Certificates: che cosa è lo "Switch to Recovery"
pubblicato:Lo Switch to Recovery è una strategia che ha come obiettivo quello di recuperare le perdite subite con altri certificati o strumenti finanziari. Vediamo di cosa si tratta.
Switch to Recovery: il recupero delle perdite
Una delle strategie tipicamente utilizzate con lo strumento dei certificati di investimento è lo “switch to recovery” che pone l’obiettivo del recupero di perdite subite con altri certificati o strumenti finanziari (per esempio azioni).
Se lo strumento sul quale si registra una perdita è un altro certificato, normalmente si opera allungando la scadenza tramite una sostituzione del sottostante oppure riducendo la rischiosità dell’investimento sostituendo il certificato in rosso con uno meno rischioso (per esempio con barriera più distante).
Lo switch, letteralmente “passaggio”, ossia sostituzione dell’investimento iniziale con un altro investimento, può consentire in diversi casi una riduzione del rischio, un’accelerazione del recupero delle perdite o anche semplicemente una riduzione della volatilità del portafoglio; ma può anche comportare dei rischi o degli svantaggi.
Certificates: come funziona lo Switch to Recovery
Per esempio la sostituzione di un’esposizione diretta su un titolo azionario con un certificato, anche avente la stessa azione come sottostante, comporta la perdita dei dividendi dell’azione fino alla scadenza del certificato e inoltre focalizza proprio sulla scadenza l’obiettivo della strategia.
In diverse circostanze lo switch su un certificato su un sottostante che ha già archiviato delle perdite può garantire performance di recupero migliori dell’esposizione diretta al titolo.
In tutti i casi sarà necessario creare una griglia che ospiti le possibili performance del sottostante e del certificato con i relativi profit&loss sulla posizione aggregata.
Si tratta di un quadro indispensabile che, utile sempre con i certificati, diventa indispensabile per le strategie di “switch to recovery”. La decisione di investimento nasce infatti proprio da un confronto tra le possibili performance di uno strumento (per esempio l’azione in perdita in portafoglio) e di un altro (per esempio un nuovo certificato con sottostante l’azione prima posseduta direttamente).
Le scelte di Leonteq e Societe Generale
Alcuni emittenti, come Leonteq o Societe Generale, hanno esplicitamente architettato degli strumenti recovery che si pongono l’obiettivo di facilitare il recupero di alcune minusvalenze con prodotti specifici.
In questi casi normalmente si tratta di prodotti che trattano sotto il nominale, anche con distanze importanti, e che puntando dunque a scadenza a restituire il valore nominale integrale realizzando così la performance come differenza tra quanto investito e quanto risarcito a scadenza.
In diversi casi un confronto a parità di performance del sottostante, tra l’esposizione diretta sul titolo e certificato recovery corrispondente consente di affermare che il risultato del certificato è migliore.
Questo naturalmente a patto che la performance ipotizzata si realizzi, altrimenti si rischia di aggiungere perdite alle perdite. Il profilo del rischio dunque andrà valutato con attenzione con i dovuti paragoni.