Moncler pensa a Burberry, vediamo i pro e i contro

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Miss Tweed parla di valutazioni in corso, l'acquisizione avrebbe il placet di LVMH

Moncler pensa a Burberry, vediamo i pro e i contro

Inizio di settimana movimentato per Moncler (-0,8%): ieri il sito Miss Tweed (media specializzato nel lusso e nella moda basato a Parigi) ha pubblicato un articolo in cui si citano "crescenti voci di settore" secondo cui il gruppo rilanciato da Remo Ruffini potrebbe prendere in considerazione la possibilità di fare un'offerta per Burberry (+5% a Londra).

Miss Tweed aggiunge che Bernard Arnault, numero uno del colosso LVMH (+0,4% a Parigi) che a fine settembre ha investito in Moncler (ha acquisito il 10% di Double R, società controllata da Ruffini Partecipazioni Holding primo azionista del gruppo dei piumini con il 15,8%), sarebbe entusiasta dell'operazione.

Per gli analisti l'operazione è improbabile

Moncler non ha comunicato nulla a livello ufficiale (per il momento) ma, su domanda di un altro sito, avrebbe risposto che la società non commenta voci infondate. Le prime indicazioni degli analisti che seguono il titolo non danno molto credito a quanto riferito da Miss Tweed.

Equita mette in evidenza tre elementi contro uno pro: Burberry è specializzata nei prodotti capospalla, proprio come Moncler (quindi avremmo sovrapposizioni e non diversificazione); il brand inglese sta tentando di rilanciarsi e riposizionarsi (impresa tutt'altro che semplice); Moncler è concentrata sullo sviluppo di Stone Island e sulla crescita interna.

Ma Moncler ha soldi e Burberry è scesa molto

L'elemento a favore è l'ampia disponibilità di cassa 2025, stimata dagli analisti del broker in 1,6 miliardi di euro. Inoltre segnaliamo che al momento Burberry capitalizza circa 3 miliardi di sterline, pari a 3,6 miliardi di euro (contro i quasi 14 di Moncler) ed è reduce da un crollo che in un anno a mezzo ne ha ridotto il valore di Borsa di ben l'80%: ad aprile 2023 ha toccato il massimo storico a 2656 sterline e appena due mesi fa ha fatto segnare il minimo da fine 2009 a 556,40. Quindi si tratta di un'operazione indubbiamente rischiosa e impegnativa ma allettante se si guardano i valori di mercato.

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