Piazza Affari, pioggia di aumenti di capitale tra crisi e opportunità
pubblicato:Ricapitalizzazioni milionarie in arrivo su STAR ed EGM, Dovalue è caso di giornata, ma ci sono anche Landi Renzo, Visibilia, Talea...
Si moltiplicano sul mercato italiano le operazioni straordinarie, non solo le offerte pubbliche di acquisto, ma anche le ricapitalizzazioni. È ancora protagonista il settore delle PMI quotate, che con i prezzi ancora in affanno e un indice Euronext Growth All Share che vale ormai 854 punti contro i 1600 di inizio 2021 resta in profonda crisi nonostante i segnali che dal governo e i policy maker si moltiplicano. Ma non mancano operazioni nel listino maggiore dello STAR, per società di taglia superiore che cercano una nuova via o affrontano una crisi. Bisognerà giudicare, come sempre, caso per caso, ma non è escluso che in qualche occasione ci siano delle opportunità.
Aumenti di capitale, Dovalue in caduta dopo l'annuncio del prezzo
Fra le partite di questa ultima seduta di ottava c’è senza dubbio Dovalue. Il titolo in queste ore precipita a quota 3,245 euro con un calo del 15,93% Dietro c’è l’aumento di capitale da 150 milioni approvato lo scorso 11 settembre e l’immissione sul mercato delle azioni derivanti dalla conversione di bond per 80 milioni a favore dei soci di Gardant. L’acquisizione di Gardant e la creazione di un colosso degli NPL vale infatti per Dovalue 230 milioni di euro, divisi appunto tra aumento di capitale e bond convertendi (quindi a conversione obbligatoria in azioni).
È stato fissato un prezzo di sottoscrizione di 0,88 euro per le nuove azioni, con uno sconto del 25,78% sul prezzo teorico ex diritto di ieri. Il rapporto è di 35 azioni ogni 4 diritti di opzione, ne saranno attribuiti uno per ogni azione e uno per ogni obbligazione. Così si parte dai 16 milioni di azioni del capitale di Dovalue (dopo il recente raggruppamento 5 a 1), cui si aggiungono 4 milioni di azioni derivanti dalla conversione del bond convertendo, cui si potrebbero aggiungere fino a 135.140.355 azioni se tutti i diritti di opzione venissero esercitati.
Il management parla di giornata storica per il recupero dei crediti con l’acquisizione di Gardant anche tramite l’aumento da circa 150 milioni, Equita conferma una raccomandazione hold con prezzo obiettivo a 7,5 euro, sulla base della conferma della guidance 2024 e dei target al 2026 con i recenti numeri dei primi nove mesi del gruppo. Il titolo intanto soffre. L’offerta in opzione comincerà il 25 novembre e terminerà il 12 dicembre, i diritti saranno negoziabili entro il 6 dicembre. Mediobanca, UniCredit, Banca Akros (Banco BPM) e Intesa Sanpaolo si sono impegnati a garantire l’eventuale inoptato fino a 67,36 milioni di euro circa. Il resto dell’aumento di capitale è oggetto dell’impegno di sottoscrizione dei soci Fortress, Bain, Elliott e di alcuni manager di Gardant dello scorso 7 giugno (€ 82,5 milioni).
Aquafil, finanza straordinaria per recuperare margini
Ma se l’operazione di Dovalue, nel bene e nel male, è un’operazione rivolta alla crescita tramite la maxi-fusione con Gardant, altre ricapitalizzazioni servono a difendere società in difficoltà.
E’ il caso di un’eccellenza dell’economia circolare e della sostenibilità come Aquafil, altra società dello STAR di Borsa Italiana che si dirige verso un aumento di capitale. È stata decisa un’operazione da 40 milioni di euro con emissione di nuove azioni ordinarie e di azioni di categoria B. È prevista l’emissione di massime 30.272.232 di azioni ordinarie, con un rapporto di 8 ogni 11 possedute e di massime 6.048.008 azioni B riservate al socio Aquafil Holding (unico titolare di azioni di questa categoria).
Il prezzo di offerta è stato posto a 1,10 euro, con uno sconto sul TERP (Prezzo teorico ex diritto) del 15,48% (calcolato sugli 1,448 euro del 14 novembre). L’obiettivo è raccogliere circa 33,3 milioni di euro dall’aumento in azioni ordinarie e circa 6,652 milioni da quello in azioni di categoria B. L’offerta è cominciata il 18 novembre e terminerà il 5 dicembre, con la data intermedia del 29 novembre, ultimo giorno valido per la negoziazione dei diritti. Aquafil Holding si è impegnata irrevocabilmente a sottoscrivere il pro-quota pari a circa 24 milioni di euro.
Il gruppo ha sottolineato l’importanza del buon esito integrale dell’aumento e dello sviluppo gestionale e reddituale per il rispetto dei covenant, ossia degli impegni presi con i finanziatori. A fine settembre Aquafil aveva un debito IFRS 16 da 265 milioni circa a fronte di un EBITDA da 48 milioni circa, un rapporto di 5,5x cui si arriva però dopo una perdita da 25,8 milioni nel 2023 e di 8,78 milioni nei primi nove mesi di quest’anno.
Aumenti di capitale, Landi Renzo vara un'operazione da 25 milioni
La Consob ha da poco autorizzato anche l’aumento di capitale di Landi Renzo, anch’essa una società dello STAR di Borsa Italiana (il Segmento Titoli ad Alti Requisiti), che ha messo in cantiere una ricapitalizzazione da 25 milioni di euro. Il prezzo di offerta è stato posto a 1,984 euro. La società si occupa di mobilità sostenibile e delle infrastrutture per il gas naturale, biometano ed idrogeno. L’operazione prevede l’emissione di 12,6 milioni di azioni ordinarie (rapporto di 14 nuove azioni ogni 25 possedute) e di circa 10 milioni di azioni di categorie speciale (rapporto 1:1).
