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Borsa Italiana in calo, male le banche

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

Chiusura di ottava in rosso, ma il saldo settimanale rimane positivo. Male MPS e Unicredit, bene Hera

Borsa Italiana in calo, male le banche

I mercati azionari italiani ed europei chiudono la seduta di oggi in calo. Il saldo settimanale rimane positivo, ma non recupera i livelli precedenti alle elezioni europee.

Negative le performance dei maggiori indici di Piazza Affari che però in chiusura limano i ribassi registrati in corso di seduta: FTSE MIB -1,09%, FTSE Italia All-Share -1,07%, FTSE Italia Mid Cap -0,91%, FTSE Italia STAR -1,11%.

In Europa sono in calo i maggiori listini: Euro Stoxx -1,04%, Dax -0,4%, Cac 40 -0,56%, Ibex 35 -1,21%

A Piazza Affari le vendite sono diffuse ma colpiscono in particolare il credito. Il Ftse Italia Banche segna -1,66% Male MPS (-3,79%), Popolare di Sondrio (-2,84%) e Unicredit (-2,14%).

In rosso anche i sanitari Amplifon (-3,78%) e Diasorin (-2,82%) e cede alle vendite anche Recordati (-0,08%) di recente oggetto di indiscrezioni sul possibile interesse di investitori nazionali e internazionali per le quote di maggioranza della società controllata da CVC. La cronaca finanziaria ha ipotizzato l’interesse di KKR, TPG, Angelini, il fondo sovrano di Abu Dhabi e più di recente Advent.

Telecom Italia segna un calo del 2,39% nonostante Radiocor abbia evidenziato l’approvazione alla Commissione Bilancio del Senato di un emendamento che dovrebbe consentire deroghe ai regolamenti comunali di ostacolo al “Piano Italia 5G”. Inwit (-1,22%), TIM e Vodafone si sono già aggiudicati una gara da 1,07 miliardi provenienti dal PNRR, ma si sono scontrati con tassi di diniego dei comuni e delle amministrazioni locali superiori al 25% per quanto riguarda la copertura di 1400 aree bianche. Su altri fronti è da segnalare che ieri l’ad di TIM Pietro Labriola, al lavoro sulla cessione della rete a KKR a breve, ha affermato che non è ancora arrivata un’offerta migliorativa su Sparkle da parte di MEF e Asterion. Il fondo spagnolo è alle prese con l’uscita da Sorgenia che dovrebbe passare per una aggregazione con EF Solare secondo quanto riportato stamane dal Sole 24 Ore.

Resistono alle vendite alcune utility. Bene Hera (+1,43%), Erg (+0,75%) mentre chiude in rosso Enel (-0,31%). Cede alle pressioni ribassiste Italgas (-1,33%), che - come noto - lavora all’acquisizione di 2i Rete Gas: secondo Il Sole 24 Ore l’operazione potrebbe richiedere un aumento di capitale da un miliardo di euro, nuovo debito per 3 miliardi di euro e cessioni per un altro miliardo di euro.

Su Moncler (-0,32% a 56,82 euro) pesa la decisione di Morgan Stanley di ridurre il prezzo obiettivo a 58 euro dai 65 precedenti (equal-weight). Intesa ha però confermato un buy con target a 70,2 euro e per Equita l’obiettivo è a 72 euro (buy). Sottotono anche Brunello Cucinelli (-0,38%) Oggi si sarebbe dovuta quotare Golden Goose, ma la società degli sneaker ha deciso nei giorni scorsi a sorpresa di rinviare il listing a tempi migliori.

Bene Nexi (+1,36%), la società ha annunciato accordi con Federfarma in alcune province siciliane e in Molise, coinvolte oltre 660 farmacie che potranno offrire direttamente prenotazioni Cup per visite ed esami diagnostici e pagare il relativo ticket.

Tra i minori si segnala Fincantieri in calo dell’1,51% a 4,98 euro circa in vista del prossimo avvio dell’aumento di capitale da 500 milioni di euro di lunedì prossimo: offerte 9 azioni ogni 10 vecchie possedute a un prezzo di sottoscrizione da 2,62 euro l’una, a esse saranno gratuitamente abbinati altrettanti warrant convertibili nel rapporti di 34 ogni 5 azioni ulteriori da sottoscrivere a 4,44 euro. La società oggi ha anche annunciato contratti per due navi da crociera.

Si segnala anche il calo del 3,61% a 16,02 euro di Intercos dopo minimi di seduta anche a 15,38 euro e il collocamento del 6,8% del capitale a 15,2 euro con un ABB da parte di Ontario Teachers' Pension Plan Board.

Poco mosso il mercato dei titoli di Stato con un rendimento del BTP decennale in calo di 2 punti base al 3,94%. In calo di 3 punti base anche lo yield del Bund tedesco al 2,41% Lo spread si pone quindi a 153 punti base.

Cede lo 0,51% a 1,06843 il cambio euro/dollaro, mentre sono deboli anche i maggiori indici statunitensi.

In leggero calo il prezzo del petrolio greggio: il Brent torna a 85,59 $/barile (-0,14%) e il WTI quota a 81,14 $/barile (-0,18%). In flessione anche il prezzo dell'oro, che tratta in queste ore a $ 2.326 (-3,43%), mentre flettono le quotazioni del gas naturale, con il Dutch TTF Natural Gas Future che si porta a 33,93 euro/MWh (-1,5%).