Piazza Affari: Il Ftse Mib respira ma l'aria è ancora pesante

di Alessandro Chini pubblicato:
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Dopo quattro sedute consecutive di ribasso che hanno condotto i prezzi del FTSE Mib dai 24242 punti della chiusura di martedì 3 maggio, ai 22832 punti di quella di ieri (-5,8%), questa mattina le tensioni si sono allentate. Cosa attendersi ora.

Piazza Affari: Il Ftse Mib respira ma l'aria è ancora pesante

L'indice FTSE Mib viaggia questa mattina in territorio positivo con un guadagno superiore al punto e mezzo percentuale, sostenuto dai titoli del comparto bancario, tra i quali spiccano i recuperi del 4,5% di Unicredit e soprattutto quello dell'8% su BPer Banca, che proprio ieri ha comunicato i risultati  che sono piaciuti molto al mercato.

Gli acquisti sono comunque ben distribuiti tra la maggior parte dei titoli del principale paniere della Borsa Italiana con spunti interessanti da parte di FinecoBank (+4%), anch'essa particolarmente colpita dalle vendite nelle precedenti sedute, oltre che di Stellantis (+3,3%) e Banco Bpm (+3,4%).

Non mancano comunque i segni negativi tra i quali spicca il -2,3% di Saipem, titolo che si conferma avaro di soddisfazioni per i propri azionisti.

Cosa Attendersi dal FTSE Mib

 Dopo l'affondo che ieri ha spinto i prezzi in prossimità del 61,8% di ritracciamento (area 22800) del rialzo dai bottom di marzo, il FTSE Mib ha preso fiato questa mattina, risalendo fin sopra 23200.

Graficamente non si tratta di niente di esaltante per il momento anzi, a ben guardare l'indice aveva violato ieri il supporto a 23300 che aveva contenuto le spinte ribassiste nelle ultime settimane ed ora sembra muoversi verso i 23300 punti in quello che potrebbe rappresentare un classico "return move" dopo la rottura.

E dunque vanno drizzate le antenne nel brevissimo attorno a questo livello, per captare quali segnali voglia inviare l'indice. Oltre 23300/23400 assisteremmo ad una prima indicazione di risveglio, che potrebbe preludere al proseguimento del rimbalzo e ad un tentativo di reazione più convincente nel breve periodo.

Resta il fatto che solo con il successivo superamento di area 24500, dunque circa mille punti più in alto, potrebbe realizzarsi un cambiamento sostanziale nello scenario grafico dell'indice e le prospettive potrebbero farsi meno fosche.

Diversamente i rischi di nuove ricadute resterebbero alti e troverebbero conferma al di sotto di quota 22750, preludio al riavvicinamento dei bottom del 7 marzo toccati a 21060 punti.

Come procedere in tale contesto

La parola d'ordine resta "cautela". Non si ha per il momento la percezione che l'attuale recupero possa durare a lungo e dunque è tuttora consigliabile guardare al mercato con l'obiettivo del brevissimo termine, in attesa che possano concretizzarsi segnali da seguire anche in ottica temporale più estesa.

Molti titoli sono infatti sconfinati in ipervenduto e la reazione odierna potrebbe rappresentare soltanto una pausa del precedente trend, atta a scaricare le tensioni che si sono accumulate prima che la tendenza dominante (per ora ribassista) torni a dettare legge.