Lo sconto sul TERP in questo caso è di appena lo 0,42% ed è calcolato sui prezzi ufficiali medi degli ultimi tre mesi. Il socio di maggioranza GBD Green by definition ha assunto l’impegno a sottoscrivere pro-quota circa 15 milioni di euro ed è disposto a coprire l’eventuale inoptato per altri 5 milioni, per un commitment complessivo quindi di 20 milioni di euro. Anche in questo caso si parte lunedì prossimo (25 novembre) e il periodo di opzione finisce il 9 dicembre, con data intermedia del 3 dicembre, ultimo giorno di negoziazione dei diritti di opzione.
Aumenti di capitale, sull'EGM si preparano Talea, Visibilia, Askoll Eva, Dotstay e G Rent
Ricorre al mercato per una ricapitalizzazione anche Talea, la ex Farmaè che si occupa di vendita online di prodotti della salute e il benessere. L’operazione è da 8 milioni di euro ed è stato fissato un prezzo di offerta di 4,5 euro per azione che implica uno sconto sulla media dei prezzi degli ultimi tre mesi del 26% Si comincia lunedì prossimo 25 novembre e l’esercizio dei diritti sarà consentito fino al 12 dicembre, ma la loro negoziazione sarà possibile solo fino al 6 dicembre. Il rapporto in questo caso è di 7 nuove azioni ogni 27 diritti posseduti. Anche in questo caso l’obiettivo è reperire risorse per l’attività della società, per la sua strategia di investimento e sviluppo.
Lunedì prossimo, 25 novembre, comincerà anche l’aumento di capitale di Visibilia Editore, la società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè, sottoposta dal Tribunale di Milano ad amministrazione giudiziaria fino al prossimo 31 gennaio 2025. Si tratta in questo caso di un’operazione da da circa 6,18 milioni di euro, divisa in una tranche inscindibile di 4,5 milioni senza diritto di opzione offerta ad Athena Pubblicità a 0,01 euro per azione e in una seconda tranche minore in opzione da circa 168 milioni di azioni da offrire in opzione agli azionisti in rapporto di 21 nuove azioni ogni azione di Visibilia posseduta, sempre al prezzo di 1 centesimo per azione, per un totale massimo di circa 1,68 milioni di euro. Il periodo di opzione va dal 25 novembre al 9 dicembre. Non è previsto nessun consorzio di garanzia o di collocamento.
Non sono stati fissati ancora invece i termini definitivi del prossimo aumento di capitale da 8 milioni di euro di Askoll EVA. L’assemblea del 18 novembre ha approvato la situazione patrimoniale al 30 giugno 2024, dalla quale è emersa una perdita di circa 5,8 milioni di euro, e ha deciso la copertura di perdite complessive per circa 13,1 milioni tramite il ricorso alle riserve disponibili pari a 4 milioni e la riduzione del capitale per perdite da 12,2 a 3,1 milioni di euro, di conseguenza c’è stato il via libera alla ricapitalizzazione, ma ora tocca al cda decidere i termini. Il gruppo registra una crisi della mobilità elettrica a due ruote e prevede perdite significative anche nella seconda metà dell’anno (quasi conclusa), in linea con la prima parte del 2024. Il piano strategico si concentrerà sullo sviluppo dei nuovi modelli di scooter per il 2024 per il pubblico consumer caratterizzati da maggiori prestazioni in termini di velocità, molto richieste dal mercato, e il nuovo eS PRO 3, nuovo veicolo a tre ruote per le consegne, sia postali, sia per la logistica dell’ultimo miglio. Minori attività riguarderanno le personalizzazioni richieste dalla clientela del kit motore a movimento centrale Askoll ULTRA.
Il 20 novembre il cda di Dostay, società operatore di relocation e property management per locazioni di medio-lungo termine, ha deliberato un aumento di capitale in opzione da 2 milioni di euro, in esecuzione parziale della delega dell’assemblea straordinaria del 31 ottobre 2022. Le condizioni dell’operazione saranno fissate dal consiglio in un’altra riunione, la ricapitalizzazione ha lo scopo di reperire le risorse finanziarie necessarie a raggiungere il break even della struttura dopo le incertezze sulla continuità aziendale emerse con la semestrale al 30 giugno che aveva visto anche il revisore BDO impossibilitato ad esprimersi. Dotstay ha approvato la semestrale lo scorso 30 settembre e ha registrato una perdita netta da 577 mila euro. Nel periodo il gruppo registrava un balzo del fatturato del 69% a 521 mila euro, ma costi totali per 1,1 milioni di euro, soprattutto dovuti ai costi per godimento di beni di terzi (580 mila euro) e costi per servizi (290 mila euro). In sei mesi la cassa da 699 mila euro si era ridotta a 156 mila euro.
Per il 28 e 29 novembre infine è convocata l’assemblea dei soci di G RENT, acronimo di Gabetti Short Rent e società specializzata negli affitti di breve e medio termine quotata sull’EGM. L’ordine del giorno prevede per la parte straordinaria la proposta di un aumento di capitale da 1,1 milioni di euro. L’8 novembre la società ha approvato la situazione patrimoniale al 30 settembre registrando una perdita da 730 mila euro circa che ha portato il patrimonio netto a un valore negativo per 158 mila euro.