Il petrolio si ferma dopo due giorni di rally in attesa del FOMC
pubblicato:Anche le incertezze macro contribuiscono a stoppare l'effetto positivo delle tensioni mediorientali e delle indiscrezioni sugli acquisti USA
Dati macro deboli
Leggera correzione per il petrolio dai massimi da inizio settembre toccati ieri pomeriggio. Sul prezzo del greggio hanno pesato i deboli dati macro usciti ieri come ad esempio l'indice ZEW tedesco relativo alla fiducia degli investitori istituzionali e soprattutto i numeri USA su vendite al dettaglio (sotto le attese sugli indici depurati dal settore auto) e produzione industriale (migliori delle attese ma con consistenti revisioni al ribasso dei dati precedenti).
Prese di profitto prima della decisione Fed
Da non sottovalutare anche l'effetto-attesa per il FOMC. Nelle due sedute precedenti si è fatta prepotentemente strada l'ipotesi di maxi-taglio da mezzo punto percentuale dei tassi sui Fed funds, prospettiva allettante per il petrolio in quanto un mossa molto accomodante avrebbe effetti positivi sull'economia americana e quindi sulla domanda di idrocarburi. L'avvicinamento alla riunione del comitato operativo della Federal Reserve (il comunicato uscirà alle 20) ha probabilmente fatto scattare qualche presa di profitto.
Tensioni Medio Oriente e acquisti USA
É stato quindi controbilanciato l'effetto rialzista fornito dal presunto attacco di Israele contro Hezbollah attraverso la detonazione di esplosivo all'interno dei cercapersone e dall'indiscrezione riguardante l'acquisto di 6 milioni di barili di petrolio da parte degli USA. Lo stock andrebbe a riallineare il livello delle riserve strategiche americane a quello precedente la maxi-vendita del 2022 decisa dall'amministrazione Biden per calmierare il prezzo della benzina (superò i 5 dollari al gallone) spinto dall'invasione russa dell'Ucraina.