Eni in recupero: primo trimestre in calo, ma migliore delle attese
pubblicato:STM, spunti dalla trimestrale, titolo su ostacoli tecnici di rilievo

Ultima ottava in netto rialzo per Eni che ha recuperato metà circa delle perdite accumulate dai massimi di fine marzo.
I risultati del primo trimestre 2025 sono apparsi in calo ma migliori delle attese.
L'utile operativo adjusted è sceso a 3,681 miliardi (-11%) ma sopra i 3,26 del consensus, l'utile netto adjusted a 1,412 miliardi (-11%), anch'esso significativamente superiore agli 1,15 del consensus.
Il management ha rivisto al ribasso alcune indicazioni per il 2025 contenute nell'aggiornamento del piano al 2028 di fine febbraio, dicendosi però fiducioso nel fatto che le "azioni di mitigazione relative agli investimenti, portafoglio, costi e altre iniziative di cassa sono previste compensare oltre 2 miliardi di effetti negativi" del nuovo scenario.
La scorsa settimana il gruppo ha confermato i risultati preliminari del pozzo Capricornus 1-X, nel bacino dell'Orange in Namibia, la cui perforazione, iniziata il 17 febbraio, ha raggiunto la profondità finale il 2 aprile, penetrando con successo il livello target del Cretaceo inferiore.
Il pozzo ha incontrato 38 metri di net pay; la roccia serbatoio ha evidenziato buone proprietà petrofisiche e non è stata rilevata presenza di contatto olio-acqua.
Stamane Saipem ha annunciato un contratto con Eni da 520 milioni di euro per lo stoccaggio di anidride carbonica nel Regno Unito. Prevista una nuova stazione di compressione elettrica di CO2 nell'ambito del progetto Liverpool Bay CCS.
Eni, quadro grafico ancora a rischio di nuovi cali
Il titolo Eni ha quasi completato la copertura del gap down lasciato aperto il 7 aprile a 12,866 euro, allentando per il momento le tensioni accumulate con il recente ribasso.
Il quadro grafico resta comunque esposto al rischio di ulteriori cali, almeno fino a quando i prezzi si manterranno al di sotto di area 13,20.
Reazioni fino a tale livello saranno infatti da interpretare come temporanee e compatibili con l'ipotesi di un ulteriore segmento negativo che riavvicini il titolo a quota 11,00, circostanza che troverebbe le prime conferme già al di sotto dei minimi dell'ultima settimana a quota 12,19.
Oltre 13,20 invece via libera al ritorno in area 14,00, altro importante banco di prova che dovrà saggiare le ambizioni di crescita del titolo nel medio lungo periodo.
STM, i risultati del primo trimestre 2025
Seduta al rialzo giovedì per STM. Il titolo ha guadagnato il 5,28% a 20,25 euro. I prezzi hanno oscillato tra 19,43 e 20,65 euro.
Il primo trimestre 2025 di STMicroelectronics ha rappresentato un vero «fondo» operativo: i ricavi si sono attestati a 2,517 miliardi di dollari, in calo del 24 % sul trimestre precedente e del 27 % su base annua, mentre il margine lordo è sceso al 33,4 % (contro il 33,8 % atteso) e l’utile netto ha raggiunto 56 milioni di dollari, superando però le stime grazie a proventi straordinari da strumenti finanziari.
Il segmento dei personal electronics ha mostrato una tenuta migliore delle attese, ma il mix è rimasto appesantito dalle deboli performance di automotive e industrial, che hanno eroso la redditività di prodotto e generato costi di capacità inutilizzata.
Nonostante questo quadro di debolezza, la guidance per il secondo trimestre sorprende in positivo sul fatturato, con una previsione di 2,71 miliardi di dollari (+7,7 % trimestre su trimestre, ben oltre il +3–4 % bollinato dagli analisti) supportata da un book-to-bill nuovamente sopra 1x nei mercati più ciclici.
Il margine lordo atteso però rimane sotto pressione al 33,4 %, penalizzato dalle stesse inefficienze di capacità e dal mix di vendita. I piani di investimento (capex) per l’intero esercizio sono confermati in un intervallo fra 2 e 2,3 miliardi di dollari, così come le iniziative di efficienza a medio termine.
In un contesto macro e commerciale ancora incerto – tra dazi USA, inflazione e tassi elevati – STMicroelectronics non fornisce una guidance per l’intero 2025, sottolineando la bassa visibilità.
Il rialzo di ricavi previsto per la seconda metà dell’anno incorpora un forte rimbalzo ciclico (+22 % HoH implicito), ma rimane condizionato all’effettiva materializzazione di ordini e all’assorbimento delle capacità produttive.
In sintesi, il gruppo conferma di aver toccato il punto più basso del ciclo, ma la ripresa dei margini richiederà tempo e dipenderà dal miglioramento del mix e dall’ottimizzazione degli impianti.
Texas Instruments ha sorpreso positivamente il mercato con un primo trimestre 2025 in crescita sia sui ricavi sia sugli utili rispetto alle attese, guidato da una domanda ancora robusta in settori chiave nonostante l’incertezza macro. La guidance sul secondo trimestre indica un’accelerazione dei ricavi del 7% trimestre su trimestre, significativamente superiore al 3% previsto dal consensus, con il comparto automotive e quello industriale in espansione a un tasso di un’unità singola alta e personal electronics in calo più pronunciato, mentre le comunicazioni mostrano un balzo del 10%.
In conference call il management ha sottolineato come i livelli di scorte dei clienti siano ai minimi, lasciando quindi ampio spazio per rifarsi di ordini non evasi non appena le imprese rivedranno al rialzo i loro budget. Pur evidenziando che la visibilità sulla seconda metà dell’anno rimane limitata — vista la debolezza dei margini e le incognite sui dazi e sui tassi — il messaggio complessivo è che il punto più critico del ciclo è ormai passato.
STM, segnali dal titolo in caso di rottura della media esponenziale a 50 sedute
Alla luce di questi elementi, e considerata la sottoperformance di STMicroelectronics nelle scorse settimane, il rialzo di STM nelle ultime sedute potrebbe non essere un semplice rimbalzo tecnico, ma l’inizio di una vera fase di recupero.
I massimi di giovedì a 20,65 euro sono coincidenti con la media mobile esponenziale a 50 giorni. La rottura della media (con conferma in chiusura di seduta) permetterebbe il proseguimento del rimbalzo attivatosi dal minimo di aprile a 15,76 euro.
Oltre area 21 possibile il test dei 24 euro, primo banco di prova per valutare l'effettiva consistenza del rimbalzo.
Anche se è prematuro parlarne, il titolo si è lasciato alle spalle molti gap durante il ribasso dal top di luglio 2023, ad esempio quello del 2 agosto con lato alto a 29,55, e potrebbe tentare adesso di ricoprirli.
La rottura di area 24 è tuttavia il primo passo da fare per rilanciare un uptrend più stabile. Discese sotto area 19,40 potrebbero, invece, anticipare la ricopertura del gap del 23 aprile con base a 18,25 circa. Supporto successivo a 16 euro.