Giallo MPS-Unicredit, MEF e Akros smentiscono il Financial Times
pubblicato:Il quotidiano britannico ipotizza che a Unicredit sia stato impedito di prendere una quota di MPS
Botta e risposta tra Financial Times da una parte, Banca Akros e Tesoro dall'altra. La vicenda prende le mosse dall'ultimo collocamento di azioni MPS effettuato dal MEF, Ministero dell'Economia e delle Finanze, lo scorso 13 novembre. L'operazione ha permesso al socio pubblico di scendere dal 26,7% all'11,7% circa, cedendo quindi circa il 15% del capitale di Rocca Salimbeni con un incasso di 1,1 miliardi di euro.
Collocamento MPS più che doppio rispetto al previsto
E già qui si riscontra un primo elemento di curiosità in quanto la quota in collocamento doveva essere del 7%: la forte domanda ha però indotto il MEF a più che raddoppiare le azioni cedute. Non è insolito che durante le offerte le richieste siano tali da spingere l'offerente ad alzare il quantitativo. Raro che che si arrivi a più che raddoppiare. Tra l'altro l'ingente incasso ha anche causato il rinvio a data da destinarsi della vendita di una quota di Poste Italiane.
Il collocamento di MPS è avvenuto con un Accelerated Book Building riservato ad investitori istituzionali italiani ed esteri gestito da Banca Akros (gruppo Banco BPM) in qualità di Global Coordinator e Bookrunner. Proprio Banco BPM si aggiudicò il 5% di MPS, mentre Anima Holding (peraltro sotto OPA della stessa BPM) acquisì il 3%. Il rimanente 7% andò a Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio) e Francesco Gaetano Caltagirone, compagni di viaggio anche in Mediobanca e Generali.
FT: Unicredit invia l'ordine, Banca Akros lo ignora
Ieri però il Financial Times ha svelato un retroscena (o presunto tale): anche Unicredit voleva partecipare al "banchetto", oltretutto facendo la parte del leone. Secondo il quotidiano britannico il gruppo guidato da Andrea Orcel ha presentato a Banca Akros un'ordine per il 10% di MPS ma senza ricevere risposta. In altre parole l'intermediario incaricato di gestire il collocamento (Akros) e controllato dalla banca che ha acquisito la quota maggiore delle azioni MPS messe in vendita dal MEF (BPM) non avrebbe accettato l'ordine di acquisto da parte di un concorrente (Unicredit) che meno di due settimane dopo ha lanciato un'OPS sulla stessa banca.
Le smentite di MEF e Akros
Chi volesse pensare male avrebbe molti elementi per farlo, ma si tratta solo di ricostruzioni giornalistiche peraltro smentite dai diretti interessati: il MEF afferma che tutte le procedure si sono svolte in modo impeccabile, trasparente e in modalità similari ai due collocamenti precedenti, pertanto quanto riferito dal FT è infondato. Banca Akros ha ribadito lo stesso concetto, precisando che "tutti gli ordini sono stati raccolti, registrati e processati allo stesso modo e nessuna proposta di operazione correttamente presentata è stata ignorata".