati, Panerai e altri. Richemont ha segnato un recordo assoluto trimestrale pari a 6,2 miliardi di euro con una crescita del 10% a/a, ben superiore al +1% del consensus.

Bene Americhe, Europa e gioielli

L'ottima performance è stata guidata a livello geografico dalle Americhe (+22%), Medio Oriente e Africa (+21%), Europa (+19%) e Giappone (+15%). Male l'area Asia Pacifico (-7%, ma con tassi di decrescita in rallentamento) e soprattutto Cina, Hong Kong e Macao che insieme hanno fatto segnare -18%. Tra i comparti brilla, e non poteva essere altrimenti, quello dei gioielli (+14%) mentre segnano il passo gli orologi (-8%), bene la moda e accessori (+11%).

Per il lusso potrebbe essere arrivata la svolta

Le azioni Richemont balzano del 15% toccando a 164,45 franchi svizzeri il nuovo massimo storico e trainano al rialzo gli altri titoli del settore. Secondo diversi analisti la sorprendente crescita dei ricavi potrebbe aver segnato un punto di svolta in vista di un rilancio del settore, nonostante le incognite che ancora caratterizzano il mercato cinese. Altri invitano però alla prudenza facendo notare che Richemont è attiva nella parte alta della categoria, ovvero nel lusso estremo, quindi le indicazioni che arrivano dalla Svizzera potrebbero non essere applicabili a tutto il settore lusso.

Moncler accelera anche grazie a Equita

A Milano la maggior beneficiaria è Moncler +6,0% a 56,68 euro che approfitta anche del report di Equita. Secondo gli analisti del broker milanese quello famoso per i piumini premium è il titolo quotato a Piazza Affari preferito in un comparto il lieve miglioramento nella parte finale del 2024 grazie a USA e Cina, e una ripresa nel 2025 con ricavi a +5%. Gli analisti incrementano leggermente il prezzo obiettivo da 66,00 a 66,50 euro.