Europa, inflazione elevata a dicembre
pubblicato:Quadro più complicato per la BCE e nuove incognite sull’energia si affacciano in diversi Paesi. In Italia una famiglia con due figli ha speso 448 euro in più per l'inflazione secondo il Codacons
Inflazione ancora elevata nell’Eurozona a dicembre. L’Eurostat ha rilevato che nell’ultimo mese del 2024 il livello generale dei prezzi dell’area della moneta unica è cresciuto dal 2,2% di novembre al 2,4%, in linea con le attese degli analisti, ma ancora decisamente sopra il target del 2% posto dalla BCE che prevede un ritorno verso l’obiettivo già a partire dal secondo trimestre di quest’anno.
L’inflazione sottostante, senza energia e alimentari freschi, è salita dal 2,7% al 2,8% e nel paniere spicca ancora il peso dei prezzi dei servizi passati dal 3,9 al 4,0% di dicembre.
Fra le righe si legge anche della nuova incognita dell’energia che non cresceva da luglio e segna un +0,1% a dicembre.
Resta nelle previsioni un taglio dei tassi da un quarto di punto della BCE al prossimo meeting del 30 gennaio, ma il quadro anche per l’Eurotower rimane incerto.
Dieci giorni prima di quella data si insedierà alla Casa Bianca Donald Trump che ha promesso un mix di politiche dal potenziale effetto inflattivo, a partire dai dazi.
Gli effetti sull’Europa non mancheranno, mentre il Vecchio Continente vive una fase di rallentamento economico e crisi industriale aggravata da crisi politiche multiple. Dalla Germania all’Austria, senza dimenticare il banco di prova per il nuovo governo francese.
Inflazione, in Germania sale al 2,9% a dicembre
I dati sui prezzi europei sono già stati anticipati ieri da alcune delusioni. L’inflazione armonizzata tedesca è cresciuta a dicembre dal 2,4% al 2,9% superando il consensus degli analisti (2,5%).
Un dato nettamente superiore agli obiettivi della banca centrale che rischia secondo Commerzbank di essere replicato a gennaio per via del maggior costo delle emissioni di anidride carbonica e dei servizi assicurativi.
Gli analisti rimangono convinti che l’inflazione scenderà nei prossimi mesi anche a Berlino, ma il rischio di stagflazione (stagnazione economica accompagnata da inflazione elevata) resta sul tavolo.
Inflazione, prezzi elevati anche in Spagna (+2,8%), ma Parigi è sotto il target (1,8%)
Una settimana fa un brutto segnale sull’inflazione era giunto anche dalla Spagna, dove l’inflazione di dicembre era balzata al 2,8% contro attese sul 2,6% e un’inflazione generale di novembre al 2,4% Anche l’inflazione core si era posta su un preoccupante 2,6%
Elevati anche a Madrid i prezzi dei servizi, il dato spagnolo aveva però scontato un preoccupante incremento dei prezzi dei carburanti.
Oggi il quadro europeo dei prezzi si è completato con le indicazioni sull’inflazione di Francia e Italia, oltreché appunto su quella dell’Eurozona.
Questa parte dell’Europa ha però un livello dei prezzi già sotto i target della BCE. A dicembre l’inflazione francese è cresciuta dall’1,7% all’1,8% (stime degli analisti all’1,9%). Anche a Parigi hanno pesato sui prezzi i trasporti e in parte il prezzo dell’energia, specialmente dei prodotti petroliferi.
Inflazione, in Italia è all'1,3%, ma sono sotto osservazione energia e alimentari
Ancora più sotto i target l’inflazione dell’Italia. A dicembre il livello generale dei prezzi al consumo è rimasto all’1,3% (consensus 1,5%). L’inflazione armonizzata italiana è scesa dall’1,5% all’1,4% (consensus 1,6%).
L’Istat segnala una netta attenuazione dei prezzi nel 2024, dal +5,7% del 2023 a una media dell’1,0%
È dovuto soprattutto al calo dei prezzi dei beni energetici (-10,1% nel 2024 in media) e al rallentamento anche dell’alimentare, anche se quest’ultimo rimane al 2,3% Le citate incertezze sulla dinamica dei prezzi dell’energia (vedasi rincari dei prezzi del gas) proiettano però nuovi dubbi sul quadro italiano per il 2025.
Sull’inflazione alimentare (cresciuta in media del 2,4% tra il 2023 e il 2024) si è poi soffermata Assoutenti, che ricordando i fortissimi aumenti del 2023, definisce drammatico l’ulteriore rincaro: “Nell’ultimo mese il burro è rincarato del 20% rispetto all’anno precedente, il cioccolato del 9%, il caffè del +14,9%, il cacao del 12%, solo per citare gli incrementi più pesanti. Un andamento che risente dei forti cambiamenti climatici in atto e della crisi delle materie prime, che viene scaricata sui consumatori finali”.
Per questa associazione dei consumatori i rincari alimentari hanno aumentato la spesa media di una famiglia con due figli di 219 euro. Codacons calcola per una famiglia con due figli un aggravio della spesa di 448 euro a causa dell'aumento complessivo dei prezzi e dei servizi.
Nodi da affrontare anche nel 2025 insieme all’interrogativo sui prezzi dell’energia che accomuna tutta l’Europa da diverse settimane.