Lusso in forte calo in Europa, da Burberry a Swatch pioggia di brutte notizie
pubblicato:La domanda cinese si conferma debole e ridimensiona anche le prospettive sul resto dell'anno. Vendite diffuse nel comparto moda da LVMH a Ferragamo, da Richemont a Hermes
Avvio di ottava terribile per il lusso europeo che registra almeno tre indicazioni fortemente negative e accusa il colpo con vendite diffuse in tutto il settore.
A metà seduta lo Stoxx Europe Luxury 10 cede l’1,89% e conferma l’intonazione al ribasso di un settore intero trasversalmente ai maggiori listini europei. Per i titoli del settore in giornata pesano i dati negativi giunti dalla britannica Burberry, dalla svizzera Swatch e anche dalla Cina, dove le conferme sulla debolezza dell’economia sono anche la riprova della fragilità della domanda di lusso da parte di un mercato fondamentale.
Lusso, per Burberry dati in forte calo, riviste al ribasso le stime e sostituzione del CEO in carica
L’allarme maggiore è giunto sicuramente da Burberry che ha difficilmente avrebbe potuto impiegare toni più preoccupanti per comunicare al mercato le prime indicazioni di un trimestre terribile. Nei tre mesi al 29 giugno il gruppo ha segnato un calo dei ricavi al dettaglio del 22% ad 589 a 458 milioni di sterline.
A parità di perimetro di distribuzione (sugli stessi negozi insomma) Burberry ha segnato un -23% dei ricavi sia in Asia Pacifico, che nelle Americhe e si registra un calo pesante a doppia cifra, un -16% nell’area EMEIA (quindi Europa e Medioriente). Ma dentro la regione Asia-Pacifico Burberry segna un -21% della Cina Continentale, ma un +6% del Giappone. In calo del 38% anche il resto del Sud Asia Pacifico e del 26% la Corea, ma sicuramente sarà stata la Cina a dare un spinta al dato complessivo regionale.
Purtroppo la frenata delle vendite è continuata a luglio, segnala Burberry e se dovesse proseguire Burberry si attende una perdita operativa nell’intero semestre (quello al 29 giugno è il primo trimestre del suo esercizio) con il rischio che poi il risultato operativo di tutto l’esercizio al 2025 sia sotto il consensus attuale. Nel primo semestre è comunque già atteso un calo dei ricavi all’ingrosso del 25% e si potrebbe arrivare al -30% nell’intero esercizio. Si stima anche un impatto dai cambi da circa 55 milioni di sterline sui ricavi e da 20 milioni di sterline di risultato operativo. Fra cali e revisione al ribasso del consensus il gruppo ha deciso di cambiare in corsa il CEO Jonathan Akeroyd e di sostituirlo con Joshua Schulman.
Il titolo Burberry arriva a perdere a metà seduta il 17,14% e si riporta a 734,6 penny dopo un affondo a 729. Di certo una seduta da dimenticare.
Lusso: dati negativi nel semestre anche da Swatch
Ma Burberry non è l’unica novità negativa del settore lusso di oggi. Anche la svizzera Swatch ha comunicato brutti dati al mercato. Il primo semestre della società degli orologi si è concluso con un pesante calo del fatturato del 14,3% a 3,445 miliardi di franchi svizzeri, con un calo del 70,3% del risultato operativo (CHF 204 mln) e con un calo dell’utile netto del 70,5% a 147 milioni di franchi.
Anche in questo caso uno dei maggiori indiziati è il mercato cinese. Swatch segnala infatti una “significativa riduzione della domanda di beni di lusso in Cina (comprese Hong Kong e Macao) e nei mercati del sud-est asiatico, fortemente dipendenti dai turisti cinesi”.
In controtendenza soltanto il marchio Swatch che ha accresciuto del 10% il fatturato in Cina. Ma per Swatch i numeri non sono stati deboli soltanto in Cina.
In Europa il retail è stato stabile, ma il wholesale ha visto un calo del 10% attribuito alle incertezze geopolitiche, con eccezioni positive in Svizzera e Spagna. Negli Stati Uniti invece è stato ripetuto il record dell’anno scorso e anche il Giappone ha registrato un record di fatturato con un +30% del giro d’affari. Bene anche Corea del Sud, India ed Emirati Arabi Uniti.
Swatch controlla anche i marchi di lusso Breguet, Blancpain e Omega che sono stati molto colpiti dalla congiuntura negativa, mentre hanno tenuto Harry Winston, Swatch, Tissot e Longines. Il gruppo ha segnato un forte calo della produzione per via della riduzione generale degli ordini.
Adesso anche Swatch si aspetta per il resto dell’anno un mercato difficile in Cina per il settore del lusso. Più ottimismo su una forte crescita di Giappone e Stati Uniti mentre in Europa Omega dovrebbe giovarsi della visibilità regalatagli dalla posizione di cronometrista ufficiale delle Olimpiadi di Parigi.
Lusso, in Cina i dati del Pil confermano una fase di debolezza
Sicuramente, come dimostrato anche dai dati di Burberry e Swatch, la Cina conferma un ruolo chiave nelle performance mondiali del lusso e quindi sul settore oggi pesano anche i dati negativi del Pil del secondo trimestre dopo la debolezza emersa dalle importazioni la scorsa settimana. Stamane l’Ufficio nazionale di statistica della Cina ha rilevato nel secondo trimestre una crescita del Pil nazionale del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Si tratta di un dato in calo rispetto al +5,3% del primo quarto dell’anno e rispetto al +5,1% delle attese degli analisti. Anche la crescita dello 0,7% sul trimestre precedente delude le attese (+1,1%) e si pone sotto la lettura del trimestre precedente (+1,5% dato rivisto al ribasso un precedente +1,6%). Anche questi dati pesano oggi sul lusso europeo.
Lusso, vendite diffuse sul settore in Europa
Con questo mix di cattive notizie come detto tutto il comparto si orienta al ribasso in Europa. L’indice STOXX Europe Luxury 10 perde un pesante 1,89%
A Parigi Hermes segna un -1,15% e Kering un -3,67% mentre LVMH segna un -1,85%
A Milano le vendite colpiscono Brunello Cucinelli (-0,58%), Moncler (-1,41%) mentre segna un pesante -6,67% Ferragamo che subisce anche la decisione di Kepler-Cheuvreux di tagliare il prezzo obiettivo da 8,5 a 7,5 euro (reduce).
Anche a Francoforte Hugo Boss segna un -2,92% e in Svizzera mente Swatch perde un pesantissimo 10,65%, Richemont segna un ribasso del 3,67% a 137,75 franchi. Per tutti di certo una seduta molto difficile da dimenticare.