Cos’è il micro-pensionamento, la nuova tendenza nel mondo del lavoro
pubblicato:Cos'è il micro-pensionamento, la nuova tendenza che attrae la Generazione Z? Scopriamo di cosa si tratta e come sta modificando il mondo del lavoro.

Per i giovani che si stanno affacciando solamente adesso al mondo del lavoro, l'età pensionabile sembra allontanarsi sempre di più. Tuttavia, c’è chi cerca soluzioni alternative per evitare il burnout e mantenere un equilibrio tra vita privata e professionale. La cosiddetta Generazione Z sembra sempre più attratta da alternative innovative, che stanno prendendo piede soprattutto negli ultimi anni. Tra queste, il micro-pensionamento, noto anche come micro retirement. Si tratta di un concetto relativamente nuovo, che spesso viene confuso con il job hopping, un’altra soluzione abbastanza praticata nel nostro Paese. Analizziamo in dettaglio questi nuovi concetti che stanno prendendo piede nel mondo del lavoro, scoprendo cos’è il micro-pensionamento e come avrà impatto sui lavoratori.
Cos'è il micro-pensionamento?
Come anticipato, il concetto di micro-pensionamento è relativamente nuovo.
Il termine, che nasce da micro retirement, è stato introdotto per la prima volta nel 2007 da Timothy Ferriss nel suo libro The 4-Hour Workweek.
Il concetto indica dei periodi di pausa deliberati e pianificati durante la carriera lavorativa, piuttosto che attendere la pensione tradizionale in età avanzata.
Questi periodi possono variare in durata, che v a da alcuni mesi a un anno o più, e di solito vengono utilizzati per viaggiare, dedicarsi agli hobby, apprendere nuove competenze o semplicemente riposare.
L'idea centrale è quella di distribuire momenti di pensione lungo tutto l'arco della vita lavorativa: in questo modo, si può godere dei benefici del tempo libero quando si è ancora giovani e in buona salute.
Negli ultimi anni, il concetto elaborato da Ferriss per evitare il burnout, ha guadagnato molta popolarità, specialmente tra la Generazione Z e i Millennials.
Il fascino del micro-pensionamento sulla Generazione Z
È soprattutto la Generazione Z, ossia quella rappresentata dai nati tra la metà degli anni novanta e l'inizio degli anni 2000, a subire il fascino del micro-pensionamento.
La Gen-Z sta entrando nel mondo del lavoro con una mentalità diversa rispetto alle generazioni precedenti.
I giovani non sembrano essere più disposti a sacrificare salute mentale e benessere per una carriera tradizionale che richiede lunghe ore di lavoro.
I nuovi lavoratori, al contrario, perseguono flessibilità, equilibrio tra vita privata e lavoro e opportunità di crescita personale. Ed è proprio per questo che il micro retirement li attrae: può offrire una soluzione a queste esigenze.
Non si aspetta più la pensione tradizionale, che per molti è diventata un miraggio, ma si preferiscono delle lunghe pause programmate fin dalla giovane età.
Micro Retirement, qual è la differenza col Job Hopping
Tuttavia, anche se iniziamo a sentir parlare sempre più spesso di micro-pensionamento, nel nostro Paese la pratica più frequente è quella del job hopping.
Tale pratica non va confusa con il micro retirement: si tratta di due concetti molto diversi tra loro.
Il micro-pensionamento prevede pause deliberate e pianificate dal lavoro, mentre il job hopping si riferisce al fenomeno di cambiare frequentemente impiego, spesso alla ricerca di migliori condizioni lavorative, stipendi più alti o opportunità di crescita più rapide.
Secondo i dati raccolti dall’Anpal, il job hopping è in aumento in Italia. Tra il 2015 e il 2016, circa 2,35 milioni di lavoratori hanno cambiato impiego almeno due volte nell’arco di 24 mesi. Questa cifra è cresciuta di circa il 20% tra il 2020 e il 2021, superando i 3 milioni di persone.
In Italia, quindi, il job hopping è più diffuso rispetto al micro retirement.