Auto in retromarcia con i dazi di Trump
pubblicato:Vendite anche sulle americane General Motors e Ford. Tesla prova un rimbalzo, ma in due mesi ha perso il 40% a Wall Street e Musk ammette "ci sarà un impatto significativo". Nel 2024 gli utili di Tesla erano già crollati del 53% In Europa vendite sui titoli dei maggiori gruppi

Alla fine di gennaio il gruppo Tesla ha dichiarato di aver chiuso l’ultimo trimestre del 2024 con utili in calo del 71% a 2,317 miliardi di dollari. Erano quasi 8 miliardi insomma alla fine del 2023. I ricavi del gruppo hanno mostrato una flessione – sempre nel trimestre – dell’8% a 19,79 miliardi. L’intero esercizio 2024, mentre il fondatore Elon Musk faceva campagna elettorale per Donald Trump, ha mostrato per Tesla una situazione difficile, con vendite complessive in crescita dell’1% a 97,69 miliardi, ma un fatturato dell’automotive che calava del 6% a 77 miliardi.
L’utile attribuibile ai soci nell’anno intero 2024 è crollato del 53% a 7 miliardi. I flussi di cassa (free cash flow) si sono asciugati del 18% a 3,58 miliardi mentre gli investimenti balzavano del 27% a 11,34 miliardi.
A fine anno Tesla aveva un debito di 13,62 miliardi di dollari, ma equity per ben 72,9 miliardi di dollari.
Tesla, da dicembre il titolo ha perso il 40%
Da dicembre a oggi il titolo ha sofferto molto in Borsa. Era arrivato a valere 488,54 dollari il 18 dicembre scorso e ora ne vale più o meno 290: significa un crollo del 40% in tre mesi. In queste ore paradossalmente rimbalza dopo i cali di ieri del settore automotive sulla scorta dei nuovi dazi del 25% annunciati da Trump su tutte le auto d’importazione negli Stati Uniti, dal Messico, dal Canada, dall’Europa.
L’azione in questo momento guadagna il 5,72% a 287,6 dollari, ma il saldo di breve periodo, come visto, non è positivo e i nuovi dazi non promettono bene.
Lo aveva già annunciato Vaibhav Taneja, il CFO di Tesla, due mesi fa, in riferimento ai dazi sui vicini Messico e Canada, dicendo che avranno un impatto sul business e sulla profittabilità dell’impresa.
Ieri lo stesso Elon Musk ha affermato che Tesla non resterà incolume all’impatto delle nuove tariffe. “L’impatto dei dazi su Tesla è ancora significativo”, ha scritto sulla sua X.
Tesla ha impianti con la capacità di produzione per oltre 650 mila vetture in California, per oltre 400 mila in Texas (125 mila sono i cybertruck), ma a Shanghai ha una capacità da oltre 950 mila veicoli, a Berlino da oltre 375 mila. Difficile immaginare che le catene di approvvigionamento non risentano dei dazi in maniera importante. Per giunta in un periodo in cui le posizioni politiche di Musk e difficoltà sul mercato dell’usato spingono a un crollo importante delle vendite in Europa.
Auto, in rosso con i dazi anche General Motors e Ford, male gran parte delle europee
Ma per gli altri titoli del settore l’impatto in Borsa è stato anche più significativo. In queste ore General Motors perde un altro 7,07% a New York, Ford perde il 2,81% ed entrambi avevano già chiuso in rosso la seduta di ieri.
Ma anche in Europa i dazi di Trump pesano eccome. L’Euro Stoxx Automotive in vista della chiusura segna un calo del 3,04% Stellantis segna un calo del 4,76% Sul Dax viaggiano in rosso tutti i maggiori titoli delle quattro ruote: Volkswagen (-1,33%), BMW (-2,3%), Mercedes (-2,86%), Porsche (-2,58%).
In controtendenza invece Renault (+0,86%) e Ferrari (+0,94%).
Per Pirelli la sfida è duplice, perché oltre al pesante impatto dalle barriere col Messico il gruppo che vede il 40% del fatturato nel settore premium negli Stati Uniti è a rischio anche per le nuove norme che vietano l’intreccio con azionisti cinesi o russi su tecnologie sensibili, hardware e software. La presenza forte di Sinochem nell’azionariato (37% del capitale) al fianco di Camfin come noto ha già imposto un cda che da ieri è slittato a oggi per valutare gli impatti eventuali delle barriere statunitensi sul gruppo.
Il rinvio del consesso è stato visto da alcuni osservatori come il segno tangibile di un attrito tra i soci sulle valutazioni e sulle decisioni da prendere. Intanto Pirelli cede lo 0,89%
L’annuncio di Trump non fa riferimenti espliciti agli pneumatici, ma i rischi ci sono. In queste ore però Michelin guadagna l’1,87%, ma Continental perde il 2,67%
E probabilmente i numeri veri di questi nuovi dazi si avranno nei prossimi mesi. Intanto il mercato boccia chiaramente le misure.