Petrolio in rialzo, Trump minaccia dazi secondari sul Venezuela

di Simone Ferradini pubblicato:
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Il presidente USA prospetta tariffe del 25% contro chi acquista petrolio e gas venezuelani

Petrolio in rialzo, Trump minaccia dazi secondari sul Venezuela

Il petrolio si risveglia e tocca i massimi dal 3 marzo. Il contratto future per consegna maggio sul Brent ha superato i 73 dollari/barile, mentre quello sul WTI ha oltre passato quota 69. Protagonista dell'allungo dell'oro nero ancora una volta Donald Trump. Il presidente USA ha infatti minacciato che a partire dal 2 aprile, data di entrata in vigore di molti dei dazi annunciati dalla Casa Bianca, potrebbero essere imporre "tariffe secondarie" a carico dei Paesi che si renderanno colpevoli di acquistare petrolio o gas dal Venezuela. Gli USA potrebbero applicare un dazio del 25% su ogni tipo di importazione negli States da questi Paesi.

Trump contro il Venezuela

La mossa, se attuata, rientrerebbe nella campagna contro il Paese sudamericano che recentemente a visto la deportazione di 137 immigrati venezuelani in San Salvador in quanto ritenuti terroristi, utilizzando una legge da stato di guerra del 1798, l'Alien Enemies Act. La legge venne approvata per contrastare spionaggio e sabotaggio in un periodo di tensioni con la Francia e autorizza il presidente americano a deportare o sottoporre a detenzione individui diretti da Stati esteri che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza nazionale in periodi di guerra o in caso di "invasione o incursione predatoria" contro gli USA. Per applicare la legge è sufficiente che il presidente dichiari che l'evento è avvenuto. Ed è quello che Trump ha fatto, affermando che i 137 venezuelani fanno parte di un gruppo votato ai rapimenti, alle estorsioni, al crimine organizzato e agli omicidi su commissioni, infiltratosi nel governo del Venezuela il quale ha inviato decide di migliaia di persone di "indole molto violenta" negli USA.

Effetti limitati sul prezzo del petrolio

Se la decisione di imporre tariffe secondarie a carico dei Paesi che compreranno petrolio o gas dal Venezuela dovesse diventare effettiva, molto probabilmente l'effetto sarebbe quello di tagliare via una parte dell'offerta di petrolio globale. Il Venezuela produce circa milione di barili di petrolio al giorno, posizionandosi intorno alla 18ma posizione dei Paesi produttori. Negli anni '90 l'attività estrattiva era molto più alta con oltre 3 milioni di barili al giorno ma poi l'avvento di Chavez ha causato una brusca frenata. C'è da dire però che le riserve sono le maggiori di tutto il Sudamerica, stimate in oltre 303 miliardi di barili. In definitiva, il rischio associato all'entrata in vigore di queste sanzioni esiste ma appare limitato se si guarda al potenziale rialzo del prezzo del greggio.

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