Risiko, Mediobanca lancia un’offerta di scambio su Banca Generali

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Si progetta un nuovo polo del wealth management e diversi analisti approvano il valore industriale del deal. Il premio dell’11,4% sull’ultima chiusura è stato però già compresso sul mercato. Si complica anche il quadro dell’offerta di MPS

Risiko, Mediobanca lancia un’offerta di scambio su Banca Generali

Nuovo colpo di scena nel risiko bancario italiano. Stamane Mediobanca annuncia un’offerta pubblica di scambio su Banca Generali.

Mediobanca offre 1,7 titoli di Assicurazioni Generali per ogni azione di Banca Generali: ai valori dell’ultima chiusura di Generali (€ 31,86) significa una proposta di 54,17 euro per ogni azione di Banca Generali e quindi un premio dell’11,4% sul prezzo ufficiale della società (€ 48,62). Il premio sulla media ponderata dell’ultimo mese ammonta al 9,3%

Per acquisire tutta Banca Generali Piazzetta Cuccia dovrebbe quindi mettere a disposizione circa 198 milioni di azioni della compagnia assicurativa triestina, quasi tutta la partecipazione attuale di Mediobanca in Generali (circa 204 milioni di azioni). L’ad Alberto Nagel di Mediobanca è quindi pronto a uscire dalla partecipazione strategica in Generali, dove ha appena ottenuto l’approvazione degli azionisti alla riconferma del consiglio di amministrazione della compagnia assicurativa.

Il 13,02% del Leone di Trieste controllato da Mediobanca è stato infatti la leva della lista che giovedì scorso, 24 aprile 2025, all’assemblea di Generali ha ottenuto l’appoggio del 52,38% del capitale presente contro il 36,8% della lista di minoranza di Caltagirone. Confermati Philippe Donnet amministratore delegato di Generali e Andrea Sironi presidente, oggi si apre una nuova fase affatto diversa e imprevista. Di cui però l’assemblea di Generali è in qualche modo il prologo.

Mediobanca decide di concentrarsi su Banca Generali

La banca guidata da Alberto Nagel ha da sempre un ruolo leader nell’investment banking italiano. In chiave anticiclica rispetto alle attività di banca d’investimento, ha poi sviluppato un polo importante di credito al consumo (Compass) e ha sviluppato un polo bancario commerciale (Premier, la ex CheBanca!), che presenta anche una divisione wealth management di rilevanza nazionale. Proprio su questa attività di wealth management il gruppo Mediobanca intende inserire le attività di Banca Generali consolidando un polo del risparmio gestito di dimensioni sempre più rilevanti.

L’obiettivo è la creazione di una rete capillare del risparmio gestito con una rete quadruplicata a circa 3000 consulenti finanziari dedicati e oltre 500 strutture.

Le masse in gestione raggiungerebbero i 210 miliardi di euro di total financial asset (oltre 110 mld di asset under management).

Mediobanca si aspetta sinergie lorde totali per 300 milioni di euro: a regime sono attese sinergie di costo per 150 milioni di euro e sinergie di ricavo da 150 milioni di euro.
I costi di integrazione sono previsti a 350 milioni di euro lordi una tantum.

Mediobanca prevede di mantenere un solido CET 1 Ratio pro-forma del 14%. Il gruppo prevede che l’operazione porti a una crescita dell’utile per azione reported (eps) “mid single digit” (4-6%) e a doppia cifra nel banking, ossia senza il contributo di Assicurazioni Generali.

Mediobanca ha comunque confermato la distribuzione ai soci di 4 miliardi di euro nell’arco del piano 2023-2026. Il ROTE del gruppo dovrebbe passare dal 14% a oltre il 20%, l'utile netto dovrebbe raggiungere gli 1,5 miliardi di euro (+15%).

La riallocazione del capitale sarebbe importante ed è parte strutturale del deal: il capitale allocato sul wealth management passerebbe dal 10% a oltre il 50% assorbendo in pratica il capitale allocato nelle Assicurazioni Generali.

