Il petrolio si ferma dopo due giorni di rally in attesa del FOMC

di Simone Ferradini pubblicato:
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Anche le incertezze macro contribuiscono a stoppare l'effetto positivo delle tensioni mediorientali e delle indiscrezioni sugli acquisti USA

Il petrolio si ferma dopo due giorni di rally in attesa del FOMC

Dati macro deboli

Leggera correzione per il petrolio dai massimi da inizio settembre toccati ieri pomeriggio. Sul prezzo del greggio hanno pesato i deboli dati macro usciti ieri come ad esempio l'indice ZEW tedesco relativo alla fiducia degli investitori istituzionali e soprattutto i numeri USA su vendite al dettaglio (sotto le attese sugli indici depurati dal settore auto) e produzione industriale (migliori delle attese ma con consistenti revisioni al ribasso dei dati precedenti).

Prese di profitto prima della decisione Fed

Da non sottovalutare anche l'effetto-attesa per il FOMC. Nelle due sedute precedenti si è fatta prepotentemente strada l'ipotesi di maxi-taglio da mezzo punto percentuale dei tassi sui Fed funds, prospettiva allettante per il petrolio in quanto un mossa molto accomodante avrebbe effetti positivi sull'economia americana e quindi sulla domanda di idrocarburi. L'avvicinamento alla riunione del comitato operativo della Federal Reserve (il comunicato uscirà alle 20) ha probabilmente fatto scattare qualche presa di profitto.

Tensioni Medio Oriente e acquisti USA

É stato quindi controbilanciato l'effetto rialzista fornito dal presunto attacco di Israele contro Hezbollah attraverso la detonazione di esplosivo all'interno dei cercapersone e dall'indiscrezione riguardante l'acquisto di 6 milioni di barili di petrolio da parte degli USA. Lo stock andrebbe a riallineare il livello delle riserve strategiche americane a quello precedente la maxi-vendita del 2022 decisa dall'amministrazione Biden per calmierare il prezzo della benzina (superò i 5 dollari al gallone) spinto dall'invasione russa dell'Ucraina.