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Prysmian piace ancora dopo i dati, i lavori su Encore procedono

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
6 min

Giro d'affari in calo (particolarmente in crisi la fibra ottica) ma i margini sono oltre le attese, focus su cassa (su) e debito (giù). Il backlog balza a 18,2 miliardi nel trimestre e intanto si lavora all'acquisizione di Encore Wire

Prysmian piace ancora dopo i dati, i lavori su Encore procedono

Ricca di spunti la relazione trimestrale del colosso globale dei cavi Prysmian. Il titolo ancora nel pomeriggio guadagna un corposo 2,88% e si porta a 54,36 euro nonostante la corsa del 43,55% dell'ultimo anno. Un buon segno in un contesto in cui spesso trimestrali molto solide lasciano il passo a prese di beneficio. D'altronde le partite di Prysmian, a partire dall'acquisizione di Encore e dalle recenti grosse commesse, sembrano solo all'inizio.

Prysmian, margini sopra le attese

I ricavi netti sono calati del 7,6% circa da 3,992 miliardi a 3,687 miliardi di euro, ma la flessione organica calcolata dal gruppo al netto delle variazioni di perimetro, della variazione del prezzo dei metalli e dell’effetto cambio, si riduce al 5,6%. Il consensus raccolto da Prysmian per il primo trimestre indicava una stima media degli analisti di vendite per 3,72 miliardi di euro, quindi il dato è sostanzialmente in linea con le attese o appena sotto.

Un’altra voce fondamentale è quella dell’ebitda adjusted: il consensus era per 388 milioni di euro e Prysmian ha segnato 412 milioni di euro, quindi ha battuto in maniera importante le stime di mercato. Va evidenziato che l’ebitda rettificato ha segnato comunque una flessione del 3,5% sul dato di un anno fa.

L’utile netto della società guidata dall’amministratore delegato Massimo Battaini è invece cresciuto da 182 a 185 milioni di euro nel confronto con il primo quarto del 2023.

Prysmian, ottimi spunti su cassa e debito

La meccanica del bilancio della società milanese attira però rapidamente l’attenzione sulla cassa e sul debito. Nel confronto con il saldo di un anno fa, il debito finanziario netto di Prysmian subisce infatti una sforbiciata imponente del 18,4% a 1,693 miliardi di euro. Il dato è anche inferiore al consensus fermo a 1,75 miliardi di euro.

Dietro c’è un balzo della cassa, intesa come free cash flow LTM (ossia degli ultimi dodici mesi) del 42,3% a ben 827 milioni di euro. C’è dietro, tra l’altro, una buona gestione del capitale circolante netto e delle scorte.

Per entrare un po’ più a fondo nel business bisogna comunque guardare alle varie aree di attività.

Come noto il grosso dei margini Prysmian lo fa con i cavi elettrici: la divisione elettrificazione ha registrato € 2,049 mld di vendite (-4,3% org.) su un totale di 3,68 circa (come visto) e copre 203 milioni di euro di ebitda margin adjusted (-12,8% var. ass.) che sono poco meno della metà dei 412 milioni di euro di margine operativo lordo ordinario del gruppo. In totale il margine dell’ebitda adjusted sui ricavi è del 9,9% nel periodo, in calo dal 10,6% di un anno fa.

Le altre business unit però hanno margini in crescita. Transmission (cavi sottomarini e su terra con corrente continua ad alta tensione HVDC) ha un margine del 13% ed è cresciuta in termini di ebitda adjusted da 54 a 62 milioni di euro.

Anche Power Grid ha un margine del 13,5% e un ebitda adjusted trimestrale passato da 73 a 115 milioni. In questo caso si tratta di corrente ad alta tensione alternata (in sigla HVAC).

Va invece molto male la divisione Digital Solutions, cioè i cavi in fibra ottica, la rete, la connettività delle telecomunicazioni: il gruppo Prysmian se lo aspettava ma comunque il calo del fatturato del 31,6% a 312 milioni con un ebitda margini più che dimezzato da 67 a 32 milioni di euro impatta sui conti.