Mediobanca su Banca Generali, le condizioni dell’offerta

Il 16 giugno saranno convocati in assemblea i soci di Mediobanca per dare il via libera all’offerta. Si tratta di un passaggio reso necessario anche dall’offerta pubblica di scambio di Banca MPS sulla stessa Mediobanca. Serve insomma il via libera dei soci ai sensi dell’articolo 104 del TUF (Testo Unico della Finanza) e delle norme sulla “passivity rule”.

L’offerta di Mediobanca, non concordata né con Generali, né con Banca Generali, è condizionata anche al raggiungimento di una quota del 50% del capitale di Banca Generali più un’azione (condizione soglia non rinunciabile), alle normali autorizzazioni regolamentari, a un impegno di Generali a un lock-up di 12 mesi sulle azioni proprie che la compagnia assicurativa riceverà in cambio delle azioni di Banca Generali apportate all’offerta.

Equita ha definito l’operazione positiva e dotata di un forte razionale industriale.
Anche Intesa Sanpaolo afferma che il deal ha un senso sia dal punto di vista industriale, che finanziario.

Naturalmente in una partita così rilevante molti dei player finanziari italiani hanno direttamente o indirettamente interessi in gioco, per esempio Equita è financial advisor di Mediobanca per l'operazione.

Mediobanca su Banca Generali, la reazione del mercato

L’offerta di Mediobanca scuote ulteriormente il panorama del risiko finanziario italiano. Banca Generali ha appena messo a segno un’offerta su Intermonte che ha portato al delisting della SIM a inizio febbraio. L’operazione di Piazzetta Cuccia complica inoltre il quadro dell’offerta di MPS sulla stessa Mediobanca: la banca senese offre 2,3 azioni proprie per ogni titolo di Mediobanca, ma la nuova proposta modifica lo scenario.

In queste ore Banca Generali innesca un rally del 7,73% e si porta a 52,55 euro. Anche Mediobanca guadagna terreno (+0,6% a € 17,695), mentre Generali, dopo un primo allungo a 32,4 euro, adesso ripiega e cede un 2,13% a 31,28 euro. Su questo livello il premio dell’offerta di Mediobanca (appunto 1,7 azioni Generali per ogni azione di Banca Generali) si comprime all’1,19% appena. Diversi osservatori sottolineano anche che l’offerta di Mediobanca è ex dividend, al netto dei dividendi di Generali (a bocce ferme Equita calcola che il premio per le azioni di Banca Generali passa da un 11,4% iniziale a un 13% ex dividend sui prezzi precedenti la giornata di oggi).

Intesa Sanpaolo nota che il deal ha un impatto anche sull’offerta di MPS per Mediobanca, che potrebbe richiedere “un premio maggiore per avere successo”.
In queste ore MPS segna un rialzo del 2,51% a 7,381 euro. Significa che le 2,3 azioni proprie che mette sul piatto per ogni azione di Mediobanca la valutano poco meno di 17 euro, con uno sconto implicito del 4% circa sulle valutazioni di Borsa. C'è anche chi ipotizza che gli acquisti sulla banca senese derivino dalle prospettive di una MPS stand alone senza la conquista di Mediobanca.
Ma le variabili in gioco sono davvero tante (fra l'altro Nagel ha affermato che in teoria le due operazioni Mediobanca-Banca Generali e MPS-Mediobanca non sono in contrapposizione, ma presuppongono due modelli diversi).

Tutto il settore bancario appare comunque in forma stamane con il Ftse Italia Banche in rialzo dell’1,24%. Oggi comincia anche l’offerta di scambio di Unicredit (+1,45% a € 5,61) su Banco BPM (+1,66% a € 9,9): la proposta di 0,175 azioni di Piazza Gae Aulenti per ogni titolo di Piazza Meda implica in queste ore uno sconto di circa l’8,77%

Bene anche titoli come Bper (+1,68%) e la Popolare di Sondrio (+1,1%). Bene Intesa (+0,81%) e i titoli del risparmio gestito Azimut (+1,63%) e Banca Mediolanum (+0,61%).

Il tutto chiaramente in uno scenario sempre più dinamico di risiko bancario e finanziario.