Fed: ribaltone in vista, giù obbligazioni e industriali
pubblicato:I dati sugli occupati USA sorprendono per la loro forza, il mercato teme che la manovra accomodante della banca centrale americana sia arrivata agli sgoccioli
La settimana a Piazza Affari inizia esattamente come si era conclusa la precedente ovvero con la preoccupazione degli investitori sullo scenario dei tassi di interesse e i conseguenti alleggerimenti delle posizioni anche sull'obbligazionario. I dati macro di venerdì con la sorprendente crescita dei nuovi lavoratori dipendenti negli USA hanno fatto scattare un segnale di allarme: esiste la concreta possibilità che la Federal Reserve, dopo aver ridotto da 1,00% a 0,50% l'entità attesa della riduzione dei tassi ufficiali nel 2025, possa iniziare a valutare l'ipotesi di non tagliare affatto i rendimenti del Fed funds. In un report di BofA Securities di venerdì si legge addirittura che la prossima mossa potrebbe essere un rialzo.
Fed: si allontana la prima finestra per taglio tassi
Il CME FedWatch Tool indica come prima finestra disponibile per una mossa da -25 bp la riunione del FOMC (il comitato operativo che prende le decisioni di politica monetaria) del 30 luglio, mentre solo una settimana fa era fissata in quella del 7 maggio. Gli operatori attendono ora con trepidazione il dato sull'inflazione di mercoledì e ancor di più quello del 31 gennaio, quando sarà comunicato il dato PCE sulla crescita dei prezzi al consumo, che è quello maggiormente seguito dalla Fed. L'inflazione negli USA si è dimostrata più recalcitrante a scendere rispetto a quanto visto nell'eurozona e ora si profila all'orizzonte un altro elemento di disturbo.
L'inflazione e l'incognita petrolio
Il prezzo del petrolio oggi è scattato in avanti con il Brent sui massimi da agosto a seguito delle nuove sanzioni contro le esportazioni di petrolio e gas da parte della Russia decise dall'amministrazione Biden in una delle sue ultime iniziative. Le misure colpiscono, tra le altre, le società Gazprom Neft e Surgutneftegaz e ben 183 petroliere che hanno trasportato il greggio russo verso Cina e India: queste ultime dovranno quindi approvvigionarsi per il petrolio mancante in Medio Oriente, Africa e Americhe, facendo salir ei prezzi della materia prima e quelli di trasporto (non a caso d'Amico International Shipping ha toccato oggi i massimi da oltre due mesi).
Obbligazioni e industriali in sofferenza
Sui mercati finanziari segnano il passo le obbligazioni con il rendimento di BTP e Bund a 10 anni sui massimi da luglio, quello del T-Note addirittura su livelli abbandonato a ottobre 2023: sui bond premono le prospettive sui tassi ufficiali e i premi sull'inflazione attesa. Sull'azionario stanno andando in sofferenza gli industriali: se da un lato l'economia USA offre segnali di solidità inaspettati dall'altro proprio questi ultimi rischiano di fornire il propellente per l'estensione del rally dei rendimenti con conseguenze negative in prospettiva sui costi dei finanziamenti.