Revolut raggiunge in Italia 3 milioni di clienti

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Le banche italiane sono tra le più care del mondo, così le fintech fanno strada. Revolut offre in Italia un conto deposito fino al 3% con interessi giornalieri. Ecco chi è

Revolut raggiunge in Italia 3 milioni di clienti

Mentre i grandi della finanza italiana si consolidano, cercando di potenziare risparmio gestito e soluzioni assicurative, dall’estero continua la penetrazione di un mercato sempre più attento alle opportunità del fintech, anche nel Bel Paese.

Fa rumore infatti la notizia che Revolut, banca tecnologica britannica con licenza lituana, ha superato i 3 milioni di clienti in Italia e ha registrato una crescita di 160 mila clienti al mese. L’obiettivo per la fine dell’anno sono i 4 milioni di clienti. Le cifre vanno collegate a un panorama che in Italia conta circa 75,9 milioni di conti correnti, una media di due conti a famiglia e servizi bancari tra i più cari del mondo.

Il conto deposito Revolut, che poi è quello che ha attirato maggiormente le attenzioni dei media nelle ultime ore, ha però alcune peculiarità che ne fanno in qualche modo il prodotto di punta della banca guidata da Ignacio Zunzunegui, responsabile per crescita nel Sud Europa e reduce da successi in patria, dove il gruppo ha raggiunto in due mesi un miliardo di euro di depositi e 200 mila nuovi conti deposito aperti.

Nel mondo il gruppo dichiara ormai cinquanta milioni di clienti.

Revolut, conto deposito con interessi giornalieri (tassi dal 2 al 3%)

Ma veniamo al conto. Il deposito di Revolut paga interessi giornalieri e offre ormai un iban italiano (quello dei vecchi clienti è lituano). Gli interessi vanno dal 2% al 3% in base all’abbonamento sottoscritto.

Varia a seconda dell’abbonamento sottoscritto: gli utenti base e plus (costa 3,99 euro al mese) riceveranno il 2%, quelli premium (9,99 euro) il 2,25%, quelli metal (15,99 euro) il 2,5% e quelli ultra (45 euro) il 3%.

Ce ne sono cinque: quello standard è gratis e ovviamente è incentrato sull’app della banca che è lo strumento d’elezione per i rapporti con questo istituto marcatamente fintech. Contiene lo stretto necessario, come il limite ai prelievi in 200 € o 5 prelievi al mese, ma ha già anche i Rev point, un punto fedeltà per ogni 10 euro di spesa da convertire in miglia aeree di viaggio o in sconti su soggiorni con Expedia o la sua controllata VRBO che si possono prenotare e pagare anche direttamente con l’app della banca.  E c’è anche il cashback dello 0,4% su determinati acquisti effettuati con la Carta Pro.
Il conto standard può essere aperto anche a bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni. L’interesse del conto deposito attivabile sul conto Standard è del 2%, al lordo del 26% di tassazione sugli interessi dei conti deposito in Italia che viene trattenuto direttamente dalla banca. Questo significa un interesse netto dell’1,48%. Ogni mese il conto standard consente una compravendita di azioni senza costi.

Le stesse condizioni del conto deposito valgono per il conto Plus, che già passa a un canone di 3,99% che aggiunge la Carta Plus personalizzata, il supporto prioritario in-app e permette due conti e un co-genitore. Il conto standard permetteva un cambio valuta dal lunedì al venerdì fino a 1.000 euro al mese, con il conto Plus si sale a 3 mila euro al mese. Il trading azionario sale a 3 operazioni gratis al mese. Le commissioni di trading sono allo 0,25% ed è già previsto, come per lo standard, il trading di criptovalute, che però prevede una commissione dell’1,49% (commissione minima di € 1,49), e su materie prime (0,99% di commissione, minimo € 1).

Quando si passa al conto Premium, che prevede un canone mensile di 9,99 euro, il tasso lordo del conto deposito sale al 2,25%, si hanno 5 trade azionari gratuiti al mese, una commissione stabile allo 0,25%, commissioni in calo sulle criptovalute (0,99% senza commissioni minime) e sulle commodity (0,49%, commissione minima 1€). Si acquisisce anche lo sconto per l’accesso alle lounge aeroportuali e il cashback sale allo 0,6% e sale anche il limite di prelievo a 400 € o 5 prelievi al mese. I rev point diventano 1 ogni 4 euro di spesa.

