Seduta no per il lusso dopo i dati di Burberry
pubblicato:Utili in calo di oltre il 40%, gli analisti se lo aspettavano, ma il mercato decide di vendere il titolo e l'intero settore. Preoccupa soprattutto quel -17% delle vendite in Asia nell'ultimo trimestre
A metà seduta si mostra molto debole il settore del lusso europeo con vendite diffuse tra le maggiori società quotate del comparto. La ragione viene da oltremanica, è il caso di dirlo.
Lusso, i dati di Burberry in calo battono le attese, ma deludono il mercato
Sono stati infatti i dati della britannica Burberry a portare un sentiment negativo sul mercato.
Il gruppo britannico ha infatti pubblicato i dati preliminari dell’esercizio conclusosi il 30 marzo 2024 che sembrano aver chiaramente deluso il mercato.
I ricavi sono scesi del 4% in valore assoluto a 2,968 miliardi di sterline. Al netto dei cambi la variazione organica sarebbe nulla, ma comunque non è una performance brillante. Il consensus era comunque posto in media a 2,94 miliardi di sterline, quindi il dato delle vendite ha superato le attese.
L’utile operativo ordinario (adjusted) del trimestre ha però subito un forte calo del 34% da 634 a 418 milioni di sterline e anche se ha superato il consensus degli analisti (raccolto dalla società tra 17 analisti a 405 milioni di sterline), non ha convinto il mercato che in queste ore vende i titoli.
Inevitabile osservare il calo della marginalità di Burberry nel periodo che si può individuare nella crescita del 5% del costo del venduto da 912 a 959 milioni di sterline nel periodo.
L’utile attribuibile alla capogruppo ha mostrato un calo del 45% da 490 a 270 milioni di sterline nei tre mesi.
L’utile adjusted per azione, in penny, è diminuito del 40% da 122,5 a 73,9 penny, ponendosi in questo caso leggermente sotto il consensus degli analisti che in media si attendevano un forte calo a 74,6 penny.
Un dato che sicuramente ha allarmato il mercato e sul quale gli osservatori si concentrano in questa fase è quello delle vendite per area geografica. Si legge infatti nel report che le vendite del gruppo a parità di perimetro nel quarto trimestre del mostrano un calo complessivo del 12%, ma in particolare la regione chiave Asia-Pacifico mostra una flessione del 17% a confronto dei cali del 3% nell’EMEIA e del 12% nelle Americhe.
Complessivamente nell’anno le vendite comparabili in Asia Pacifico sono cresciute del 3%, ma il calo del 17% nel quarto trimestre non è piaciuto anche perché interrompe una serie tutta positiva nei tre trimestri precedenti.
Nell’area in particolare Burberry ha segnalato un calo delle vendite comparabili nel quarto trimestre (i primi tre mesi del 2024) del 19% nella Cina Continentale, dell’8% nel Sudcorea, ma un Giappone ancora forte con un +18% nel trimestre.
Lusso, le vendite colpiscono i maggiori titoli del settore
A metà seduta il titolo di Burberry accusa il colpo e incassa un calo del 3,62% a 1.146 penny. L’azione aveva recuperato valore in settimana, ma è comunque reduce da un calo di oltre il 50% in un anno.
Quel che preoccupa è - come già visto altre volte - la rapida diffusione di un sentiment negativo in tutto il comparto e le vendite che coinvolgono altri gruppi che hanno pubblicato dati positivamente accolti dal mercato.
LVMH, la casa di Luis Vuitton, cede l’1,61% in queste ore e si riporta a 779,13 euro dopo un affondo a 773 circa.
Hermes perde il 2,13% e torna a 2.251 euro (dopo un minimo a € 2.235).
Kering (Gucci, Yves Saint Laurent e altri) perde l’1,43% a 334 euro.
Anche a Milano il comparto affonda: Moncler perde lo 0,54%, Brunello Cucinelli lo 0,73%, Ferrari lo 0,5%, Ferragamo lo 0,73%, Aeffe lo 0,98%
L’Eurostoxx Luxury, che comprende oltre a Burberry anche Ferrari, Richemont (-0,55% a Zurigo), oltre a EssilorLuxottica (in controtendenza con un +0,83%), perde complessivamente lo 0,5% Non molto tutto sommato, ma i grandi del lusso francese in coda nella classifica delle performance dell’Euro Stoxx 50 confermano che il settore oggi ha accusato il colpo.