Buzzi su nuovi record dopo il rafforzamento in Brasile
pubblicato:Il gruppo del cemento salirà al 100% di Cimento Nacional dopo la put del socio Grupo Ricardo Brennand. Costerà circa 300 milioni di euro, ma il mercato brasiliano è solido in questa fase e Buzzi ha una posizione finanziaria positiva per quasi 800 milioni che da tempo sostiene i corsi insieme al buyback da 200 milioni avviato a maggio
A breve Buzzi Unicem in Brasile farà da sé. Il gigante globale del cemento con base a Casale Monferrato ha infatti comunicato oggi che, sulla base degli accordi preesistenti, il socio brasiliano Grupo Ricardo Brennard ha esercitato il suo diritto di vendita sulle proprie quote nella joint venture con Buzzi. L’opzione put coinvolge quindi il 50% di NCPAR, la joint venture paritetica con cui Buzzi opera in Brasile fin dal 2018. Il deal sembra piacere al mercato che in queste ore compra l'azione: a metà seduta il rialzo di Buzzi Unicem è dello 0,61% a 39,52 euro dopo un allungo su nuovi massimi record a 39,98 euro.
Nelle ultime sedute il titolo ha guadagnato in Borsa anche grazie alla notizia dell'avvio il 9 maggio del buyback da ben 200 milioni di euro.
Buzzi, l'operazione brasiliana
Buzzi Unicem dovrà quindi versare al socio uscente una cifra che varierà in funzione degli accordi presi e del cambio del real brasiliano, ma che si dovrebbe attestare tra i 290 e 310 milioni di euro. In cambio il gruppo ottiene il controllo al 100% di asset che comprendono 5 cementerie a ciclo completo e 2 centri di macinazione. L’operazione si dovrebbe concludere entro l’esercizio in corso e serve anche l’autorizzazione dell’antitrust locale (il CADE), ma è comunque un rafforzamento in un mercato in rallentamento ma solido. Complessivamente gli asset valgono 7,2 milioni di tonnellate di cemento l'anno.
L’anno scorso infatti l’economia del Brasile è cresciuta di un solido 2,9% battendo le attese e sostenendosi su un forte andamento dell’agricoltura e della domanda delle famiglie che però poi si sono raffreddate a fine anno. Il primo trimestre 2024 di Buzzi Unicem conferma: la joint venture che si appresta a passare sotto il controllo del gruppo ha registrato nei tre mesi un leggero calo del fatturato totale del 2,5% a 92,5 milioni di euro, se si considera però il notevole apprezzamento del 3,6% del real, a cambi costanti la flessione sarebbe del 5,9%
Per Buzzi il mercato del Brasile mostra andamenti diversi tra le vare aree e complessivamente il giro d’affari ha mostrato una lieve flessione anche l’anno scorso, ma nella relazione sulla gestione 2024 il gruppo ha riportato di attendersi un recupero dei risultati operativi quest’anno grazie alla stabilità della domanda e alla dinamica dei prezzi.
Buzzi Unicem, il titolo sale ancora
Il mercato da tempo promuove il titolo di Buzzi Unicem nonostante le diverse incertezze operative e anzi il titolo ha aggiornato oggi - come scritto in avvio - i massimi storici a 39,98 euro. E' un nuovo allungo del 20% circa dai minimi del 22 aprile e l’azione dall’inizio dell’anno ha guadagnato più del 50%.
Sicuramente fra i fattori positivi che hanno attratto l’attenzione degli investitori c’è la solidità estrema del bilancio del gruppo. A fine marzo 2024 Buzzi Unicem aveva una posizione finanziaria netta positiva per ben 791 milioni di euro. Si tratta di un salvagente importante in un contesto globale sfidante in cui la domanda del cemento segna forti oscillazioni.
Nel primo trimestre di quest’anno infatti il gruppo ha segnato un calo del 10,6% dei volumi di cemento in vendita (circa 5,18 milioni di tonnellate) e dell’11,2% dei volumi di calcestruzzo venduto (2,09 milioni di tonnellate). Hanno pesato anche i fattori meteo, perché la pioggia ostacola ovviamente i lavori di costruzione ed è d’impaccio anche al business delle infrastrutture su cui il gruppo punta. Buzzi Unicem ha comunque un business molto differenziato su scala globale e riesce quindi spesso a bilanciare, come per esempio durante il primo trimestre quando il calo marcato delle vendite in Polonia (€ 28,2 milioni) è stato bilanciato da un mercato in ribasso meno marcato negli Stati Uniti (-2,1% a 367,2 milioni di euro) e da crescite delle vendite di cemento in Messico e nei mercati di Russia e Ucraina dove Buzzi è attiva.
Alla fine del primo trimestre Stati Uniti, Germania e Italia coprono un fatturato di oltre 728 milioni su ricavi netti complessivi per 894 milioni di euro, quindi non stupisce che questi mercati chiave siano particolarmente attenzionati.
L’economia ancora in crescita negli Stati Uniti, primo mercato singolo di Buzzi, è comunque una garanzia. Ma è soprattutto una garanzia per il gruppo la enorme solidità patrimoniale: una PFN positiva per quasi 800 milioni come detto e un patrimonio netto di 5,63 miliardi di euro.
Soldi in cerca di investimento che, dopo i 200 milioni di euro di importo massimo dedicato al buyback, ora trovano nell'economia brasiliana, comunque in crescita, un altro impiego che potrebbe rivelarsi redditizio e rafforzare il conto economico.