Il conto successivo è il Metal, di ben 15,99 euro al mese, prevede conti deposito remunerati al 2,5% annuo, un rev point di 1 euro ogni 2 euro di spesa (con premio di 5 mila punti per l’upgrade), un limite di prelievi che sale a 800 euro al mese e un cashback dello 0,8% Si possono tenere 5 conti e un co-genitore sul Metal e non c’è limite al cambiovalute. Si hanno inoltre 10 compravendite azionarie gratis al mese con le stesse commissioni del premium.

C’’è infine il conto Ultra, 45 € al mese, assicurazione di responsabilità personale fino a un milione l’anno (danni e lesioni causate all’estero), la remunerazione del conto deposito al 3%. Quindi 10 trading azionari gratuiti al mese, commissioni su azioni allo 0,12% soltanto, e lo 0,49% sul trading di criptovalute e materie prime (commissione minima a 1 € per queste ultime). Limite di prelievi a 2 mila euro al mese e un cashback dell’1%.

Ma chi è Revolut?

L’”alternativa bancaria digitale” è nata a Londra nel luglio del 2015 con la promessa di aprire un conto in 60 secondi maneggiando da subito oltre 150 valute. Già nel 2018 aveva superato gli 1,7 milioni di clienti con transizioni da 15 miliardi in totale.

I due fondatori Nik Storonsky e Vlad Yatsenko avevano già raccolto 340 milioni di dollari da investitori come Index Ventures, Balderton Capital, Ribbit Capital e la DST Global di Tom Stafford. L’ultimo round del 2018 da 250 milioni valutava la fintech 1,7 miliardi di dollari rendendola una dei più veloci unicorni del Fintech europeo. Nik Storonsky, nato a Mosca nel 1984 da un manager di Gazprom di origini ucraine, è diventato cittadino britannico nel 2004 e nel 2022 ha condannato pubblicamente l’invasione dell’Ucraina e rinunciato alla cittadinanza russa.

Soltanto lo scorso luglio ha ottenuto per Revolut la licenza bancaria britannica “con restrizioni” dopo averla chiesta fin dal 2021.

Il Guardian aveva riportato di controversi su conti cancellati, multe e infrazioni europee, un clima aziendale aggressivo che aveva costretto alcuni manager a lasciare il gruppo, indagini sui controlli anti-riciclaggio.

Storonsky aveva già fatto esperienza in colossi come Credit Suisse e Lehman Brothers, Softbank e Tiger Global, ma Revolut perdeva ancora soldi con un rosso da 208 milioni di sterline nel 2020 e ricavi in crescita del 34% a 222 milioni lo stesso anno.

Già dal 2018 Revolut era però sbarcata in Europa, ottenendo la licenza bancaria in Lituania, suo hub europeo ancora oggi (cosa che garantisce la tutela dei depositi fino a 100 mila euro).

Compagno di viaggio e anima tecnologica del gruppo da sempre Vladyslav Yatsenko, Germania dell’Est, nazionalità e formazione ucraine, un passato da software engineer in giganti come UBS e Credit Suisse.

Miliardari entrambi, una compravendita di azioni dei dipendenti nell’agosto 2024 – mentre arriva la licenza bancaria britannica – porta le valutazioni del gruppo Revolut a 45 miliardi di dollari. La fintech è in utile, il 2023 si è chiuso con ricavi in quasi raddoppiati a 1,8 miliardi di sterline (circa 2,14 miliardi di euro) e con un utile da 344 mila sterline (più di 400 mila euro).

Ora anche i clienti italiani potranno ottenere un tasso sui depositi annui (alle condizioni di cui sopra) fino al 3% entro il prossimo 31 maggio 2025, data della scadenza dell’offerta in corso. Si tratta di una proposta basilare per la nuova offerta italiana, secondo le stime della Banca infatti i conti deposito dovrebbero arrivare a coprire il 15-20% della nuova clientela in Italia.

Credito senza frontiere verrebbe da dire, ma forse è solo la leva tecnologica applicata a un mercato estremamente redditizio per i servizi bancari.