Prysmian, balzo del libro ordini nel trimestre, l'eolico nordico gonfia il book

Il backlog del gruppo Prysmian nel trimestre ha fatto complessivamente un balzo dai 10,7 miliardi di euro di fine 2023 a 18,2 miliardi di euro a fine marzo 2024. Per ogni business ci sono novità specifiche.

Per esempio sul Transmission Prysmian ha ottenuto la notice to proceed da Amprion e per il progetto EGL2.

Le commesse da 5 miliardi per Amprion comunicate a metà febbraio 2024 avevano scaldato i corsi del gruppo, ma in realtà si trattava di aggiudicazioni che risalivano all’agosto del 2023 e in particolare dei collegamenti a centrali eoliche nell’offshore tedesco BalWin1 e BalWin2, ciascuno capace di traportare fino a 2 GW di energia elettrica con approdi a Wehrendord nella Bassa Sassonia e a Westkappeln nel Nord Reno-Westfalia.
Il BalWin1 userà circa 1.070 chilometri di cavi su una rotta di 358 chilometri e il BalWin2 circa 1.100 chilometri di cavi su una rotta di 376 chilometri. Si tratta di corrente 525kV HVDC, quindi continua come sempre per gli impianti da rinnovabili. Alla commessa era abbinato anche il collegamento terrestre DC34 , un cavo da 2.100 chilometri a corrente continua HVDC +/-525 kV.  

Scendiamo nei dettagli perché capire in concreto quali imprese compiano questi colossi aiuta a capirne anche business e prospettive. Così specifichiamo anche che Amprion è uno dei quattro operatori della rete elettrica tedesca (non è centralizzata come avviene da noi con Terna), un colosso da 29 milioni di clienti comunque.

L’altro grande progetto EGL 2 ossia vale per Prysmian 1,9 miliardi di euro. La sigla sta per Eastern Green Link 2: anche qui eolico, rinnovabili, una rete dalla Scozia all’Inghilterra in corrente continua. I soliti 2 GW di corrente HVDC per un progetto sviluppato in joint venture da SSENT (Scottish and Southern Electricity Networks Transmission) e da NGET (National Grid Electricity Transmission). In pratica un’autostrada elettrica da Peterhead nell’Aberdeenshire della Scozia a Drax nel North Yorkshire inglese: trasporterà l’energia elettrica delle rinnovabili scozzesi a circa due milioni di famiglie inglesi.

 Ma non c’è solo la trasmissione, la power grid di cui sopra si è giovata di un buon trend in Nord America ed Europa e mentre i cavi in fibra delle digital solutions subiscono una flessione che però Prysmian giudica temporanea, va detto che

Prysmian i target ed Encore Wire

In definitiva Prysmian prevede un ebitda adjusted di fine anno nel range €1.575-1.675 milioni, un punto medio di 1,625 miliardi di euro a fronte di un consensus da 1,658 miliardi. Leggermente sotto le stime quindi e sostanzialmente in linea con l’anno scorso (1,628 miliardi).

Il cash flow da 675-775 milioni di euro, quindi con una guidance media 2024 di 724,5 milioni di euro (praticamente allineato ai 724 milioni di euro di euro del 2023).

Il gruppo prevede quindi di tenere dritta la barra nel mare tempestoso dei costi che crescono per le materie prime metalli, dei cambi che vedono l’apprezzamento del dollaro su tutte le altre valute (ed è la valuta delle materie prime), delle tempeste geopolitiche e monetarie che alterano i piani d’investimento nazionali.

Nel frattempo l’acquisizione di Encore Wire, annunciata a metà a prile a 290 dollari per azione a 8,2 volte l’ebitda del 2023 (8,2x EV/BEITDA 2023 e 6,3x EV/EBITDA con sinergie a regime) prosegue e forse le sinergie attese da 140 milioni di euro in termini di ebitda a regime si libereranno prima del previsto. I lavori anche in Texas procedono.

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